giovedì 17 ottobre 2013

ELETTRODOTTI - BASTA ADEGUARSI A CIO' CHE SERVE A TERNA !



ELETTRODOTTI
BASTA ADEGUARSI
A CIO’ CHE SERVE A TERNA !

Il Gazzettino – Udine – 15 ottobre 2013 – L’intervento.
ELETTRODOTTO – LA PARTITA NON E’ FINITA

(…) La seconda, legata alla supposta valenza strategica di quest’opera per il Friuli, riproponeva in chiave più moderna, un’antica ferita: quella delle servitù addossate a noi per interessi di caratteri ben più ampio. Che l’elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest si faccia per mettere in sicurezza i fabbisogni energetici della nostra “Piccola Patria”, accontenta gli adolescenti e i puri di spirito. L’opera ha valore assoluto per Terna, per il suo progetto di leadership europea, per la rete di connessioni che congiungerebbe l’Est, produttore di energia, con il resto della Comunità, che energia domanda  (…)

FERDINANDO CESCHIA  -
Segretario provinciale della UIL di Udine

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Cisl e Uil: «Elettrodotto? Così non va»

I segretari Muradore e Ceschia invitano la Serracchiani «a rimettere tutto in gioco e ripensare al tracciato vicino all’A4»
di Maura Delle Case

(…) E perché no, interrato. Per Muradore e Ceschia infatti non solo si può. Si deve. «A costo di farlo pagare un centesimo in più sulla bolletta, con una tassa di scopo vera, perché – denuncia il segretario di Cisl Udine - tanto per non dimenticarcelo, l’elettrodotto con i piloni alti 80 metri lo pagheremo comunque noi in bolletta». La richiesta del sindacato, da sempre ostile alla maxi opera ritenuta inutile ai fini energetici e dannosa dal punto di vista ambientale e paesaggistico, è dunque chiara: se l’elettrodotto dev’essere realizzato, almeno lo si faccia vicino all’autostrada. La sfida alla presidente Serracchiani, «che ci aveva promesso un metodo diverso», è lanciata. La parola d’ordine, per il sindacato, è partecipazione. (…)

Primo il fabbisogno energetico. «Bisognerebbe però dire che non si tratta di quello del Fvg dove di energia ne abbiamo a sufficienza, come dimostrano gli stessi dati in possesso di Terna, e dove oggi, complice la crisi, le necessità sono anzi decresciute». Abs? «Basterebbe una linea interrata di 6 chilometri per garantire il sito dal rischio di uno stop produttivo», taglia corto Muradore.

D’altro canto ci sono pesanti costi per il territorio. «Piloni alti 80 metri...non vengano a raccontarci che sono poco impattanti – concludono i sindacalisti -. A rimetterci è la bellezza del nostro territorio che non è solo una banale questione estetica, ma costituisce un’importante occasione economica.
Chi dice che l’elettrodotto non sarà impattante sa di dire una mostruosità».

Messaggero Veneto – 13 ottobre 2013

LEGGI TUTTO L’ARTICOLO:
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L’eletttrodotto
dai troppi perché
ancora sospesi

di Andrea Valcic

IL GAZZETTINO – domenica 13 ottobre 2013  - LA CJACARADE

Il punto interrogativo verrà posto alla fine come l'incipit che consiste in un unico perché. Così deve essere dopo la firma apposta dalla presidente Serracchiani alla convenzione con Terna per la realizzazione dell'elettrodotto Redipuglia-Udine ovest, visti i tanti dubbi che tale opera continua a suscitare tra popolazione e amministratori locali. Cominciamo dalla constatazione che invece il rigassificatore di Zaule, non si farà. La Regione ha fatto marcia indietro, rimangiandosi il ruolo strategico dell'impianto.

I dietro front si danno solo per Trieste, per il Friuli gli ordini non si discutono. Nessun dubbio nemmeno per la richiesta di interramento della linea: si sono prese per oro colato le argomentazioni di Terna, mentre la stessa, in Piemonte, ha accettato la condizione per un tratto ben più lungo.

Una diversa "pesatura" anche da parte di Ww/e Legambiente, la cui "lotta continua" riguarda sempre e comunque strategie energetiche di tante società ad esclusione di Terna.

Infine gli industriali friulani disposti a minacciare delocalizazioni devastanti se non si fosse realizzato l'elettrodotto: è possibile avere la quota esatta di quanta energia verrà utilizzata in loco e quale sarà il suo costo? Alla fine dunque arriva il grande punto interrogativo: questi tralicci che vantaggi porteranno al Friuli e a che prezzo per ambiente e agricoltura ?

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6 commenti:

  1. IN PIEMONTE SI PUO’ INTERRARE, IN FRIULI NO !

    da IL MONDO Economia – 15 luglio 2013

    Terna/ Al via nel torinese cantiere elettrodotto Italia-Francia

    Con 190 km interrati, linea piu' lunga al mondo di questo tipo

    (…) alla presenza dell'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, del presidente di Rte, Dominique Maillard e del ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato. Si tratta di 190 km totalmente interrati, una linea a corrente continua a 320 kw che collega la stazione elettrica di Piossasco (Torino) a quella francese di Grand'Ile in Savoia.

    Il piu' lungo collegamento al mondo per questa tipologia.

    Per minimizzare infatti l'impatto paesaggistico ed evitare del tutto il passaggio in aree urbanizzate, la linea e' stata progettata in modo da integrarsi con le infrastrutture stradali e autostradali esistenti, e varchera' la frontiera attraverso la galleria di sicurezza del Frejus in collaborazione con la Sitaf, societa' che gestisce l'A32 Torino-Bardonecchia. (…)

    http://www.ilmondo.it/economia/2013-07-15/terna-via-torinese-cantiere-elettrodotto-italia-francia_292961.shtml

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  2. http://www.repubblica.it/economia/

    Terna, super rendimento agli azionisti:
    in sei anni ha battuto il mercato del 97%
    Il gruppo controllato dalla Cassa Depositi Prestiti, tra crescita del titolo e dividendi, ha reso ai soci il 24% nell'ultimi triennio, che arriva al 73% dal 2007, battendo tutti i big del settore in Europa

    di LUCA PAGNI

    http://www.repubblica.it/economia/finanza/2013/03/11/news/terna_super_rendimento_agli_azionisti_in_sei_anni_ha_battuto_il_mercato_del_97_-54319321/

    11 marzo 2013

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  3. http://comitat-friul.blogspot.it/2012/04/il-ricatto-energetico-di-aldevis.html

    COMUNICATO STAMPA N. 109 - 10/ 4/2012

    ELETTRODOTTO REDIPUGLIA-UDINE OVEST E DINTORNI.

    IL RICATTO ENERGETICO

    (…) lo Stato Italiano ha voluto ignorare il libero mercato sollecitato dalla Comunità Europea per assegnare alla TERNA la gestione del dispacciamento energetico in sostanziale regime di monopolio, tant’è che oggi, forte di un apporto finanziario statale che non chiede nulla in cambio, la Società può vantarsi di essere il primo operatore di trasmissione in Europa e il sesto al mondo per chilometri di linee gestite.

    Quale sia il segreto di tanto successo è l’ignavia dello Stato Italiano che da 20 anni a questa parte si guarda bene dal redigere il Piano Energetico Nazionale e lascia fare. (…)

    A subirne le conseguenze è il consumatore costretto a pagare la bolletta energetica fra le più care al mondo e, quindi, a garantire l’esorbitante attivo del Concessionario (…)

    Resta comunque il fatto che dopo la realizzazione di una nuova linea la bolletta energetica non è mai diminuita, anzi, si è radicalizzato il potere dominante con una accresciuta rigidità strutturale, ovvero, con la costruzione di dorsali sempre più potenti. (…)

    Eppure, nei paesi civili dove non prevalgono le rendite di posizione e si valorizzano i percorsi decisionali e le qualità ambientali, si è sviluppato un radicale ripensamento delle modalità di produzione e consumo dell’energia. La generazione distribuita rappresenta una diversa modalità di pensare e gestire la rete elettrica, basata non più, o non solo, su grandi centrali collegate a reti di tralicci, bensì su unità produttive di energia rinnovabile di piccole-medie dimensioni, distribuite omogeneamente sul territorio e collegate direttamente alle utenze o comunque a reti a basso voltaggio : un sistema virtuoso che libera l’utente dalla posizione di soggetto passivo per renderlo attore consapevole.

    Tra gli altri vantaggi ne deriva una minore lunghezza delle reti, ben sapendo che gli elettrodotti aerei perdono per strada almeno il 7% dell’elettricità trasportata e comportano ingenti costi di manutenzione che paghiamo in bolletta nonché un costante rischio di interruzioni e black-out. (…)

    Con la progressiva diffusione dei piccoli impianti a fonti rinnovabili, i luoghi di produzione e di consumo dell'energia elettrica tendono non solo ad avvicinarsi, ma spesso a coincidere. (…)

    Aldevis Tibaldi
    Comitato per la Vita del Friuli Rurale





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  4. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
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    COMUNICATO STAMPA 312, Londra 15/10/2013

    IMPOSTORI!

    Oggi, complice la Seracchiani, la TERNA ha invaso le terre del Friuli con le sue ruspe per segnare un punto di non ritorno e perseguire il suo piano egemonico.

    Oggi le ragioni dell'improvviso voltafaccia del nostro vertice regionale si sono manifestate in tutta la loro fraudolenta evidenza. L'unico a non aver capito l'arcano è l'incauto neopresidente della Confindustria udinese
    In molti, anche fra i simpatizzanti del PD, si sono chiesti le ragioni dell'ennesimo, fulmineo voltafaccia della Serracchiani. E' presto detto: ha voluto, e dovuto, anticipare sul filo di lana le decisioni della Comunità Europea in materia di energia. Non facendolo si sarebbe evidenziato l'inganno di un elettrodotto spacciato per assolutamente "indispensabile per la sicurezza ed il progresso del Friuli".

    Noi del Comitato, avevamo denunciato e ribadito in più occasioni che l'elettrodotto Redipuglia Udine-ovest altro non era che una delle tante linee ad alta tensione che dovranno attraversare il Friuli per favorire il monopolio della TERNA e consolidare il controllo dell'energia nell'Europa centro meridionale.

    Di fronte alle nostre puntuali segnalazioni, Tondo prima, e la Serracchiani, poi, hanno preferito fare orecchio da mercante ed eseguire gli ordini dettati dall'alto.

    In un paese come l'Italia che da 25 anni si permette il lusso di non redigere un piano energetico e di lasciar fare ai padroni dell'energia, la TERNA ha avuto gioco facile e in tal modo, si è fatta valere nelle sedi decisionali della Comunità Europea per imporre i suoi piani strategici .

    L'improvvisa battuta d'arresto promossa dall'assessore regionale all'energia Sara Vito, con i tre mesi di moratoria, aveva però messo in grave difficoltà le intenzioni egemoniche costruite nelle sedi comunitarie.

    E poiché la lista dei progetti prioritari in campo energetico (Project of Common Interest) era pronta da tempo, questa è stata temporaneamente occultata, salvo poi ricomparire dopo il provvidenziale dietrofront della nostra Debora.

    (prima parte)

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  5. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
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    SECONDA E ULTIMA PARTE DEL COMUNICATO:

    Ecco sancita la funzione strategica della TERNA, fatta propria dalla comunità europea e che ha ben poco a che vedere con gli interessi del Friuli Venezia Giulia.

    Ecco allora uscire dalla lista il Redipuglia-Udine ovest, con esso la conferma dell'Okroglo-Udine ovest, la ricomparsa del Wurmlach-Somplago e -sorpresa delle sorprese- l'esistenza di una interconnessione con cavo interrato che attraverserà il Friuli sino a raggiungere il Veneto con una potenza di 300-500 kV (capacità di 1000 MW) e per una lunghezza di ben 150-200 km!

    In effetti, il Comitato aveva già annunciato queste intenzioni, ma la Serracchiani e i suoi accoliti non hanno mai voluto prenderne atto: tanto più della imbarazzante realizzazione di una linea interrata lunga 200 km quando il Redipuglia- Udine ovest non raggiunge i 40 km.

    Un paese normale e civile avrebbe preteso le immediate dimissioni di chi - tanto più se consapevolmente - si è reso protagonista di un simile raggiro.

    A maggior ragione appaiono inverosimili e prive di qualsiasi fondamento le odierne dichiarazioni dell'incauto neopresidente della Confindustria udinese che senza nozioni di sorta, pontifica la necessità di non rimettere in discussione la decisione della Serracchiani con l'evidente intento di tacitare le vibranti e puntuali ragioni di dissenso manifestate, tra gli altri, dai sindacalisti Cisl e Uil.

    Al giovine, appostato sulle pagine amiche del Messaggero Veneto, non è parso vero di criticare "coloro i quali a priori sono contrari a questo elettrodotto" dimenticando volutamente che l'ostilità dei dissenzienti riguarda unicamente le modalità realizzative, affinché siano in sintonia con le migliori pratiche e non con il primordiale sistema aereo imposto ostinatamente dalla TERNA con la correità della Confindustria.

    Al giovine che dichiara "a nessuno è mai stato negato il confronto" vogliamo ricordare che l'unico ad aver organizzato decine e decine di confronti pubblici è stato il Comitato per la Vita del Friuli Rurale: incontri a cui né Regione, né Confindustria - pur espressamente invitati - hanno voluto partecipare. Lui stesso, sollecitato ad intervenire nella conferenza organizzata presso la sede della Provincia di Udine in data 3 ottobre 2013 ha preferito negarsi e farsi rappresentare dalla TERNA.

    In realtà, noi tutti avremmo preferito una Confindustria all'altezza dei suoi compiti istituzionali e delle effettive capacità di innovazione: non certo avere di fronte una consorteria asservita agli interessi di un pugno di società energivore che pretendono di tuffarsi nel lucroso affare dell'energia.

    Noi tutti avremmo preferito vivere in una Regione più dignitosa e all'altezza dei suoi doveri istituzionali!


    Tibaldi Aldevis - Comitato per la Vita del Friuli Rurale

    PER INFORMAZIONI E CONTRIBUTI tel 330998268
    www.facebook.com/comitato.friulirurale

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