mercoledì 4 maggio 2011

TRIESTE "SCIPPA" GERIATRIA ALL'UNIVERSITA' FRIULANA !




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TRIESTE “SCIPPA” GERIATRIA
ALL’UNIVERSITA’ FRIULANA !

Il Ministero accorpa le scuole di specializzazione
e opta per il capoluogo regionale.
Il prorettore Sechi protesta: ingiustizia

Dal Messaggero Veneto – martedì 3 maggio 2011
Articolo a firma di Giacomina Pellizzari

La facoltà di Medicina dell'ate­neo friulano perde la scuola di specializzazione in Geriatria. Quella dove, fino allo scorso anno, si formavano i camici bianchi che curano gli anziani. A "scippare" il corso di studio a Udine è stata Trieste grazie al decreto ministeriale del 31 marzo scorso che ha imposto l'aggregazione delle due scuo­le di geriatria. Un'aggregazio­ne anomala che sta sollevando un mare di proteste anche perché è stata attuata all'insaputa dei rettori. Certo è che se prima Trieste aveva tre borse di stu­dio in Geriatria ora ne ha sei perché si ritrova assegnate an­che quelle di Udine.
Considerato che il Friuli - Ve­nezia Giulia, dopo la Liguria, è la regione con l'età media più alta d'Italia, oltre ai rettori, Cri­stiana Compagno e Francesco Peroni, e al senatore Ferruccio Saro che ha portato il caso in Parlamento, anche il presiden­te de la Quiete, Gabriele Renzulli, ha chiesto, per iscritto, al ministro della sanità Ferruccio Fazio, di ripristinare la scuola di specializzazione in Geriatria di Udine. Una richiesta tutt'altro che banale visto che l'azien­da per i servizi alla persona (Asp) "La Quiete" ha attivato un percorso di collaborazione con la facoltà di Medicina dell'ateneo friulano per accogliere gli specializzandi nei suoi reparti in grado di mettere a disposizione 450 posti letto e quindi una vasta casistica «tale da costituire un ottimo terreno di formazione per medici e di infermieri "geriatrici" » (…) 
(...) Ma non è ancora tutto perché al fianco di Udine c'è anche il presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), Nicolò Marchionni, che ha già chiesto ai ministri Gelmini e Fazio, «urgente rettifica» del decreto ministeriale. A suo avviso, infatti, l'accorpamento delle scuole di specializzazione di Udine-Trieste, alla pari di quello di Bari-Foggia, rappresenta un'anomalia non motivata da esigenze di contenimento del numero di contratti, in quanto «per entrambi gli aggregati i contratti deliberati risultano essere sei, e quindi ciascuna delle singole sedi è in grado di raggiungere in modo indipendente il numero minimo prescritto di tre».


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1 commento:

  1. Un po' difficile credere che dietro non ci sia lo zampino della lobby triestina....

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