CITTA'
METROPOLITANA,
LEGGE REGIONALE
NR. 1/2006
(LEGGE IACOP)
E LA LOBBY
DEI POLITICI TRIESTINI
LEGGE REGIONALE
NR. 1/2006
(LEGGE IACOP)
E LA LOBBY
DEI POLITICI TRIESTINI
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Comunicati Agenzia
Consiglio Notizie
Pd: Codega,
città metropolitana, precisazioni
12
Settembre 2015, ore 11:29
(ACON)Trieste,
12 set - COM/MPB - Il consigliere regionale del Pd Franco Codega, a
proposito delle due mozioni discusse in Consiglio regionale relative
all'emendamento Russo sulla città metropolitana, interviene per
precisare - a fronte di quanto pubblicato sulla stampa locale - che
"l'emendamento Russo al Senato è stato il pretesto per mettere
a fuoco un tema di fondo di portata ben più vasta ossia quale debba
essere la procedura per il cambiamento dello statuto della nostra
regione che al contempo sia rispettosa sia del ruolo del Parlamento
sia della autonomia regionale. Non a caso il dispositivo finale,
votato all'unanimità da tutti non accennava minimamente al tema
dell'emendamento Russo, ma al contrario impegnava "il
presidente del Consiglio e il presidente della Regione a ribadire
nelle sedi istituzionali competenti le prerogative del Consiglio
regionale rispetto ai progetti di modifica statutaria proposti dal
Governo e dal Parlamento".
"Centrale - sottolinea Codega - era ribadire il metodo dell'intesa tra Consiglio e Parlamento come l'unico metodo rispettoso dei rispettivi ruoli. E su questo si è trovata l'unanimità.
"Centrale - sottolinea Codega - era ribadire il metodo dell'intesa tra Consiglio e Parlamento come l'unico metodo rispettoso dei rispettivi ruoli. E su questo si è trovata l'unanimità.
"Del
resto, la discussione sulla opportunità o meno di introdurre
esplicitamente in Statuto regionale la
possibilità della città metropolitana era una discussione del
tutto oziosa per il semplice fatto che la
condizione attuale, che non vede appunto nello Statuto Regionale la
esplicitazione di tale possibilità, non ha impedito a suo tempo
l'approvazione della L.R.
n.1/2006 (Legge Iacop) che prevedeva proprio l'istituzione delle
città metropolitane.
Legge tuttora in vigore.
"Si
farà Trieste città metropolitana? Solo se e quando il Consiglio
regionale deciderà. Non dimentichiamoci però - conclude Codega -
che ora
abbiamo da portare a casa la Riforma degli Enti Locali".
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LEGGE
REGIONALE
del 09/01/2006, N. 001
del 09/01/2006, N. 001
PRINCIPI
E NORME FONDAMENTALI DEL SISTEMA REGIONE - AUTONOMIE LOCALI NEL
FRIULI VENEZIA GIULIA
http://lexview-int.regione.fvg.it/fontinormative/xml/xmlLex.aspx?anno=2006&legge=1&lista=1&fx=#
http://lexview-int.regione.fvg.it/fontinormative/xml/xmlLex.aspx?anno=2006&legge=1&lista=1&fx=#
Art.
2
(Pluralismo
istituzionale)
1.
Le
comunita’ locali
del Friuli Venezia Giulia, ordinate
in Comuni e Province,
sono
autonome
e rappresentano il pluralismo istituzionale e l’insieme delle
relazioni umane e sociali dei territori costituenti la regione.
2. Nel Friuli Venezia Giulia i Comuni, le Province e la Regione, quali espressioni della sovranita’ popolare, hanno pari dignita’ istituzionale e ispirano la propria azione ai principi di leale collaborazione e di responsabilita’, nel rispetto delle proprie peculiarita’
3.
Nel riconoscere il pluralismo storico, culturale e linguistico
del Friuli Venezia Giulia, quale elemento fondante della
comunita’ regionale, gli enti locali e la Regione tutelano e
valorizzano le caratteristiche delle comunita’locali presenti
nel territorio, per concorrere allo sviluppo della societa’.
TITOLO
II
SISTEMA
ISTITUZIONALE
DEI POTERI PUBBLICI
DEI POTERI PUBBLICI
Capo I
Regione,
Province e Comuni
Art.
5
(Sussidiarieta’,
differenziazione
e adeguatezza)
e adeguatezza)
1.
Nella
regione Friuli Venezia Giulia, le funzioni amministrative
sono
conferite a
Comuni e Province secondo i principi di sussidiarieta’,
differenziazione e adeguatezza, al
fine di favorirne l'assolvimento da parte dell'ente
territorialmente e funzionalmente piu’ vicino ai cittadini
interessati.
(omissis)
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COMMENTO
DELLA REDAZIONE DEL BLOG
A noi pare che l'attuale riforma degli enti locali targata Panontin/Serracchiani, stravolga totalmente i principi giuridici e costituzionali che erano alla base della precedente legge regionale nr. 1/2006 (legge Iacop).
Legge regionale Iacop, che dava piena attuazione all'art. 114 della Costituzione italiana e all'art. 11 dello Statuto di autonomia speciale della Regione Friuli - Venezia Giulia.
Legge regionale Iacop, che dava piena attuazione all'art. 114 della Costituzione italiana e all'art. 11 dello Statuto di autonomia speciale della Regione Friuli - Venezia Giulia.
A noi pare che il "colpo di mano" del senatore TRIESTINO Francesco Russo sia un attacco gravissimo all'autonomia regionale e che il dibattito politico sulla possibile istituzione della città metropolitana di Trieste sia un dibattito "fondamentale" per il futuro istituzionale della Regione.
Se non altro perché la sua istituzione OGGI (nel 2006 era molto diverso!) "penalizzerebbe" in maniera abnorme la regione Friuli (Provincie di Udine, Pordenone e Gorizia), salvo che non si istituisca una pari realtà istituzionale anche per il Friuli (prospettiva che pare essere oggi esclusa dalla politica regionale).
Nel 2006 l'autonomia e i compiti delle provincie (enti locali di zona vasta) della nostra regione erano stati rafforzati dalla legge Iacop e i Comuni vedevano garantita la loro autonomia costituzionale.
Oggi al posto delle Provincie, democraticamente elette dai cittadini, abbiamo 18 UTI "imposte" dalla Regione a forza di "commissariamenti", prive di elezione diretta, senza alcun potere contrattuale politico e con i Sindaci che non contano più nulla: siamo nello sfascio più totale della democrazia....
Oggi al posto delle Provincie, democraticamente elette dai cittadini, abbiamo 18 UTI "imposte" dalla Regione a forza di "commissariamenti", prive di elezione diretta, senza alcun potere contrattuale politico e con i Sindaci che non contano più nulla: siamo nello sfascio più totale della democrazia....
E' in questo quadro politico che si inserisce la proposta della istituzione della città metropolitana di Trieste...
Il pessimo (per il Friuli!) quadro istituzionale che si va delineando con la riforma degli enti locali targata Panontin/Serracchiani, non può essere dimenticato nel momento in cui c'è chi sta proponendo la città metropolitana di Trieste, ossia concretizzando privilegi, super-autonomia e super-finanziamenti per la SOLA città alabardata: che poi è questo che pretendono il senatore Francesco Russo e tutta la lobby politica triestina....
E il Friuli?
Prego.... come dice?
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Ma i politici eletti in Friuli (provincie di Udine, Pordenone e Gorizia), quando si daranno una svegliata?
RispondiEliminaLa legge nr. 1/2006 (legge Iacop) fu approvata durante il Governo di centro-sinistra di Illy.
RispondiEliminaCome dire che a sinistra.... costruiscono e disfano....a seconda di come gira il vento!
Ora soffia il vento anti-democratico della distruzione di ogni forma di autonomia e democrazia diretta, nel mentre si accentra tutto a Roma e a Trieste....
Ricordiamo al consigliere regionale TRIESTINO Godega che lo statuto di autonomia è LEGGE COSTITUZIONALE, mentre la l.r. 1/2006 è una LEGGE REGIONALE "ORDINARIA".
RispondiEliminaDunque diverso è il peso giuridico tra l'inserire in Statuto la previsione della città metropolitana, o il prevederla in una legge ordinaria.....
Ma questo sicuramente Russo e Godega lo sanno benissimo....e per questo vogliono "BLINDARE" in una legge costituzionale la città metropolitana di Trieste....
RispondiElimina
UNIONI TERRITORIALI INTERCOMUNALI (UTI)
RispondiElimina"(…) Ai 57 ricorrenti si sono aggiunti infatti altri sindaci, che da 9 sono passati ieri a 11 con gli amministratori di Savogna e Stregna, astenutisi nella conferenza convocata dal sindaco di Cividale, Stefano Balloch, che con il sì di ieri ha provocato l’ennesimo mal di pancia in seno al partito.
L’attesa è ora per le nomine commissariali che i ricorrenti si preparano a impugnare. Entro la fine del mese un nuovo ricorso sarà notificato al Tribunale amministrativo regionale. Stavolta corredato da una richiesta di sospensiva.
«I sindaci ritengono la nomina commissariale palesemente incostituzionale - ha precisato ieri l’avvocato Teresa Billiani -. La legge dice infatti che gli atti si intendono approvati solo se vi è il doppio passaggio del 60% dei sindaci a favore rappresentanti il 60% della popolazione residente nel territorio dell’Uti. Va da sé che in caso contrario, se la percentuale non è raggiunta, statuto e atto costitutivo sono da ritenersi cassati. Ed è qui che sta il vero problema. Il 60% non è stato raggiunto, gli atti sono stati bocciati, ma la Regione si arroga ugualmente il diritto di diffidare i sindaci e addirittura di sovvertirne le scelte con la nomina di un commissario».
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/09/08/news/il-fronte-dei-ribelli-resta-unito-panontin-subito-i-commissari-1.12057929
E poi siamo sicuri che i Comuni limitrofi alla città di Trieste vogliano far parte della città metropolitana triestina? E senza il loro assenso..... non ci può essere nessuna città metropolitana alabardata!!!
RispondiEliminaPeccato che Francesco Russo non ricordi questo "piccolo" particolare....
Trieste se la scorda la città metropolitana. Hanno già provato più volte a lanciare l’idea.....e gli sloveni del Carso triestino hanno SEMPRE risposto “picche”!
RispondiEliminaE comunque la proposta “DEVE” essere unitaria e approvata da “TUTTI” i consigli comunali a maggioranza dei due terzi dei propri componenti (vedi art. 9 punto 3 della L.R. 1/2006).