Lago di Cavazzo
(foto di Roberta Michieli)
Lago di Cavazzo in estate
paradiso dei velisti
(foto di Roberta Michieli)
Lago di Cavazzo,
controluce al tramonto
(foto di Roberta Michieli)
RICEVIAMO
DA
FRANCESCHINO BARAZZUTTI
E
PUBBLICHIAMO
...........
COMUNICATO
STAMPA
Siccità.
No a interventi parziali ed egoistici,
No a interventi parziali ed egoistici,
sì a soluzioni complessive e
rispettose
dell’ambiente e delle comunità locali.
Le
alte temperature di questi giorni stanno provocando siccità in tutta
la nostra regione, dalla montagna al mare: annaffia il proprio
orticello la vecchierella nei paesi di montagna con acqua del
rubinetto sempre più cara, irriga i vasti campi l’agricoltore di
pianura.
Mentre
la vecchierella della montagna tace e nessuno parla per lei, invece,
dalla pianura friulana puntuali come la morte si alzano, come in ogni
calura estiva, un lamento ed una sollecitazione alla Regione.
Il
lamento riguarda il pericolo della perdita dei raccolti e pertanto è
comprensibile e condivisibile. La
sollecitazione alla Regione riguarda invece la derivazione irrigua
dallo scarico
del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. Sollecitazione non
comprensibile e non condivisibile, poiché basata su una soluzione
del problema inadeguata, parziale ed egoistica, soddisfacente solo e
soltanto il proprio parziale bisogno a danno di altri territori e
comunità.
La
presidente del Consorzio di Bonifica Friulana, Rosanna Clocchiatti,
ha dichiarato alla stampa che “diventa
imprescindibile dare attuazione alla realizzazione del collegamento
tra il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento e lo scarico del Lago di
Cavazzo”. Già,
lo scarico. E il lago di Cavazzo? Chi se ne frega! Problemi loro,
della gente della Val del Lago!
Alla pesante servitù a monte dello scarico della centrale di acque
gelide e fangose nel lago si aggiungerebbe un’ulteriore servitù a
valle con i prelievi del Consorzio.
Il
Consorzio prelevi pure l’acqua all’attuale scarico del lago ma se
e solo quando l’acqua vi giungerà direttamente dallo scarico della
centrale mediante una condotta che bypassi il lago, salvandolo
dall’interrimento previsto da recenti studi, tra poco più di cento
anni. La prelevi lasciando un’adeguata portata al Tagliamento e per
la sua sponda pordenonese.
Di
fronte all’immane “problema acqua” che sta diventando tragico
per l’umanità i dirigenti del Consorzio dovrebbero avere posizioni
meno egoistiche e parziali e più attente alle soluzioni globali e
condivise. Anche complementari con bacini nella stessa pianura.
Peraltro,
al Consorzio non possono non conoscere quanto il Piano Regionale di
Tutela delle Acque prevede abbinato al loro progetto derivatorio dal
Lago di Cavazzo “Contestualmente
dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico - economica di
realizzazione di un canale di by – pass, o di altra soluzione
progettuale che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di
Somplago sul lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni
di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità”.
Inoltre,
i dirigenti del Consorzio dovrebbero sapere che con l’art 11 della
L.R.
6 febbraio 2018 n.3 la
Regione è autorizzata ad indire un concorso di idee
“al fine di
recuperare le condizioni di naturalità del Lago dei Tre Comuni e di
garantirne la fruibilità in conformità al Piano regionale di tutela
delle acque”.
Condizioni
di naturalità e di fruibilità del lago: sono possibili unitamente
alla produzione idroelettrica ed al prelievo irriguo. E’ una sfida
di civiltà.
Recentemente
sulla sponda del lago i neo assessori regionali all’ambiente
Scoccimarro e alle finanze Zilli hanno incontrato i Comitati
Salvalago, Legambiente, il sindaco di Trasaghis, il presidente
dell’Ecomuseo e varie persone interessate al futuro del lago.
Ci
auguriamo che i buoni intendimenti espressi abbiano un concreto
seguito. Al neo
direttore generale dell’assessorato all’ambiente, ing. Canali,
auguriamo buon lavoro, confidando sul suo equilibrio e sulla sua
competenza più che sulla sua provenienza di direttore del Consorzio.
I
Comitati Salvalago
Val
del Lago, 02 agosto 2018
Non possiamo che essere d'accordo con la denuncia dei "Comitati salvalago" e più che volentieri pubblichiamo il loro comunicato stampa.
RispondiEliminaLA REDAZIONE DEL BLOG
(15.07.15) Come in ogni annata siccitosa, ci si accorge che la monocoltura maidicola della pianura lombarda causa danni inaccettabili agli ecosistemi acquatici dei fiumi e dei laghi. Inutile sottolineare come la diffusione delle centrali a biogas abbia ulteriormente aggravato il problema
RispondiEliminaLa "sete" insostenibile della mais monocoltura
La libertà d'impresa dovrebbe avere dei limiti nell'interesse sociale. In teoria. In pratica, nell'epoca dell'ipocrisia trionfante, delle finte energie rinnovabili, della crescita infinita ma "sostenibile" (e come?), le cose vanno all'opposto. Se tutti coltivano mais è ovvio che in anni di scarse precipitazioni estive il fabbisogno idrico si impenna a valori insostenibili. E così il "minimo deflusso vitale" dei fiumi va a farsi benedire. Non parliamo di quello che succede ai laghi Compromettendo un prezioso sistema dai molti servizi ecologici a mero collettore e distributore di volumi idrici
di Giancarlo Moioli
http://www.ruralpini.it/agroindustria(15.07.15)Mais_e_siccit%C3%A0.html
Una parziale soluzione al problema siccità in agricoltura può anche essere la scelta di colture agricole che abbisognano di meno acqua.
RispondiEliminaPerché si continua con il mais che ha bisogno di moltissima acqua? Possibile non ci sia una alternativa alla coltivazione intensiva del mais?
RISPARMIO IDRICO - METODI E SISTEMI IRRIGUI
RispondiEliminaLe aziende agricole adottano sempre i sistemi irrigui migliori, ossia quelli che prevedono un risparmio idrico?
http://www.rmirrigation.com/bibliografia/11_bib140906.pdf
IL lago di Cavazzo "non e' un serbatoio d'acqua", ma - al contrario - è un lago NATURALE da preservare e proteggere: è il lago naturale più grande della regione e sulle sue sponde ci sono due campeggi molto frequentati, una società velica con oltre 200 soci (Nautilago), alcune attività turistiche (bar e noleggio pedalò) e si sta ristrutturando anche un albergo. Tutto ciò deve essere distrutto per favorire la coltivazione delle pannocchie del mais? Gli agricoltori sostituiscano il mais con altre coltivazioni che meglio sopportano la scarsità di piogge e scelgano il sistema di irrigazione meno dispersivo di acqua!
RispondiEliminaNO ALLA MONOCOLTURA DEL MAIS!!