lunedì 23 marzo 2015

REGIONE - RIFORMA ENTI LOCALI: I NODI VENGONO AL PETTINE?


REGIONE

RIFORMA ENTI LOCALI

I NODI

VENGONO AL PETTINE?




La riforma degli enti locali voluta dalla Presidente Serracchiani e dall'Assessore Panontin, tiene conto della realtà identitaria, storica e geografica del Friuli? Ossia, tiene conto anche del territorio o è solamente basata sui numeri della popolazione e su principi aziendalistici?

Personalmente dubito che Serracchiani e Panontin sappiamo “cos'è” il Friuli e sono fortemente convinta che questa riforma degli enti locali sia essenzialmente una riforma tecnocratica aziendalistica imposta dall'alto.

Il Friuli è una regione con una storia unitaria millenaria, un territorio ricchissimo di diversità sia linguistiche che culturali. E' soprattutto un territorio con una caratteristica importante: è formato da tante piccole e medie comunità dalla forte identità. Realtà, quest'ultima, che chi è sradicato, urbanizzato e ha il mito della globalizzazione, fa tantissima fatica a rispettare e comprendere.

Il “campanile” non è affatto un elemento negativo nel momento in cui significa “solidarietà sociale” ed è un dato “identitario”. Chi sa “chi è” non teme la globalizzazione ed è aperto al mondo. E' lo sradicato, chi è privo di identità che teme l'incontro con il “diverso” linguistico e culturale.

Fa scuotere la testa la pretesa di Panontin di imporre dall'alto la fusione dei Comuni sulla base esclusiva del numero degli abitanti, ossia sulla base di un dato esclusivamente aziendalistico tecnocratico.
Ma ogni territorio, ogni comunità ha anche gli anticorpi per opporsi alla sua cancellazione.

Il “salt, onest e lavorador” riferito al Friuli, è un falso e recente slogan. Peccato che i politici regionali siano ignoranti in storia friulana. La ricostruzione del Friuli terremotato non fu affidata prioritariamente ai Sindaci per dono divino o grazie ad una classe politica illuminata, ma perchè così lo pretesero con forza le comunità friulane terremotate.

Forse Panontin e Serrachiani dovrebbero studiare questa pagina di storia recente del Friuli prima di procedere a gran passi con una riforma degli enti locali di stampo esclusivamente aziendalistico.

O forse preferiscono sperimentare cos'è il “ribellismo friulano”? Mi pare che i segnali siano già chiari e forti: e questo è solo l'inizio...

 
Roberta Michieli – Tavagnacco

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La lettera è stata pubblicata sul quotidiano IL MESSAGGERO VENETO mercoledì 4 marzo con il titolo “Gli errori della Regione”; e giovedì 5 marzo sul settimanale della Arcidiocesi di Udine, LA VITA CATTOLICA, con il titolo “Il campanile permette di aprirsi al mondo”.

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Dal quotidiano Il Messaggero Veneto (Ud)

Ricorso anti Unioni, aumenta la fronda tra i Comuni friulani 

 
Secondo i promotori le adesioni sarebbero già quaranta. Nella lista anche le amministrazioni di Codroipo e Gemona
 
 
di Maura Delle Case
 
19 marzo 2015
 
"La chiamata alle armi inizia a dare i suoi frutti. La trincea a farsi affollata. Quaranta e oltre sono i Comuni del Friuli Venezia Giulia pronti a impugnare tutti gli atti e i provvedimenti attuativi della riforma degli enti locali licenziata dal Consiglio regionale poche settimane fa. Una ventina hanno già approvato in giunta la delibera d’impugnazione, altrettanti sono in procinto di farlo. (...)"
 

3 commenti:

  1. Dal sito del Messaggero Veneto (Ud)

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/03/22/news/unione-dei-comuni-anche-i-pescatori-contro-1.11095100

    TITOLO - UNIONE DEI COMUNI, ANCHE I PESCATORI CONTRO,

    SOTTOTITOLO - L’allarme dall’incontro della Lega. E Fontanini ribatte: «Bisogna lasciare a questi paesi la loro specificità»

    di Francesca Artico

    "MARANO. È un vero e proprio allarme quello lanciato sulla gestione futura della laguna di Grado e Marano e sul mantenimento degli Usi civici. A causa della riforma degli enti locali, il Comune di Marano Lagunare (ma anche di Grado) potrebbe non contare più nulla sulle decisioni che riguardano la Laguna a causa dell’articolo 26 il quale contempla che la pianificazione territoriale sia sovracomunale: ovvero che sarà l’Unione territoriale intercomunale (Uti) a decidere su ogni intervento da farsi sul territorio, per cui potrebbe decidere anche sulla gestione della laguna. (...)

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  2. Dal Messaggero Veneto – 25 marzo 2015 - articolo a firma di Maura Delle Case

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/03/25/news/nessun-esubero-tra-i-1-200-provinciali-1.11114110

    “(...) Continua infatti la “campagna acquisti” da parte del gruppo di sindaci che ha promosso l’impugnazione della legge regionale e dei suoi atti davanti al Tar. I Comuni che hanno già deliberato o stanno per farlo sono circa 40 e altri potrebbero aggiungersene.
    A questo fronte, apertamente ostile nei confronti di UNA RIFORMA RITENUTA INCOSTITUZIONALE, ce ne sono altri che si pongono in maniera critica rispetto alla norma e alla perimetrazione delle unioni. L’ultimo caso è esploso sui banchi del consiglio comunale di Pordenone che ha sfidato la giunta regionale chiedendo la costituzione di un’Uti unica in luogo delle cinque previste dalla riforma nella destra Tagliamento. «Il consiglio comunale di Pordenone ha decretato la morte della riforma Panontin», ha commentato Luca Ciriani (Fdi/An). (...)

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  3. La riforma degli enti locali voluta dalla Presidente Serracchiani quale fiore all'occhiello della sua Giunta e imposta dall'assessore Panontin, ha come obiettivo finale una Regione in cui esistono solamente "macro comuni di 40 mila abitanti" e un "ente regione asso piglia tutto, che comanda e dispone su tutto compreso quali marciapiedi comunali risistemare".

    E' QUESTO IL FRIULI FUTURO CHE VOGLIAMO?

    Purtroppo solo in ritardo i Comuni si stanno accorgendo di quanto disastrosa sia questa Riforma degli enti locali imposta dal duo Serracchiani/Panontin.

    Meglio tardi che mai?

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