venerdì 12 dicembre 2014

LA GUERRA DI TRIESTE CONTRO L'OFF SHORE DI VENEZIA



LA GUERRA DI TRIESTE

CONTRO

L'OFF-SHORE DI VENEZIA


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20 metri di fondale naturale

 
Per essere più competitivo nel panorama portuale europeo il Porto di Venezia sta progettando una piattaforma d'altura a circa 8 miglia nautiche al largo della bocca di porto di Malamocco, in un’area dove i fondali hanno una profondità naturale di 20 m.
 
Il terminal d’altura permetterà alle più grandi navi di oggi e di domani di toccare il Porto di Venezia senza scavare ulteriormente i canali lagunari. Grazie alla nuova piattaforma il Porto di Venezia sarà tra i pochi in Italia dove potranno attraccare navi da 20.000 TEU.
 
Sarà inoltre possibile distribuire le merci ai mercati europei e italiani sfruttando di volta in volta gli scali terrestri più convenienti. Il terminal diventerà dunque l’anello di congiunzione tra i poli logistici esistenti e i traffici marittimi del commercio globalizzato
 

I settori di traffico della piattaforma d'altura

 
La piattaforma d'altura tratterà principalmente container e petrolio.
 
Per quanto riguarda il settore petrolifero, il terminal sarà collegato agli impianti della costa attraverso un oleodotto. In questo modo le navi petroliere saranno estromesse dalla laguna, attuando quanto previsto dalla legislazione speciale per Venezia.
 
Il nuovo terminal accoglierà anche le navi portacontainer dal maggior pescaggio, dando supporto alla piattaforma logistica e ai terminal portuali di Montesyndial, Chioggia, Mantova e Porto Levante per la movimentazione dei container.
 
Il terminal d'altura inoltre sarà collegato con il sistema fluviale.

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COMMENTO

I porti di Venezia e di Trieste, idem di Capodistria, sono inevitabilmente in concorrenza, piaccia o non piaccia questa è la legge del mercato.
 
Trieste, per via politica, sta cercando di bloccare l'Off-Shore di Venezia perché teme che questo progetto danneggi il porto triestino?
 
E Venezia risponde rivolgendosi all'Europa e giocando tutte la carte politiche che possiede.
 
Lo sviluppo del porto di Trieste non può avvenire bloccando lo sviluppo della portualità altrui (Venezia, Capodistria, Monfalcone, San Giorgio di Nogaro): questa è una strategia perdente. E la sinergia tra i porti ha nella "libera concorrenza"  il suo limite, come oggi è dimostrato dalla guerra in atto tra Venezia e Trieste.

Venezia ha un suo progetto che può essere vincente oltre che essere atteso da 40 anni a salvaguardia della sua laguna, e Trieste?
 
 

LA REDAZIONE DEL BLOG


3 commenti:

  1. "Lo sviluppo del porto di Trieste non può avvenire bloccando lo sviluppo della portualità altrui (Venezia, Capodistria, Monfalcone, San Giorgio di Nogaro): questa è una strategia perdente"

    Eppure pare che Trieste sia sempre solo ed esclusivamente capace di tentare di bloccare lo sviluppo degli altri territori e ciò in ogni campo (dalla cultura, al teatro, alla portualità, alla ricerca scientifica, agli istituti di alta cultura come l'università, ecc.).

    E, purtroppo, ben lo sanno tutto ciò i friulani.....

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  2. Da IL PICCOLO di Trieste – 23 marzo 2012

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2012/03/23/news/la-diagnosi-di-camerini-il-fondo-trieste-ci-ha-fatti-ammalare-1.3715899

    TITOLO: La diagnosi di Camerini «Il Fondo Trieste ci ha fatti ammalare»

    SOTTOTITOLO - «In quei miliardi a pioggia l’origine dell’assistenzialismo Colpa della politica. È mancata una visione di sviluppo» di Fabio Dorigo

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    Domanda: Gianfranco Gambassini ha dichiarato che «tutti questi soldi non sono serviti a niente...»
    Risposta: Ha ragione. Queste risorse avrebbero dovuto modificare in maniera sostanziale la città dal punto di vista economico. Dovevano servire al suo sviluppo, non ad accontentare qualcuno. Una questione che ha avuto anche una ricaduta psicologica...

    Domanda: Siamo alla psicopatologia...
    Risposta: La paralisi della creatività e della produttività. Tipica dei luoghi dove ci si abitua all’assistenzialismo. È il caso di Trieste. Bloccata. Ferma. Un conservatorismo diffuso.

    Domanda: La medicina del Fondo Trieste ha fatto più male che bene...
    Risposta: Ho paura di sì. Ha stabilizzato il paziente. Rimanendo nella Sanità. Negli anni ’60 la buona borghesia triestina andava a curarsi in Svizzera. Era più semplice che far migliorare o crescera la sanità qui.

    Domanda: Problema di conservatorismo...
    Risposta: Non si è mai voluto cambiare nulla. Ospedale Maggiore e Porto Vecchio non si toccano, era lo slogan della Lista per Trieste, per esempio.

    Domanda: Bruno Marini ha rivelato che nel 2003 fu fatto sparire il libro sul Fondo Trieste per non far sapere a Roma quanti soldi erano arrivati a Trieste...
    Risposta: (ride) Ho letto. Questa è la grande politica triestina. Le grandi visioni della politica triestina.

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  3. Il Friuli perché mai deve legarsi sempre al carro Trieste? Solo perché nel 1947 hanno inventato una regione amministrativa Friuli - Venezia Giulia?
    Una regione posticcia e dannosa per il Friuli!

    Il Friuli deve verificare con cura se il legarsi al Porto di Venezia porta vantaggi a Monfalcone e a Porto Nogaro. E se la risposta fosse positiva, perchè mai il Friuli dovrebbe perdere una occasione di sviluppo economico?

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