FINANZIARIA
REGIONALE 2015
LA LOBBY TRIESTINA
OTTIENE:
UN FINANZIAMENTO "PUNTUALE"
UN FINANZIAMENTO "PUNTUALE"
DI 23
MILIONI DI EURO
AL
SINCROTONE DI TRIESTE!
E "CHI CHIEDE" PER IL FRIULI
CIO' CHE GLI SPETTA?
..............
COMUNICATO STAMPA
DEL
COMITATO
PER L'AUTONOMIA
E
IL RILANCIO DEL FRIULI
"Come
è difficile competere con un sincrotone!
Basta la parola
per intimidire, un investimento colossale, macchinari incomprensibili
a chi non abbia una laurea in fisica, ricerche dai nomi altisonanti.
Con i costi conseguenti. Con Trieste è sempre così, bel altro
rispetto ad un allevamento di trote o un campo sperimentale di mais!
Certo è strano
che un centro di ricerca che ha una valenza mondiale si riduca a
farsi finanziare dai contadini friulani...
(Giusto
per fare un conto a spanne, dai 23 milioni previsti almeno un
quindicina sono tasse pagate dal Friuli).
E agli stessi
contadini friulani non si presenta un rendiconto delle ricerche
fatte, del loro valore scientifico, delle ricadute sulla comunità
scientifica mondiale.
Nemmeno delle
ricadute sull'industria locale, dato certamente prosaico ma che ci
piacerebbe tanto sapere.
Al
Friuli deve bastare il nome: sincrotone, e pagare a piè di lista."
Udine,
5 dicembre 2014
COMITATO
PER L'AUTONOMIA
E
IL RILANCIO DEL FRIULI
il
Presidente
PAOLO
FONTANELLI
..................
LA
VITA CATTOLICA
giovedì
4 dicembre 2014
Editoriale
di
Roberto
Pensa
Ma
ora quel poco
facciamolo
fruttare
“E'
appena iniziata nella prima commissione consiliare la discussione
sulla Finanziaria
regionale 2015 e
le sorprese, a livello di finanziamenti
“puntuali”,
cioè con un preciso “nome e cognome” non potevano certo mancare.
Molto
attiva, come sempre, la lobby triestina,
che fin dalle prime battute ci ha messo la
sua “zampata”: 23 milioni di stanziamento per potenziare il
Sincrotone,
l'acceleratore di particelle situato sull'altopiano carsico, fiore
all'occhiello del mondo scientifico giuliano.
Si
dirà che la ricerca scientifica è importante, e che in questo campo
Trieste eccelle
Poco
importa se a finanziare così intensamente uno strumento scientifico
di rilevanza internazionale sia, da
sola,
la nostra piccola Regione Friuli-V.G.
E
poco importa se il Sincrotrone, strumento di «ricerca di base», non
sia destinato a portare immediati vantaggi competitivi alle nostre
imprese.
Poi
chissà se salterà fuori ancora qualcosa di «triestino» nella
Finanziaria 2015: magari quel grande acquario che
da molti anni «sogna» la Camera di commercio tergestina, reclamando
dalla Regione decine di milioni di euro.
E
le reazioni dal Friuli?
Se
il consigliere regionale Luca Ciriani (Fratelli d'Italia - Alleanza
Nazionale) prova a dire che sarebbe meglio investire quei 23 milioni
nelle scuole, nel dissesto idrogeologico o nelle strutture
ospedaliere, il Comitato per l'autonomia e per il rilancio del Friuli
fa il confronto con le misere risorse annue previste per la lingua e
la cultura friulana (compreso l'insegnamento nelle scuole!), «ben»
1,7 milioni di euro.
Dalla
maggioranza però Cristiano
Shaurli (Partito Democratico)
risponde che in realtà non si tratta di 23 milioni nel 2015 ma di
1,5 milioni all'anno per 15 anni. Così anche per l'avvenire siamo
«sistemati»: e ci sono anche da pagare le «annualità» del
ripianamento, deciso dalla Finanziaria dello scorso anno, del
vorticoso deficit del Teatro Verdi di Trieste (in quel caso 14 rate
annuali da 1 milione l'una).
Ma,
chiosa Shaurli, «chiediamo
ciò che ci spetta,
critichiamo, ma ci rendiamo più deboli con il mero campanile
soprattutto su fondi alla ricerca e di questa importanza».
Già,
quello che ci spetta. Ma chi lo chiede?
Evidentemente
il mega finanziamento al Sincrotrone è stato richiesto da un ampio
schieramento di «opinion leader» triestini alla Giunta regionale.
La «geografia» delle istituzioni triestine, tutta concentrata sulla
«città-porto», giova sicuramente a favorire una univocità di
obiettivi.
Ma
il Friuli è diviso: Gorizia, Pordenone e Udine, chi ha la priorità
per un grande progetto? I
capponi di Renzo litigano, e insieme vanno verso il macello.
Magari, già in partenza, si divide mentalmente il «malloppo» in
tre, accontentandosi di «progettini» invece che perseguire grandi
obiettivi.
E
questo fino ad oggi: perché ora, grazie alla
riforma approvata la scorsa settimana dal Consigliò regionale, le
tre province litigiose sono destinate a moltiplicarsi. I
capponi litigiosi da 3 diventeranno una quindicina di «provincette»,
col probabile risultato di finire in padella più rapidamente e con
meno resistenza.
L'unico
baluardo del Friuli unito,
in questa sciagurata riforma,
è rimasta l'Assemblea della comunità linguistica friulana,
che sarà formata dai tutti i sindaci del Friuli storico che vorranno
aderirvi. Un organismo solo consultivo e che può occuparsi
esclusivamente di promozione della lingua e della cultura friulana.
Sarebbe però un delitto lasciar morire questa opportunità piangendo
per quello che non è, ma non cogliendo appieno ciò che può
diventare. Andreotti diceva spesso che non ci sono poltrone
importanti, ma lo diventano a seconda della persona che vi siede
sopra.
Anche
un organismo consultivo, ma formato da sindaci friulani coraggiosi e
con una visione di futuro, può dare un segnale importante. Non
sprechiamolo.
L'Assemblea va
costituita quindi
al più presto, deve rappresentare tutto
il Friuli storico, e deve esprimere una leadership innovativa dei
sindaci sul tema
della marilenghe. Questo si
aspettano ora
i Friulani.
ROBERTO
PENSA
Direttore responsabile Settimanale
LA VITA CATTOLICA
Il Sincrotone a cosa serve ad una Regione con le pezze....? Non serve a nulla.
RispondiEliminaE' una macchina importante a livello internazionale per la ricerca scientifica? E allora venga finanziata interamente dalla Unione Europa e da Roma, non dalle già scarse finanze regionali.
E poi quali i risultati scientifici fino ad ora ottenuti? Autoreferenzialità a parte (tantissima!) , non è dato sapere gli effettivi risultati scientifici e la loro ricaduta a livello internazionale, nazionale e regionale.
Se è veramente così strategica, perché Roma non dà nemmeno un centesimo?
Domande eluse dalla politica regionale che di prassi soddisfa sempre tutte le richieste della lobby triestina!
E non è un problema di campanilismo, accusa sempre presente quando non si sa come giustificare una scelta politica ampiamente discutibile e criticabile.