UDINE
CAPITALE
C’E’
UNA STRADA
PER
ARRIVARCI
di
ROBERTO MEROI
La Regione
Friuli-Venezia Giulia sta morendo. Era nata a Roma in un freddo
inverno di 51 anni fa dopo una lunga e travagliata gestazione. Il
contendere era la specialità. Solo con quella, la vasta provincia
friulana avrebbe potuto staccarsi dal Veneto nella quale regione era
inglobata fino al secondo dopoguerra. Il democristiano Tiziano
Tessitori - assieme ad alcuni politici friulani lungimiranti - si era
fieramente battuto per far inserire il Friuli (inteso con le province
di Udine e Gorizia) tra le quattro nascenti Regioni a statuto
speciale. Poi, però, aveva dovuto prodigarsi contro il tentativo
(riuscito) di fissare la capitale della Regione non più nella
friulana Udine ma nella giuliana Trieste.
Tessitori aveva
anche capito le ambizioni di Pordenone a divenire capoluogo. In cuor
suo sperava che con quella concessione gli attriti con Udine
sarebbero cessati. Purtroppo si sbagliò. Ottenuta la sua Provincia,
Pordenone si è sentita improvvisamente grande e si è messa a
rivaleggiare con Udine. Quando Udine ha inaugurato il nuovo teatro,
Pordenone lo ha subito preteso anche per lei; dopo che Udine ha
iniziato la costruzione di un nuovo ospedale, anche Pordenone ne ha
voluto uno tutto suo. Pordenone ha rivaleggiato con Udine con le
fiere, con le manifestazioni culturali, finanche per ottenere lei
l'adunata nazionale degli alpini. Mirerebbe ad avere un'università
tutta sua. Ha persino ventilato l'ipotesi di aggregare qualche comune
limitrofo pur di avvicinarsi alla attuale popolazione di Udine
(hinterland escluso). Pordenone è stata seguita politicamente dalla
Regione. Udine (e Gorizia) no.
La
Regione sta vagolando nel buio un po' in tutti i settori, da quello
economico (le circa centomila persone in cassa integrazione nel
piccolo Friuli sono una cifra enorme!) a quello culturale, da quello
sanitario a quello delle opere pubbliche, da quello dell'istruzione a
quello turistico. Ora, è alle prese con la aggrovigliata questio
della soppressione delle Province. Anche qui la confusione politica
regna sovrana, tant'è che pare già di scorgere all'orizzonte un
nulla di fatto.
Con una simile
manovra, Udine rischierebbe di perdere persino la qualifica di
capoluogo di Provincia e, addirittura, di venire equiparata a
cittadine come Cervignano o Codroipo. Da capitale del potente
Patriarcato aquileiese quale essa era!
Paolo
Fontanelli sostiene che si dovrebbe trovare un punto di bilanciamento
territoriale e ritiene che potrebbe essere dato proprio dal
trasferimento della capitale della Regione a Udine,
contemporaneamente all'istituzione dell'area metropolitana a Trieste.
E'
una proposta di buon senso. Parliamone.
ROBERTO
MEROI
…………
L’intervento
di Roberto Meroi
è stato pubblicato sul quotidiano
IL GAZZETTINO di
Udine
venerdì 24 gennaio 2014.
La uniche maniere che il Friûl al à di sfrancjâsi di Triest e dâi a Udin une centralitât e je la anession al Venit. Dopo si puedin tornâ a fâ dutis lis bataiis. Ise dome une provocazion?
RispondiEliminaO publichìn come nus rive:
RispondiElimina"Ma se nancje i triestins no vuelin la citât metropolitane. par vie che àn pore di jessi masse piçui e il Friuil al podarès deventa grant uninsi tal Friul storic BEPI AGOSTINIS"