RICEVIAMO
E PUBBLICHIAMO
Elezioni
regionali / minoranze linguistiche.
Conferenza
stampa
il
24 aprile alle 11.30 a Udine
presso
il
Salone
di Palazzo Mantica
della
Società Filologica Friulana
in
Via Manin 18
Invito a
partecipare
Nell'occasione
saranno illustrati contenuti delle risposte dei candidati alla
Presidenza della Regione e degli esponenti delle liste che li
sostengono ai quali è stato sottoposto il documento di
sintesi contenente diverse richieste/proposte operative in
merito alle politiche linguistiche e alla tutela delle minoranze.
Alla conferenza stampa sono stati invitati gli stessi candidati
Il
Comitât / Odbor / Komitaat / Comitato 482 –
che aggrega oltre una ventina di realtà espressione delle comunità
friulana, slovena e germanica della nostra regione – ha deciso di
sostenere l’iniziativa sviluppata dai coordinatori dei quattro
gruppi di lavoro e ha sottoposto il documento all'attenzione dei
candidati alla Presidenza della Regione e delle liste che ne
appoggiano la candidatura, chiedendo loro di esprimersi al riguardo.
............
Documento
presentato
ai
candidati Presidente
LA
LINGUA FRIULANA E LE LINGUE STORICHE DELLA REGIONE:
PER
LA DIFESA DELL’AUTONOMIA E SPECIALITA’, PER LA DEMOCRAZIA,
PER IL PROGRESSO
1.
IL PERCHE’
DI QUESTA INIZIATIVA
Le
riflessioni che sono state svolte durante la Conferenza regionale di
verifica e proposta
sulla lingua friulana, lo scorso mese di Dicembre, ci spingono a
rivolgere queste considerazioni alle liste elettorali e ai candidati
alla Presidenza della Regione, domandando una risposta in proposito,
con l’intento di:
a)
offrire ai cittadini la possibilità di conoscere il pensiero dei
candidati su un aspetto molto importante della vita politica, vale a
dire la pluralità delle lingue storiche della Regione: friulano,
sloveno e tedesco;
b)
porre la questione delle lingue storiche della Regione, come è
giusto, al centro del dibattito pubblico, non solo elettorale;
c)
sostenere che la presenza assai consistente di lingue diverse
dall’italiana è il motivo fondamentale dell’autonomia e
specialità della Regione e la loro valorizzazione il mezzo migliore
per difenderla da attacchi che arrivano da più parti;
d)
dimostrare che la possibilità di usarle in ogni situazione
comunicativa, in una cornice
plurilingue, è un elemento indiscutibile per una vera e concreta
democrazia e per la coesione sociale; mostrare che in tutte le
situazioni dove si è avviata una seria e democratica politica
linguistica, questa ha messo all’opera saperi, competenze e
processi di innovazione che hanno migliorato la situazione economica
nel suo complesso.
In
coerenza con questo ragionamento sottoponiamo ai candidati
queste considerazioni in
maniera puntuale e in maniera puntuale domandiamo loro una
risposta.
2.
CORNICE E STRUMENTI DELLA E PER LA
POLITICA LINGUISTICA
2.1 Rafforzare le azioni per la lingua con norme di attuazione dello Statuto
2.1 Rafforzare le azioni per la lingua con norme di attuazione dello Statuto
Per
ciò che riguarda la normativa, a seguito delle indicazioni proposte
anche dalla Corte Costituzionale, necessita un intervento nel campo
della norme di attuazione dello Statuto speciale di autonomia della
Regione, in cui sarebbe necessario un aggiornamento e un
rafforzamento delle previsioni che toccano l’azione amministrativa
della Regione in materia di tutela delle minoranze linguistiche e
della promozione delle loro lingue.
2.2
Coordinamento delle politiche in favore delle lingue storiche sotto
la Presidenza della
Regione
Una
politica attiva della Regione in favore delle sue lingue storiche
costituisce non una specifica funzione ma un principio valido per
tutti gli assessorati e per tutti gli uffici regionali, dunque la
figura che deve sovraintendere e coordinare questo principio è
quella della Presidenza della Regione, superando la divisione di
competenze in più assessorati e uffici. Questo permetterebbe anche
un coordinamento più stretto con le altre regioni a statuto speciale
che fondano la loro autonomia sulla presenza di lingue diverse dall’italiano.
2.3
ARLeF operativo con personale stabile
Nel
caso specifico del friulano si deve recuperare in pieno la visione
originaria dell’ARLeF come organismo di politica linguistica,
accrescendo il suo potenziale scientifico con personale apposito
stabile.
2.4
Formare e acquisire personale preparato con competenze specifiche
Vi
è la necessità di dotare la struttura regionale di figure che
abbiano competenze sul friulano che qualche volta non esistono
nell’organigramma regionale. La efficacia delle politiche si basa
sulla valorizzazione delle competenze del personale già in servizio
ma si deve pensare a nuove figure preparate e con certificazioni
sulle loro competenze linguistiche sia in Regione sia nel sistema
delle autonomie.
2.5
Generalizzare i piani speciali di politica linguistica e le azioni di
promozione della lingua
E’
stato approvato il Piano Generale di Politica Linguistica, lo
strumento di programmazione
strategica sui temi dell’identità e della lingua friulana, ma la
Regione deve promuoverlo e farlo conoscere a tutto il sistema delle
autonomie e ai concessionari di servizi pubblici, insistendo perché
adottino i loro Piani Speciali, dando prima di tutto il buon esempio
redigendo il suo. Necessitano anche campagne di promozione del
friulano e del plurilinguismo in genere indirizzate a tutta la
popolazione.
2.6
Strumenti per la conoscenza sociolinguistica e della documentazione
della produzione
in friulano
Una
politica linguistica seria si basa su una conoscenza della situazione
sociolinguistica che dia indicazioni su quali siano gli elementi
forti e quelli deboli nella politica di tutela, in modo di
valorizzare quelli e correggere gli altri. Dunque sondaggi periodici
sono necessari per indirizzare la politica linguistica in favore del
friulano. Allo stesso modo necessita uno strumento di documentazione
generale su cosa (libri, periodici, risorse elettroniche, etc.) viene
prodotto in friulano che lo faccia conoscere e lo valorizzi.
3.
ISTRUZIONE
E FORMAZIONE PLURILINGUE
3.1
Trasferire risorse e competenze sulla istruzione alla Regione
Avviare
il percorso atto a trasferire alla Regione Autonoma Friuli - Venezia
Giulia le funzioni e le competenze in materia di istruzione, tenendo
conto della pluralità linguistica riconosciuta e della sua
collocazione geografica di confine, da intendersi come opportunità
di sviluppo di importanti sinergie con gli stati europei. Le
attribuzioni delle amministrazioni dello Stato in materia di
istruzione devono essere esercitate nell’ambito del proprio
territorio dalla Regione Autonoma Friuli -Venezia Giulia, comprese le
funzioni in materia di stato giuridico ed economico del personale
docente, educativo, dirigenziale e ispettivo
delle scuole di ogni ordine e grado della Regione.
3.2
Formazione iniziale e in servizio dei docenti di friulano
Potenziare,
attraverso seri percorsi universitari, la formazione iniziale e in
servizio dei docenti di friulano in un contesto plurilingue.
3.3
Certificazione delle competenze dei docenti
Promuovere
la certificazione delle competenze dei docenti di friulano tenendo
conto delle competenze formali, non formali e informali.
3.4
Insegnamento del friulano in tutti i cicli di istruzione in una
cornice plurilingue
Estendere
l'insegnamento del friulano a tutti i cicli di istruzione e
introdurre un autentico plurilinguismo.
3.5
Regia regionale seria sulla scuola plurilingue coinvolgendo la
società
Costituire
una seria regia regionale sul friulano e le lingue minoritarie con
l'obiettivo di:
curare
la comunicazione con tutti i portatori di interesse, il monitoraggio
delle azioni, l'organizzazione curricolare, la valutazione, la
progettualità europea.
4.
USO PUBBLICO DELLA LINGUA FRIULANA
Nel
campo dell’uso pubblico della lingua friulana si domanda che si
applichi in maniera coerente, organica e consapevole, la normativa
statale e regionale di tutela. In particolare vengono presentate
queste proposte:
4.1
Competenze in lingua friulana, slovena e tedesca come requisiti
accessori per la selezione del personale pubblico
Si
devono considerare le competenze nelle lingue friulana, slovena e
tedesca almeno come requisito accessorio per la selezione del
personale nel settore pubblico e in particolare nella amministrazione
regionale e negli enti locali, dove la Regione può intervenire in
maniera diretta in forza dell’articolo 4 del suo Statuto in vigore.
Questa è una azione che dà valore concreto alle lingue “altre”
della Regione, alla loro conoscenza e al loro uso e che permette di
estenderne la presenza nell’amministrazione e nei servizi, in
favore della crescita di qualità, di efficacia e di democraticità
dell’attività amministrativa e dei servizi.
4.2
Formazione linguistica per il personale
La
formazione linguistica per il personale deve essere inserita
nell’offerta formativa per i dipendenti degli enti pubblici, dei
servizi sanitari e delle società concessionarie di servizio
pubblico, con la stessa dignità degli altri corsi di aggiornamento
professionale.
4.3
Carta di identità bilingue anche in friulano
Si
deve trovare risposta positiva e unitaria alla domanda di avere la
carta di identità bilingue (italiano/friulano) presentata da molti
cittadini, soprattutto negli ultimi anni.
5.
MEZZI
DI INFORMAZIONE
I
mezzi di informazione rappresentano uno strumento fondamentale per la
promozione e lo sviluppo delle lingue minorizzate. Siamo molto
lontani dal vedere riconosciuto il diritto di avere trasmissioni
radiotelevisive in lingua friulana nel servizio pubblico
radiotelevisivo, che trova il suo fondamento nella L. 482/99.
5.1
Premere sul governo italiano per una convenzione con la RAI più
favorevole
Siamo
in attesa della approvazione della convenzione, tra Presidenza del
Consiglio dei Ministri e Rai nel quadro del nuovo contratto di
servizio tra Ministero dello sviluppo economico e Rai che dovrebbe
garantire la programmazione radiofonica attuale (90 ore) e , per la
prima volta, prevedere trasmissioni televisive in friulano (90 ore).
Occorre una pressione forte e convinta sul nuovo Governo italiano.
5.2
Puntare a una struttura di programmazione RAI autonoma in friulano
I
programmi attuali della Rai sono governati da una struttura per la
programmazione italiana. Sarebbe ottimale costruire una struttura
adeguata dal punto di vista tecnologico e degli spazi, permanente,
dedicata alla programmazione in lingua friulana, con personale
formato e stabilizzato e con sede a Udine, che potrebbe diventare
anche un centro di riferimento e di produzione per altre lingue
minorizzate.
5.3
Sostenere con forza i privati che producono o progettano nel campo
dell’informazione in friulano
Ai
mezzi di informazione privati, che nel campo dell’informazione
radiofonica svolgono da anni una supplenza alle mancanze del servizio
pubblico, ai produttori audiovideo che da anni investono nel settore,
a quelli che vorrebbero impegnarsi nell’informazione su stampa o in
rete si deve fornire una risposta in termini di adeguati
finanziamenti per il loro servizio, reale o potenziale, di utilità
pubblica.
Come
sopra scritto questi sono punti, che non esauriscono tutto il
panorama di bisogni della lingua friulana ma sono fondamentali per il
suo sviluppo, che domandano, uno ad uno, una risposta in proposito.
..........................
Informazioni
per i media: Marco Stolfo
"la presenza assai consistente di lingue diverse dall’italiana è il motivo fondamentale dell’autonomia e specialità della Regione e la loro valorizzazione il mezzo migliore per difenderla da attacchi che arrivano da più parti"
RispondiEliminaCOMMENTO:
Peccato che i partiti italiani che da sempre governano la regione si rifiutino di prenderne atto....