lunedì 4 aprile 2016

"UTI - UNIONI TERRITORIALI INTERCOMUNALI": VERSO LA SOLUZIONE FINALE?


Comitato per l'autonomia
e il rilancio del Friuli


COMUNICATO STAMPA

1 aprile 2016


Unioni Territoriali Intercomunali:

VERSO LA SOLUZIONE FINALE?



Mentre gli avvocati e i giudici si apprestano allo scontro in tribunale sul destino delle UTI, nei corridoi del palazzo di piazza Oberdan si sta giungendo alla soluzione “politica” ovvero a trovare il meccanismo economico che faccia digerire a tutti l'obbrobrio giuridico di questa riforma.

Un po' di soldi in più a chi accetta le UTI, qualcosa a chi ne vuole restare fuori e la riforma sarà fatta, con buona pace del Friuli e di tutte le obiezioni.

Ma, al di là degli aspetti costituzionali e giuridici e dell'immagine di “grande” riformatrice che conquisterà la nostra Regione, l'istituzione delle UTI e l'abolizione delle Provincie porterà a un grave risultato politico che evidentemente piace a molti politici e commentatori: lo spezzatino del Friuli in 17 piccoli governatorati nei quali la stessa parola “Friuli” scompare (solo in sei casi la denominazione della UTI fa riferimento al Friuli, per non parlare dell'incerto e frammentario uso del plurilinguismo).
 
Avevamo scritto ormai due anni fa che era una riforma inemendabile, a meno che non avesse come controparte geopolitica il trasferimento della capitale regionale a Udine, lasciando a Trieste una sua specifica autonomia. Riconfermiamo anche oggi che, al di là di tutti gli accordi di bassa macelleria politica, l'unica mediazione possibile per accettare le UTI è quella di ridare dignità al Friuli e portare la capitale regionale a Udine!



Il presidente

Paolo Fontanelli



Il Comunicato stampa è stato pubblicato dal settimanale "LA VITA CATTOLICA" (settimanale della Arcidiocesi di Udine) nella rubrica "Giornale aperto", il 6 aprile 2016, con il significativo titolo "Così le Uti annientano il Friuli"  

...........


Mini-dossier sulle UTI


UTI - I MOTIVI DEL RICORSO AL TAR

DI 57 COMUNI



da un articolo pubblicato sul quotidiano il Messaggero Veneto (Ud) il 20 aprile 2015

a firma di Maura Delle Case

"(...) «Per i Comuni tali principi rappresentano una coercizione - afferma l’avvocato Billiani -, poiché azzerano l’autonomia di scelta degli amministratori. Violano i principi fissati dalla Costituzione, che all’art 5 “riconosce e promuove le autonomie locali”, al 114 le riconosce quali enti costitutivi della Repubblica, mentre non prevede unioni, tantomeno in forma obbligatoria. All’articolo 119 la Carta riconosce ai Comuni “autonomia finanziaria di entrata e di spesa” - continua Billiani -, ma se - come prevede la legge regionale - tasse e tributi saranno trasferiti obbligatoriamente all’Unione l’autonomia verrà meno.
La riforma viola anche lo Statuto regionale, che all’articolo 4 dice sì che la Regione ha potestà in materia di enti locali, ma al primo comma precisa che la deve esercitare in armonia con la Costituzione, con i principi generali dell’ordinamento e con gli obblighi internazionali assunti dallo Stato, come la Carta europea delle autonomie, ratificata dall’Italia nel 1989».
Il ricorso passa poi alla lente d’ingrandimento la questione della rappresentatività: «Oggi il consiglio comunale è sovrano, domani, cito la norma, verrà sentito. Il suo parere non sarà vincolante. Le minoranze varranno quasi zero», prosegue l’avvocato (...)
 


------------------

Proteste a Trieste

«No all’Uti mignon»


da un articolo pubblicato sul quotidiano IL PICCOLO (Trieste)

il 30 marzo 2016

TRIESTE La polemica sui "supercomuni" non risparmia la provincia di Trieste. (…) I sindacati osservano che la nascita dell'Uti Giuliana è prevista per il 20 aprile. Un'Uti a dir poco dimezzata giacché sarà costituita solo dai Comuni di Trieste e Sgonico:
 
(…) «Davvero stupefacente che quella che è stata presentata all'opinione pubblica come una grande riforma, necessaria per efficientare la pubblica amministrazione, ridurre i costi e migliorare i servizi, si traduca sostanzialmente, nella nostra provincia, in un'unione di servizi tra Sgonico e Trieste» ironizzano i sindacati. E subito dopo, con altrettanto sarcasmo, aggiungono che il primo step riguarderà la Polizia Locale: «I circa 200 lavoratori dell'area, dipendenti del Comune di Trieste, saranno unificati a quelli del comune di Sgonico, cioè a nessuno».

Morale: «Anche qualora la riforma dovesse andare a compimento, ci troveremmo di fronte alla condivisione solo di alcuni servizi, con la creazione ex novo di un ente guidato da un ulteriore direttore generale (saranno ben 18 i fortunati in regione) con relative strutture amministrative e conseguenti presumibili costi. Elementi tali da porre più di un interrogativo in merito all'effettivo miglioramento dei servizi e all'asserito risparmio economico».
 


 

------------------
 

1 commento:

  1. E pensare che in altre Regioni, anche ordinarie, hanno ancora perfino le Strade Provinciali ... ma qui da noi bisognava essere più realisti del Re...nzi

    RispondiElimina