Comitato
per l'autonomia
e
il rilancio del Friuli
COMUNICATO
STAMPA
1
aprile 2016
Unioni Territoriali Intercomunali:
VERSO LA SOLUZIONE FINALE?
VERSO LA SOLUZIONE FINALE?
Mentre
gli avvocati e i giudici si apprestano allo scontro in tribunale sul
destino delle UTI, nei corridoi del palazzo di piazza Oberdan si
sta giungendo alla soluzione “politica” ovvero a trovare il
meccanismo economico che
faccia digerire a tutti
l'obbrobrio giuridico di questa riforma.
Un
po' di soldi in più a chi accetta le UTI, qualcosa a chi ne vuole
restare fuori e la riforma sarà fatta, con buona pace del Friuli e
di tutte le obiezioni.
Ma,
al di là degli aspetti costituzionali e giuridici e dell'immagine di
“grande” riformatrice che conquisterà la nostra Regione,
l'istituzione delle UTI e l'abolizione delle Provincie porterà a un
grave risultato politico che evidentemente piace a molti politici e
commentatori: lo spezzatino del Friuli in 17 piccoli governatorati
nei quali la stessa parola “Friuli” scompare (solo in sei casi la
denominazione della UTI fa riferimento al Friuli, per non parlare
dell'incerto e frammentario uso del plurilinguismo).
Avevamo
scritto ormai due anni fa che era una riforma inemendabile,
a meno che non avesse come controparte geopolitica il trasferimento
della capitale regionale a Udine, lasciando a Trieste una sua
specifica autonomia. Riconfermiamo anche oggi che, al
di là di tutti gli accordi di bassa macelleria politica,
l'unica mediazione possibile per accettare le UTI è quella di ridare
dignità al Friuli e portare la capitale regionale a Udine!
Il
presidente
Paolo
Fontanelli
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Mini-dossier sulle UTI
il 30 marzo 2016
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Il Comunicato stampa è stato pubblicato dal settimanale "LA VITA CATTOLICA" (settimanale della Arcidiocesi di Udine) nella rubrica "Giornale aperto", il 6 aprile 2016, con il significativo titolo "Così le Uti annientano il Friuli"
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Mini-dossier sulle UTI
UTI - I
MOTIVI DEL RICORSO AL TAR
DI 57 COMUNI
DI 57 COMUNI
da
un articolo pubblicato sul quotidiano il Messaggero Veneto (Ud) il 20 aprile 2015
a firma di Maura Delle Case
a firma di Maura Delle Case
"(...) «Per
i Comuni tali principi rappresentano una coercizione - afferma
l’avvocato Billiani -, poiché azzerano l’autonomia di scelta
degli amministratori. Violano
i principi fissati dalla Costituzione, che all’art 5 “riconosce e
promuove le autonomie locali”, al 114 le riconosce quali enti
costitutivi della Repubblica, mentre non prevede unioni, tantomeno in
forma obbligatoria. All’articolo 119 la Carta riconosce ai Comuni
“autonomia finanziaria di entrata e di spesa” - continua Billiani
-, ma se - come prevede la legge regionale - tasse e tributi saranno
trasferiti obbligatoriamente all’Unione l’autonomia verrà meno.
La
riforma viola anche lo Statuto regionale, che all’articolo 4 dice
sì che la Regione ha potestà in materia di enti locali, ma al primo
comma precisa che la deve esercitare in armonia con la Costituzione,
con i principi generali dell’ordinamento e con gli obblighi
internazionali assunti dallo Stato, come la Carta europea delle
autonomie, ratificata dall’Italia nel 1989».
Il
ricorso passa poi alla lente d’ingrandimento la questione della
rappresentatività: «Oggi
il consiglio comunale è sovrano, domani, cito la norma, verrà
sentito. Il suo parere non sarà vincolante. Le minoranze varranno
quasi zero»,
prosegue l’avvocato (...)
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Proteste a Trieste
«No all’Uti mignon»
da un articolo pubblicato sul quotidiano IL PICCOLO (Trieste)
il 30 marzo 2016
TRIESTE
La polemica sui "supercomuni" non risparmia la provincia di
Trieste.
(…) I
sindacati osservano che la nascita dell'Uti Giuliana è prevista per
il 20 aprile. Un'Uti
a dir poco dimezzata giacché sarà costituita solo dai Comuni di
Trieste e Sgonico:
(…) «Davvero
stupefacente che quella che è stata presentata all'opinione pubblica
come una grande riforma, necessaria per efficientare la pubblica
amministrazione, ridurre i costi e migliorare i servizi, si traduca
sostanzialmente, nella nostra provincia, in un'unione di servizi tra
Sgonico e Trieste» ironizzano i sindacati. E subito dopo, con
altrettanto sarcasmo, aggiungono che il primo step riguarderà la
Polizia Locale: «I circa 200 lavoratori dell'area, dipendenti del
Comune di Trieste, saranno unificati a quelli del comune di Sgonico,
cioè a nessuno».
Morale: «Anche qualora la riforma dovesse andare a compimento, ci troveremmo di fronte alla condivisione solo di alcuni servizi, con la creazione ex novo di un ente guidato da un ulteriore direttore generale (saranno ben 18 i fortunati in regione) con relative strutture amministrative e conseguenti presumibili costi. Elementi tali da porre più di un interrogativo in merito all'effettivo miglioramento dei servizi e all'asserito risparmio economico».
Morale: «Anche qualora la riforma dovesse andare a compimento, ci troveremmo di fronte alla condivisione solo di alcuni servizi, con la creazione ex novo di un ente guidato da un ulteriore direttore generale (saranno ben 18 i fortunati in regione) con relative strutture amministrative e conseguenti presumibili costi. Elementi tali da porre più di un interrogativo in merito all'effettivo miglioramento dei servizi e all'asserito risparmio economico».
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E pensare che in altre Regioni, anche ordinarie, hanno ancora perfino le Strade Provinciali ... ma qui da noi bisognava essere più realisti del Re...nzi
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