MONTAGNA
FRIULANA
E
RIFORMA ENTI LOCALI
Dal quotidiano
IL GAZZETTINO
(Edizione di Pordenone)
22.8.2018
Articolo a firma di
Davide Lisetto
Dal quotidiano
IL GAZZETTINO
(Edizione di Pordenone)
22.8.2018
Articolo a firma di
Davide Lisetto
Titolo: Un'unica grande "area montana" in Fvg tra Udine e Pordenone.
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COMMENTO
DELLA REDAZIONE DEL BLOG
Non
esiste alcuna “montagna pordenonese”,
neologismo assurdo inventato dai mass-media per cancellare il Friuli.
Esiste solo la MONTAGNA FRIULANA che era divisa sul piano amministrativo tra
la provincia di Pordenone e la Provincia di Udine.
Montagna friulana unita da molti importanti elementi: la lingua e la cultura friulana, la stessa identità etnica (quella friulana) e l'aver condiviso con il resto del Friuli la complessa storia plurimillenaria di questa regione storica e geografica.
Montagna friulana unita da molti importanti elementi: la lingua e la cultura friulana, la stessa identità etnica (quella friulana) e l'aver condiviso con il resto del Friuli la complessa storia plurimillenaria di questa regione storica e geografica.
Lingua, cultura, identità friulane e storia del Friuli che la città di Pordenone, nel suo ruolo di
capoluogo della Provincia di Pordenone, nel tentativo di accreditarsi capoluogo di una provincia letteralmente inventata e imposta nel 1968, per 50 anni ha cercato
caparbiamente di cancellare.
E infatti - sulle strade provinciali dell'ex-Provincia di Pordenone - non c'è neppure un cartello stradale bilingue (friulano-italiano)! Un chiaro segnale della volontà della "città" di Pordenone di cancellare l'identità maggioritaria della Provincia di cui era capoluogo: l'identità friulana. Non parliamo poi della tutela della minoranza linguistica friulana che la classe dirigente di Pordenone ha sempre ostacolato e osteggiato.
La proposta di Fedriga per la riforma degli enti locali con la sacrosanta cancellazione delle UTI (che hanno svuotato i Comuni delle funzioni comunali trasformandoli in gusci vuoti!) non è ancora stata formulata ma "pare", così si legge nell'articolo del Gazzettino (edizione di Pordenone) del 22 agosto, che tra le ipotesi allo studio della Giunta regionale ci sia anche quella di unire in un'unica area amministrativa tutta la montagna friulana.
E' solo una delle diverse ipotesi formulate e non si sa se sarà concretizzata, ma "pare" sia sufficiente il solo averla ipotizzata perché queste "chiacchiere di corridoio" creino in anticipo molta agitazione a Pordenone.
E infatti - sulle strade provinciali dell'ex-Provincia di Pordenone - non c'è neppure un cartello stradale bilingue (friulano-italiano)! Un chiaro segnale della volontà della "città" di Pordenone di cancellare l'identità maggioritaria della Provincia di cui era capoluogo: l'identità friulana. Non parliamo poi della tutela della minoranza linguistica friulana che la classe dirigente di Pordenone ha sempre ostacolato e osteggiato.
La proposta di Fedriga per la riforma degli enti locali con la sacrosanta cancellazione delle UTI (che hanno svuotato i Comuni delle funzioni comunali trasformandoli in gusci vuoti!) non è ancora stata formulata ma "pare", così si legge nell'articolo del Gazzettino (edizione di Pordenone) del 22 agosto, che tra le ipotesi allo studio della Giunta regionale ci sia anche quella di unire in un'unica area amministrativa tutta la montagna friulana.
E' solo una delle diverse ipotesi formulate e non si sa se sarà concretizzata, ma "pare" sia sufficiente il solo averla ipotizzata perché queste "chiacchiere di corridoio" creino in anticipo molta agitazione a Pordenone.
Udine
scippa a Pordenone un pezzo di montagna friulana!!
Ma per favore, basta corbellerie!! Udine non scippa un bel niente a Pordenone considerato il nuovo ruolo che - sempre secondo questa ipotesi di riforma - potrebbe avere Tolmezzo (che non è Udine!!) oltre al fatto che anche la ex-provincia di Udine verrebbe ridotta di un buon terzo di territorio.
Ricordiamo, a puro titolo informativo, che la parte di montagna friulana che da soli 50 anni (una inezia nel libro di storia!!) faceva parte amministrativamente della provincia di Pordenone, prima del 1968 era "Provincia di Udine" e prima ancora, sotto gli Asburgo, era "Provincia del Friuli". E prima ancora "Patria del Friuli" e "Patriarcato di Aquileia".
Ma per favore, basta corbellerie!! Udine non scippa un bel niente a Pordenone considerato il nuovo ruolo che - sempre secondo questa ipotesi di riforma - potrebbe avere Tolmezzo (che non è Udine!!) oltre al fatto che anche la ex-provincia di Udine verrebbe ridotta di un buon terzo di territorio.
Ricordiamo, a puro titolo informativo, che la parte di montagna friulana che da soli 50 anni (una inezia nel libro di storia!!) faceva parte amministrativamente della provincia di Pordenone, prima del 1968 era "Provincia di Udine" e prima ancora, sotto gli Asburgo, era "Provincia del Friuli". E prima ancora "Patria del Friuli" e "Patriarcato di Aquileia".
E poi siamo
certi che il Tarvisiano e le altre zone della montagna friulana
(inclusa la montagna friulana del Friuli occidentale) gradiscano il nuovo ruolo di Tolmezzo o invece, al contrario, preferiscano una diversa soluzione?
Ricordiamo che quando anni fa ci fu il famoso referendum per la creazione della Provincia della Carnia, il Tarvisiano e il Gemonese votarono contro la proposta di Illy e contro Tolmezzo e al referendum vinse il "NO" e la provincia della Carnia non si istituì!
Ricordiamo che quando anni fa ci fu il famoso referendum per la creazione della Provincia della Carnia, il Tarvisiano e il Gemonese votarono contro la proposta di Illy e contro Tolmezzo e al referendum vinse il "NO" e la provincia della Carnia non si istituì!
La Giunta Fedriga nel riproporre una nuova riforma degli enti locali, non può non tener conto della realtà storica ed etnica unitaria del Friuli che non va disintegrata come invece fanno le UTI della ex-Presidente Serracchiani. Si può creare una realtà amministrativa federale, ma il Friuli ha diritto ad un suo riconoscimento istituzionale sia pur nell'ambito della regione Friuli-Vg.
Relativamente alle Uti, ricordiamo al Presidente Massimiliano Fedriga, e a chi ci legge, le importanti dichiarazioni dell'ex assessore regionale Torrenti (Assessore della Giunta Serracchiani) confermate poi anche dall'ex-Presidente di regione ed ex-sindaco di Udine, Sergio Cecotti, riportate nel nostro Post del 2016 di cui il link di seguito incollato.
Se Torrenti ha un pregio (o un difetto sul piano politico…) è la sincerità…
http://comitat-friul.blogspot.com/2016/02/la-riforma-regionale-degli-enti-locali.html
Relativamente alle Uti, ricordiamo al Presidente Massimiliano Fedriga, e a chi ci legge, le importanti dichiarazioni dell'ex assessore regionale Torrenti (Assessore della Giunta Serracchiani) confermate poi anche dall'ex-Presidente di regione ed ex-sindaco di Udine, Sergio Cecotti, riportate nel nostro Post del 2016 di cui il link di seguito incollato.
Se Torrenti ha un pregio (o un difetto sul piano politico…) è la sincerità…
http://comitat-friul.blogspot.com/2016/02/la-riforma-regionale-degli-enti-locali.html
Non esiste nessuna
"montagna pordenonese"!!
"montagna pordenonese"!!
LA
REDAZIONE DEL BLOG
Dal quotidiano IL PICCOLO di Trieste
RispondiEliminaarticolo a firma di Fabio Dorigo
18 febbraio 2016
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/02/18/news/torrenti-non-serve-la-citta-metropolitana-1.12979175?ref=hfpitsea-1
"(…) assessore triestino Gianni Torrenti: «C’è una sottovalutazione della riforma degli enti locali con la quale Trieste resta l’unico capoluogo della Regione visto che scampaiono i capoluoghi di Provincia. E questo non viene percepito. È la prima volta nella storia che Trieste è l’unico capoluogo del Friuli Venezia Giulia». UN RISULTATO ASSICURA TORRENTI, OTTENUTO DAL LAVORO PORTATO AVANTI IN TANDEM DALLA PRESIDENTE SERRACCHIANI CON IL SINDACO ROBERTO COSOLINI. «C’è una nuova visione di Trieste come punto di riferimento dell’intera regione. (...)”
..........
Presidente Massimiliano Fedriga, cancelli le UTI e la oscena legge regionale 26/2014, restituendo dignità istituzionale al Friuli e a tutti i Comuni della nostra Regione.
LA REDAZIONE DEL BLOG
Questa la reazione di Sergio Cecotti, pubblicata sul Messaggero veneto on-line del 18 febbraio 2016:
Eliminahttp://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/02/18/news/cecotti-riforma-senza-motivazioni-restano-solo-le-dimissioni-1.12979693
“(...) Al di là del dibattito meta-giuridico sull'architettura ottimale del sistema istituzionale (che appartiene alla categoria dei sofismi filosofici), nella realtà oggettiva dei fatti il risultato ottenuto (finora?) è la lacerazione della coesione istituzionale del sistema-Friuli Venezia Giulia.
Posto che l'attuazione di ogni riforma cammina sulle gambe delle istituzioni locali, e che condizione necessaria del suo successo è la coesione istituzionale del sistema, la maggioranza ha reso il campo di gioco impraticabile per ogni futura riforma (senza virgolette) che volesse attuare in questa Regione.
Ormai il sistema è sprofondato nel pantano, e temo (ma mi auguro di sbagliarmi) che l'attuale tentativo della maggioranza di uscirne lo farà sprofondare ulteriormente.
Riassunti i fatti, resta la domanda: perchè? Quali sono le motivazioni (quelle concrete, non i sofismi un tanto al chilo) della “riforma”?
Finora nessuno della maggioranza regionale aveva trovato il tempo per rispondere a questa semplice domanda.
RINGRAZIO L'ASSESSORE GIANNI TORRENTI PER AVERE FINALMENTE COLMATO LA LACUNA. LA SUA RISPOSTA E' TALMENTE CHIARA CHE NON RICHIEDE COMMENTI; mi limito al copia e incolla delle sue dichiarazioni (virgolettate) su il Piccolo del 18 febbraio.
Dice l'assessore: “C'è una sottovalutazione della riforma degli enti locali con la quale Trieste resta l'unico capoluogo della Regione visto che scompaiono i capoluoghi di Provincia. E questo non viene percepito. E’ la prima volta nella storia che Trieste e l'unico capoluogo del Friuli Venezia Giulia".
Per chi non avesse ancora capito, Torrenti aggiunge: “C'è una nuova visione di Trieste come punto di riferimento dell'intera regione. La centralità di Trieste è aumentata in modo esponenziale con tutte le relazioni internazionali messe in modo dalla Regione. L'intesa Serracchiani-Cosolini ha fatto spendere Debora come commissario per la Ferriera. C'è poi l'impulso innegabile dato al Porto di Trieste, il riconoscimento a Miramare. Sono Pordenone e Udine che si dovrebbero preoccupare.". Attendo la smentita della Giunta regionale. Esiste una sola smentita seria: le dimissioni.”
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Non esiste la montagna pordenonese! Verissimo.
RispondiEliminaEsiste la montagna friulana; occidentale se si vuole distinguere la parte a ovest, ovvero - geograficamente - le prealpi carniche.
E il bello è che non esiste nemmeno il pordenonese ma bensì il Friuli occidentale, parte integrante e qualificata del Friuli.
Come andiamo dicendo e scrivendo da decenni alcuni di noi friulani occidentali.
Quasi sempre ignorati, non di rado insultati e qualche volta non compresi nemmeno dagli altri friulani. Ma siamo ancora qui, friulani tra i friulani come ha dimostrato quella famosa e recente indagine demoscopica, fatta sparire perché certificava che non vi è differenza di friulanità tra destra e sinistra Tagliamento e che, per converso, i pordenonesi esistono solo nella città di Pordenone, tal quale gli udinesi della città di Udine.
Ogni ben e mandi
Ubaldo Muzzatti
Con la "riforma" delle camere di commercio, è avvenuto lo scippo del Friuli Orientale (ci sono toponimi come Mariano del Friuli e Capriva del Friuli) a favore di un'artificiale "Venezia Giulia", che nei fatti non esiste più dai tempi del Trattato di pace del 1947 (vedasi dichiarazione del dep. Tristano Codignola ai tempi della Costituente)
RispondiEliminaE' incredibile come a Pordenone ci sia sempre qualcuno prontissimo a strillare contro Udine….anche quanto Udine risulta penalizzata altrettanto di Pordenone come nel caso in esame.
RispondiEliminaChe la classe politica di Pordenone abbia sempre avuto bisogno di inventarsi un nemico da accusare è un dato di fatto evidentissimo.
Il governo centrale (Roma) approva una legge in forza della quale le due Camere di Commercio di Udine e Pordenone devono unirsi? La colpa è di Udine anche se la legge l'ha approvata Roma!
Si ipotizza di creare la provincia della montagna friulana? Ovviamente è Udine la responsabile anche se in realtà è penalizzata esattamente quanto Pordenone!
Ma non è ora di finirla a Pordenone di INVENTARSI il nemico Udine invece di cercarne la collaborazione per risolvere assieme i reciproci problemi?
Il Friuli (occidentale, centrale e orientale) è una regione storica e geografica POLICENTRICA che ha sempre avuto come terminale Udine: questa è una realtà storica innegabile, piaccia o non piaccia a Pordenone.
Udine è stata sempre il TERMINALE del Friuli. E' stata per secoli il centro amministrativo del Patriarcato di Aquileia dopo Aquileia, Cormons e Cividale; è stata il centro amministrativo della Patria del Friuli e la sede del luogotenente veneziano; è stata il capoluogo della asburgica "provincia del Friuli" e dell'italiana "provincia di Udine". Il suo ruolo è dunque la storia millenaria del Friuli che lo ha determinato e non ha bisogno di inventarsi NEOLOGISMI RIDICOLI (come invece fa sempre Pordenone!!) come "montagne udinesi" (in parallelo al ridicolo e falso neologismo di "montagne pordenonesi").
Diversa la realtà di Pordenone che fino al 1966 non ha mai avuto un ruolo amministrativo di area vasta.
Ruolo che ha dovuto inventarsi con l'istituzione della Provincia di Pordenone: provincia istituita senza indire un referendum e chiedere ai cittadini del Friuli occidentale se erano d'accordo di distaccarsi da Udine, città che fino ad allora era stata il loro punto di riferimento amministrativo per secoli. Nuovo ruolo che Pordenone ha mal esercitato perché dopo 50 anni ancora non è riuscita a diventare il punto di riferimento del territorio provinciale che le fu assegnato da Roma nel 1966.
Da qui le sue continue guerre a Udine diventata a "Pordenone città" il capo espiatorio di tutto, il nemico numero uno; nel mentre Trieste, SEMPRE PIU' EGEMONE IN REGIONE, non viene mai accusata di nulla da Pordenone.
Anche nella vicenda delle Camere di Commercio, è stata Trieste a dire di NO alla camera di commercio unica regionale proposta da Pordenone ed è sempre stata Trieste a rifiutare la proposta di Pordenone di unire Gorizia, Trieste e Pordenone in un'unica camera di commercio a tre….ma da Pordenone non si è "MAI" levata alcuna voce CONTRO Trieste: il nemico pubblico numero UNO era assurdamente SOLO e sempre Udine che fino ad allora non solo era rimasta in silenzio "ma aveva offerto collaborazione a Pordenone per venire incontro alle sue esigenze"...
E' questa una analisi che sicuramente "Pordenone città" e la sua classe dirigente rifiuterà, continuando ad eleggere Udine a "COMODO" (sul piano elettorale…) nemico numero "UNO"...
C'è una vasta parte della provincia di Pordenone che ha festeggiato quando è stata abolita la provincia di Pordenone con la riforma degli enti locali voluta dalla ex-Presidente Serracchiani nel 2014: è quella vasta parte dove è maggioritaria l'identità friulana da 50 anni oppressa da politiche provinciali che hanno cercato in ogni maniera di cancellarla. Identità maggioritaria in provincia di Pordenone. Per fortuna senza riuscirci anche se l'hanno indebolita dopo 50 anni di politica pordenonese (nel senso della città di Pordenone) anti-friulana.
RispondiEliminaL'aggettivo "pordenonese" è stato attribuito - assurdamente - a ogni realtà geografica, culturale e imprenditoriale riferibile sul piano amministrativo alla Provincia di Pordenone. Così abbiamo l'industria Pordenonese, il turismo pordenonese, la pedemontana pordenonese, la montagna pordenonese, ecc.…..solo Pasolini non hanno ancora osato farlo diventare "pordenonese"....ma prima o poi lo faranno!!
L'aggettivo "pordenonese" deve riferirsi esclusivamente a ciò che fa riferimento alla CITTA' di Pordenone, così come "udinese" fa riferimento alla sola città di Udine: questo è l'uso corretto di questo aggettivo, essendo la provincia di Pordenone, piaccia o meno ai pordenonesi (i residenti a Pordenone!!), una provincia FRIULANA. E lo è perché ciò è scritto nella storia millenaria della regione Friuli: una regione policentrica ma ugualmente unitaria, dal Livenza al Timavo.
Intanto si sottraggono forestali ai boschi e ai monti friulani, per dirottarli sull'esiguo confine di Trieste.
RispondiEliminaDoveroso aggiungere che la storica Repubblica partigiana denominata (in seguito) della Carnia comprendeva anche gran parte di quella che fu successivamente la Provincia di Pordenone.
RispondiEliminaSergio, grazie per avercelo ricordato….anche se alla classe dirigente della CITTA' di Pordenone credo non faccia piacere ricordare questi fatti storici INDISCUTIBILI!!
EliminaTrovato in Facebook. Bellissima battuta che meglio di tutto chiarisce chi è che inventa questi neologismi senza senso"!!
RispondiElimina………..
Angelo Tomasin
6 ottobre 2015 ·
...
Le dolomiti friulane e le montagne carniche sono scomparse, al loro posto sono sorte le "dolomiti pordenonesi" e le "montagne udinesi" (il colle del castello? i rilievi del Morena?).
Noi friuloti non ce ne eravamo accorti: per fortuna all'occhio vigile ed alla lingua sagace di RadioTrieste/TeleAlabarda nulla sfugge..!
……….