domenica 6 aprile 2014

LA CURA DELLA TROIKA FA AMMALARE I GRECI


La cura della Troika
fa ammalare i greci
di
 
Augusto Dell'Angelo
 
 
Editoriale pubblicato sul quotidiano
ILQUOTIDIANO FVG
il 2 aprile 2014
 
La cura da cavallo (rigore, austerità, tagli) imposta dalla Troika europea sta distruggendo la Grecia. Un po’ meno, ma anche l’Italia. Le banche chiudono, i disoccupati son diventati un esercito,i vecchi sono abbandonati a se stessi, la gente è alla fame. Intaccata seriamente la qualità della vita, ma nel Paese che fu di Socrate e Platone il dramma sta per assumere i toni della tragedia perché il diktat dell’Ue sta facendo ammalare la Grecia. Alcuni dati, spaventosamente reali, lo dimostrano.
 
Dal 2008 (anno d’inizio della crisi) a oggi la mortalità infantile è aumentata del 43%, effetto della malnutrizione e delle diminuite possibilità di accesso alle cure. In questo stesso periodo il numero dei neonati di basso peso è cresciuto del 19%. Quanto agli anziani, la percentuale d’incremento della mortalità si aggira sul 40% al netto delle patologie dovute all’invecchiamento.
 
In aumento del 45% il numero dei suicidi e del 38% quello di coloro che han tentato di togliersi la vita. Dapprima il fenomeno riguardava soltanto gli uomini, ma recentemente ha inglobato anche le donne.
 
Più che raddoppiate, infatti, le gravi forme di depressione, ora dell’8,2%.
E ora il drammatico dato sulle nuove infezioni da Hiv tra gli eroinomani: erano 15 nel 2008, sono saliti a 307 nel 2012 e ora sono ben 484. A ciò si aggiunga la ricomparsa di una malattia antica, la tubercolosi.
 
Com’è potuto accadere tutto ciò? La Troika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) per salvare la Grecia dal dissesto ha ordinato un regìme di austerità che ha obbligato il Governo di Atene a tagliare il 26% del budget destinato agli ospedali (adesso si è giunti al 40%) e a ridurre drasticamente la spesa farmaceutica, da 4 miliardi e mezzo di euro del 2008 ai 2 di oggi. Un taglio da macelleria.
 
Effetti devastanti per di più in un sistema imperfetto di suo. Infatti qui la spesa sanitaria è la più alta d’Europa, già pari al 10,8% del Pil prima dell’inizio della crisi. La nostra, all’epoca, era dell’8,9%. Le case farmaceutiche stanno abbandonando il Paese temendo di non essere pagate e i medicinali son diventati talmente rari e costosi che è comparso il baratto: io do a te un farmaco per il Parkinson e tu me ne consegni un altro contro l’epilessia.
 
E’ arduo trovare perfino l’aspirina. Delle 12 mila farmacie esistenti in Grecia nel 2008, mille sono state chiuse e 200 stanno per farlo. In aggiunta c’è il fenomeno della corruzione (si devono pagare mazzette per guadagnarsi qualche posizione in lista d’attesa), il che rende ancor più drammatica la situazione.
 
Il più autorevole quotidiano di Atene, a fronte di tutto ciò. lancia un monito a tutta l’Europa:“Quel che sta accadendo da noi, frutto dei tagli indiscriminati all’assistenza sanitaria, sia di avvertimento a tutti gli altri Paesi dell’Eurozona perché non si lascino inglobare in questa spirale che rischia di trasformare quella che adesso è una società in recessione in una società malata anche nel corpo e nello spirito"

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