In attesa della
Seconda conferenza regionale
sulla minoranza linguistica friulana
che si svolgerà l'1 e il 2 dicembre 2017
a Udine,
http://www.arlef.it/iniziativis/conference-di-verifiche-e-di-propueste-pe-lenghe-furlane-l-r-29-2007
http://www.arlef.it/iniziativis/conference-di-verifiche-e-di-propueste-pe-lenghe-furlane-l-r-29-2007
alcune considerazioni:
per la
politica regionale i Friulanofoni - nei fatti, perché a parole e chiacchiere gran parte dei politici regionali sono bravissimi nel nascondere la loro vera opinione - non sono una "minoranza linguistica" riconosciuta e tutelata dalla Repubblica Italiana ai sensi dell'art. 6 della Costituzione italiana e successiva legge 482/99, al pari della minoranza linguistica slovena che vive in regione, ma
esiste solo una lingua friulana da "promuovere" possibilmente spendendo il meno possibile e non dando attuazione neppure a tutele a costo zero!
Gli
slovenofoni sono invece considerati dalla politica regionale - giustamente - UNA
MINORANZA: minoranza, è giusto porlo in evidenza, per altro sfruttata - com'è successo recentemente - per creare in regione collegi elettorali aventi finalità che nulla hanno a che spartire con la tutela della minoranza stessa, o per concludere trattative economiche con la Slovenia di nessun rilievo sul piano della tutela linguistica.
Pura ignoranza giuridica e costituzionale, pregiudizi mai superati nei confronti dei friulanofoni o malafede della classe politica regionale? Sicuramente miopia politica...
Pura ignoranza giuridica e costituzionale, pregiudizi mai superati nei confronti dei friulanofoni o malafede della classe politica regionale? Sicuramente miopia politica...
L'autonomia speciale della nostra regione oggi si giustifica solo con la presenza massiccia in regione di minoranze linguistiche, friulanofoni in primis. Tutelare seriamente la minoranza linguistica friulana (la seconda in termini numerici presente in Italia) significa dunque difendere la nostra autonomia speciale: quando la classe politica regionale lo capirà?
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DOCUMENTI
http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=577164
2º Conferenza tutela lingua friulana: venerdì e sabato a Udine
"(ACON) Trieste, 26 nov - AB - La seconda Conferenza regionale sulla tutela, la valorizzazione e la promozione della lingua friulana terrà i suoi lavori a Udine venerdì e sabato prossimi, 1 e 2 dicembre: il primo giorno all'Auditorium del palazzo della Regione, in via Sabbadini 31, dalle 9.00 alle 16.30; il secondo giorno nel Salone del Parlamento del Castello, nella sola mattinata, con inizio alle 10.00.
Il programma di venerdì sarà dedicato al dibattito e all'approfondimento delle relazioni dei quattro gruppi di lavoro - pubblica amministrazione, politica linguistica, istruzione, media - mentre sabato, in quella che può essere definita la sessione plenaria, le relazioni verranno presentate nella loro veste definitiva, cui seguiranno le votazioni su eventuali documenti e le conclusioni.
La Conferenza si pone come un importante momento di verifica per le politiche linguistiche, ma anche come luogo di proposta sull'attuazione della legge regionale di tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana, la 29 del 2007, che impone la sua convocazione almeno una volta ogni cinque anni, e comunque non oltre sei mesi prima della scadenza della legislatura.
Nei primi mesi del 2017 è stata costituita una Cabina di regia presieduta, su mandato dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, dal consigliere Claudio Violino, che si è riunita con cadenza mensile e ha seguito le fasi di ideazione e di coordinamento necessarie alla realizzazione della Conferenza.
A sua volta, la Cabina di regia ha costituito - con il supporto dell'ARLeF - i quattro gruppi di lavoro, con il compito di redigere una relazione sulla tematica di competenza da presentare alla Conferenza plenaria."
Il programma di venerdì sarà dedicato al dibattito e all'approfondimento delle relazioni dei quattro gruppi di lavoro - pubblica amministrazione, politica linguistica, istruzione, media - mentre sabato, in quella che può essere definita la sessione plenaria, le relazioni verranno presentate nella loro veste definitiva, cui seguiranno le votazioni su eventuali documenti e le conclusioni.
La Conferenza si pone come un importante momento di verifica per le politiche linguistiche, ma anche come luogo di proposta sull'attuazione della legge regionale di tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana, la 29 del 2007, che impone la sua convocazione almeno una volta ogni cinque anni, e comunque non oltre sei mesi prima della scadenza della legislatura.
Nei primi mesi del 2017 è stata costituita una Cabina di regia presieduta, su mandato dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, dal consigliere Claudio Violino, che si è riunita con cadenza mensile e ha seguito le fasi di ideazione e di coordinamento necessarie alla realizzazione della Conferenza.
A sua volta, la Cabina di regia ha costituito - con il supporto dell'ARLeF - i quattro gruppi di lavoro, con il compito di redigere una relazione sulla tematica di competenza da presentare alla Conferenza plenaria."
MA LA TERMINOLOGIA PERO' CAMBIA RADICALMENTE SE CI SI RIFERISCE AGLI SLOVENOFONI....
Conferenza tutela minoranza slovena: conclusioni Gabrovec (4)
Conferenza tutela minoranza slovena: conclusioni Gabrovec (4)
http://www.consiglio.regione.fvg.it/pagine/comunicazione/comunicatistampa.asp?comunicatoStampaId=577144
"(ACON) Trieste, 25 nov - AB - A concludere questi due giorni di dibattito e di approfondimenti, il vicepresidente del Consiglio regionale del FVG Igor Gabrovec, che ha dato atto alla Conferenza di aver messo tutti di fronte a uno specchio - creato dallo Slori con le quattro relazioni - dove ciascuno ha potuto vedere cose positive e criticità per traguardare alle future sfide.
Qualcuno ha lamentato una non eccessiva partecipazione - ha aggiunto Gabrovec - ma il dato numerico non deve far passare in secondo piano quello più importante, ossia che la Conferenza si è sviluppata con una platea importante, attenta, di qualità, e gli interventi che si sono succeduti ne sono la prova.
Abbiamo sentito, discusso, approfondito, individuato - ha concluso Gabrovec - ora dobbiamo assumerci le conseguenti responsabilità e avere il coraggio di apportare le modifiche che sono emerse e che potranno portare la tutela della minoranza slovena a un livello sempre maggiore di efficacia."
Qualcuno ha lamentato una non eccessiva partecipazione - ha aggiunto Gabrovec - ma il dato numerico non deve far passare in secondo piano quello più importante, ossia che la Conferenza si è sviluppata con una platea importante, attenta, di qualità, e gli interventi che si sono succeduti ne sono la prova.
Abbiamo sentito, discusso, approfondito, individuato - ha concluso Gabrovec - ora dobbiamo assumerci le conseguenti responsabilità e avere il coraggio di apportare le modifiche che sono emerse e che potranno portare la tutela della minoranza slovena a un livello sempre maggiore di efficacia."
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COMMENTO
DELLA REDAZIONE DEL BLOG
COMMENTO
DELLA REDAZIONE DEL BLOG
Prendiamo atto che "finalmente" si è evitato di definire gli slovenofoni "minoranza nazionale" anche se giornalisti e politici regionali pare facciano ancora una grandissima fatica ad usare il termine giuridico corretto di "minoranza linguistica" riferendosi agli slovenofoni.
Nel 2007 la L.r. 29/2007 (tutela minoranza linguistica friulana) fu oggetto di un pesantissimo attacco politico che determinò i pesanti limiti di questa legge regionale, ancor oggi - a distanza di 10 anni - in gran parte non applicata e pesantissime affermazioni scioviniste - al limite del razzismo linguistico - si ascoltarono in Consiglio regionale durante il dibattito consiliare, ma oggi non è arrivato il momento di fare un salto culturale?
Nel 2007 la L.r. 29/2007 (tutela minoranza linguistica friulana) fu oggetto di un pesantissimo attacco politico che determinò i pesanti limiti di questa legge regionale, ancor oggi - a distanza di 10 anni - in gran parte non applicata e pesantissime affermazioni scioviniste - al limite del razzismo linguistico - si ascoltarono in Consiglio regionale durante il dibattito consiliare, ma oggi non è arrivato il momento di fare un salto culturale?
"ART. 6 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA:
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche."
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche."
Con la legge 482/99 lo Stato italiano ha dato attuazione all'art. 6 della costituzione italiana riconoscendo 12 minoranze linguistiche, due di queste sono i friulanofoni e gli slovenofoni, e superando la precedente situazione di tutela extra-costituzionale.
Non c'è NESSUNA differenza sul piano giuridico e sostanziale tra le due minoranze linguistiche sopra citate.
La differenza c'è ancora solo nella testa di gran parte della classe politica regionale (destra, centro o sinistra non fa alcuna differenza...) che ragionando in termini calcistici colloca i friulanofoni nella categoria "Promozione", nel mentre colloca gli slovenofoni in serie B (quella di serie A è riservata ai tedeschi della provincia di Bolzano...).
Una riprova l'abbiamo avuta di recente con il rifiuto del Consiglio regionale di imporre per iscritto alla società regionale FVG Strade l'obbligo della cartellonistica bilingue (italiano-friulano) sulle strade regionali di sua competenza che attraversano i territori dove vive la minoranza linguistica friulana.
La richiesta di inserire quest'obbligo nello Statuto di questa società regionale, era motivata dal gravissimo fatto che la società FVG Strade sistematicamente risulta sostituire la cartellonistica già bilingue italiano-friulano posta dalle ex-Province con la cartellonistica monolingue italiana.
La richiesta di inserire quest'obbligo nello Statuto di questa società regionale, era motivata dal gravissimo fatto che la società FVG Strade sistematicamente risulta sostituire la cartellonistica già bilingue italiano-friulano posta dalle ex-Province con la cartellonistica monolingue italiana.
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DOCUMENTI
DOCUMENTI
tratto da:
http://www.arlef.it/media/fck/CONFERENCE%20REGJONA_L_Relazion_Planificazion%20Ling._par%20furlan-192d1.pdf
"L’azione regionale di pianificazione
linguistica a favore della lingua friulana a dieci anni dall’approvazione della
legge regionale 29/2007: risultati, difficoltà e
mancanze.
Relazione del Gruppo di lavoro ‘Pianificazione linguistica’
Coordinatore: Donato Toffoli
"(...) È
importante sottolineare il fatto che le politiche linguistiche possono essere
fatte anche a costo zero, ad esempio con l’utilizzo della lingua friulana nelle
occasioni pubbliche e ufficiali da parte degli amministratori locali: per questo
aspetto, gli esempi positivi restano ancora troppo pochi. La situazione degli enti partecipati dal Pubblico (in
particolare dalla Regione) è molto critica laddove, anche in presenza di
indicazioni specifiche del PGPL, non si garantiscono i diritti linguistici dei
cittadini. Questo vale principalmente per le società che gestiscono
infrastrutture e servizi di pubblica utilità, come quelle dei trasporti o della
viabilità. Ciò ha portato addirittura a fare passi indietro come nel caso dei
cantieri passati dalla Provincia di Udine a FVG Strade laddove, se prima la
nuova segnaletica stradale veniva apposta automaticamente in forma bilingue,
successivamente è stata scelta la sola forma italiana. È dunque
evidente che la Regione e le Pubbliche Amministrazioni, che hanno in mano la
maggior parte delle azioni di questi soggetti, devono dare regole chiare perché
tutto ciò che si fa venga proposto in forma bi- o plurilingue (...)"
LA REDAZIONE DEL BLOG
Se la Prima Conferenza regionale su la tutela della minoranza linguistica friulana, Giunta Tondo, fu una pagliacciata, questa seconda Conferenza regionale è stata organizzata in maniera seria e i gruppi di lavoro avevano come coordinatori studiosi titolati a farlo.
RispondiEliminaInteressante sarà dunque seguire i lavori di questa seconda Conferenza regionale l'1 e il 2 dicembre a Udine.
Quanto esposto in questo POST è stranoto a tutti coloro che si occupano della tutela della minoranza linguistica friulana ma ugualmente "andava scritto e denunciato".
Adesso, con la cartellonistica monolingue FVG Strade, sarà chiaro a tutti come mai e per quali fini si siano abolite le province friulane e praticamente solo quelle, in Italia !
RispondiEliminaL'assessore regionale Torrenti del resto lo ha dichiarato pubblicamente e in maniera chiarissima: "ABBIAMO DESTRUTTURATO IL FRIULI".
EliminaLa renziana Serracchiani voleva cavalcare il populista mantra del "taglio delle poltrone" e - in fretta e in furia - anticipando di pochissimo la sconfitta al referendum costituzionale del 4 di dicembre 2016 (con la vittoria del NO le Provincie ora esistono in tutta Italia salvo che da noi!!) ha cancellato le Province anche nel nostro Statuto di autonomia.
In compenso la riforma degli enti locali del 2014 del ministro "renziano" Delrio E' UN FLOP GIGANTESCO con tutte le 14 città metropolitane al default e la "obbligatorietà" delle unioni del Comuni in attesa della sentenza della Corte Costituzionale ( ben 2.200 Comuni italiani hanno richiesto al Tar del Lazio il rinvio alla Consulta
della legge Delrio e il Tar del Lazio ha considerato che esistono legittimamente motivi di incostituzionalità e rinviato la legge alla Corte Costituzionale)
“IL FATTO QUOTIDIANO” lunedì 27 Novembre 2017 – pagina 4 e 5
“CITTA’ METROPOLITANE, CHE FLOP.
Sono 14 in tutta Italia, ma i consigli si riuniscono poco, hanno meno risorse degli enti che hanno sostituito e rischiano ciclicamente di finire in default.
Hanno preso il posto delle Province, ma funzionano poco e male.”
E a pagjine 5: “Da Nord a Sud. Istituite dalla riforma Delrio nel 2014, si riuniscono di rado, hanno poche risorse, molti debiti e sono lontane dai cittadini che spesso ne ignorano anche l’esistenza”
https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/grandi-povere-e-zoppe-le-citta-metropolitane/
"ma esiste solo una lingua friulana da "promuovere" possibilmente spendendo il meno possibile e non dando attuazione neppure a tutele a costo zero!"
RispondiElimina..........
Commento:
Ossia c'è un pesantissimo ritardo culturale in troppi consiglieri regionali che continuano ad avere una "visione dialettale" della lingua friulana e dimenticano che c'è un POPOLO che la parla, che ha una sua forte identità ben distinta da quella italiana e che vive in un territorio con una storia millenaria tutta sua...
I DIRITTI LINGUISTICI sono anche DIRITTI COLLETTIVI in quanto una lingua non si parla rivolti ad uno specchio ma all'interno di una Comunità.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
RispondiEliminaEMENDAMENTO DI VIOLINO: la valutazione della politica linguistica per la marilenghe si effettuerà nei primi 24 mesi della nuova legislatura
Friulano, monitoraggio sì ma fuori dalla campagna elettorale
La Conferenza di verifica e proposta rispetto all’attuazione della Legge 29/2007 di tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana si terrà nei primi 24 mesi della legislatura. Raccogliendo le istanze di tutti coloro che nell’ultima Conferenza (tenutasi il 1 e 2 dicembre scorsi) si sono raccomandati per sottrarre la valutazione della politica linguistica al dibattito elettorale di fine legislatura, come accade quando essa si effettua negli ultimi 6 mesi di mandato, il consigliere del Gruppo Misto Claudio Violino, nell’ambito della finanziaria in discussione in questi giorni, ha proposto un emendamento - che ha avuto l’ok del Consiglio - che fissa l’obbligo di convocazione di questo importante momento di confronto entro i primi ventiquattro mesi dall’inizio della legislatura. La medesima modifica, proposta in questo caso dal consigliere dell’Unione Slovena Igor Gabrovec, è stata approvata dal Consiglio per quanto riguarda la Conferenza di valutazione per le politiche di tutela della lingua slovena.
Un ulteriore emendamento proposto dal consigliere Violino, e anche questo approvato, ha previsto la modifica dell’art. 2 della stessa legge con l’aggiunta del riferimento alla Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d'Europa, ratificata con la legge 28 agosto 1997, n. 302 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali, fatta a Strasburgo il 1° febbraio 1995)
Anche questa richiesta era emersa dalla Conferenza, dove era stato osservato che tra i principi e gli indirizzi di rilevanza internazionale ed europea ai quali la legge fa riferimento non era presente un esplicito richiamo alla Convenzione quadro, sebbene la stessa sia stata ratificata dall'Italia ancora nel 1997. Ciò comporta l'assunzione di precisi impegni circa la sua applicazione da parte dello Stato italiano, non certo generoso negli ultimi anni con i finanziamenti erogati sulla base della legge 482/99 e alquanto restio a permettere la valorizzazione della lingua friulana in sede di servizio pubblico radiotelevisivo.
14 dicembre 2017
Per il PD la lingua friulana non esiste: infatti in questi giorni ha presentato al Viminale i suoi simboli elettorali di coalizione con scritte in tedesco, sloveno e ladino, ma non in friulano né in sardo !
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