martedì 5 febbraio 2013

ELEZIONI POLITICHE NAZIONALI DEL 24 E 25 FEBBRAIO 2013: REGIONE "FRIULI" DISCRIMINATA NELLE LISTE ELETTORALI !


Elezioni
politiche nazionali
24 e 25 Febbraio 2013


 REGIONE "FRIULI"
(Province di
Udine, Pordenone e Gorizia)
DISCRIMINATA
 NELLE LISTE ELETTORALI  !
 

(…) Ma in regione il voto degli elettori della provincia di Trieste valgono ben più, degli elettori del restante milione di abitanti, grazie alla manipolazione delle liste fatta a Roma.
Almeno avessero scelto dei moderati, ma no!, troneggiano in prima fila negli elenchi, i famosi arcinemici dei diritti friulani e perfino dell’omonimo vino.
I Camber, i Gottardo, i Maran, insieme a un folto nugolo di visitor, affollano liste riempite di triestini in posizioni garantite.
Problema!, chi difenderà e ci rappresenterà nei Parlamenti nazionali?
Chi sarà in grado di stoppare la grande capacità di interdizione dello sviluppo del Friuli in nome di altre supremazie, cui sono avvezzi in particolare i tre citati personaggi?
Quante imboscate conteremo per le nostre richieste e aspettative su Investimenti, Economia e Occupazione, Declino demografico, Università friulana e Scuola, Infrastrutture, Ambiente, Cultura, Identità, Welfare e Sanità, Ricerca, Competitività, Autonomie, Specialità,  etc. etc?(…)
Giancarlo Castellarin
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Leggi tutta la lettera aperta
 
Partitocrazie
e
“Questione friulana”

Di nuovo i partiti aggravano la “Questione friulana” nel 50 anniversario dell’autonomia speciale del Friuli-Venezia Giulia.
La legge elettorale del leghista Calderoli detta “porcellum” oltre al vulnus alla democrazia, crea effetti distorsivi che rendono  ineludibile, la necessità del ripristino del diritto al voto di preferenza.
Infatti, in Friuli-Venezia Giulia le Segreterie nazionali hanno dimenticato perfino che il dovere di votare presuppone il principio “ogni voto stesso peso”.
Ma in regione il voto degli elettori della provincia di Trieste valgono ben più, degli elettori del restante milione di abitanti, grazie alla manipolazione delle liste fatta a Roma. Almeno avessero scelto dei moderati, ma no!, troneggiano in prima fila negli elenchi, i famosi arcinemici dei diritti friulani e perfino dell’omonimo vino.
I Camber, i Gottardo, i Maran, insieme a un folto nugolo di visitor, affollano liste riempite di triestini in posizioni garantite.  Problema!, chi difenderà e ci rappresenterà nei Parlamenti nazionali?
Chi sarà in grado di stoppare la grande capacità di interdizione dello sviluppo del Friuli in nome di altre supremazie, cui sono avvezzi in particolare i tre citati personaggi? Quante imboscate conteremo per le nostre richieste e aspettative su Investimenti, Economia e Occupazione, Declino demografico, Università friulana e Scuola, Infrastrutture, Ambiente, Cultura, Identità, Welfare e Sanità, Ricerca, Competitività, Autonomie, Specialità,  etc. etc?.
Potremo contarle solo dopo averle apprese, dagli oscurati resoconti di mass-media quasi sempre terzisti col Friuli e intenti a sopire e rassicurarci.
Ed è così che le aspirazioni friulane subiscono al nascere sapienti filtrazioni, interferenze, deformazioni e insofferenze dai livelli partitici e dal governatore Tondo, impegnati in un centralismo che non crea sviluppo.
Tanto per cambiare ora è la volta dell’ accorpamento  degli Ater a Trieste, e via a spostare centri direzionali dal Friuli.
Il superamento di queste distorsioni è un obiettivo che deve accomunare tutti i Friulani, attuabile con la separazione amministrativa delle due entità storiche il Friuli e Trieste, relegando la Regione alla sola indicazione di obiettivi e linee generali.
Ma ci vorranno spallate ben più decise, dato che per l’ennesima volta le burocrazie partitiche, hanno rifiutato un’occasione di rinnovamento non attingendo al prezioso serbatoio di energie, di conoscenze ed esperienze spendibili che provengono dal mondo della cultura, dell’associazionismo, della produzione, della solidarietà, dei giovani, del patrimonio di idee e suggestioni della peculiare identità friulana, pur stressata come l’Italia e l’Europa dai formidabili cambiamenti portati dalla globalizzazione, ma pure comunità civile viva e attiva, che ha il diritto di scegliere.

Giancarlo Castellarin.


7 commenti:

  1. la lettera aperta a firma di Giancarlo Castellarin, riportata nel POST, è stata pubblicata domenica 3 febbraio 2013 sul quotidiano IL GAZZETTINO (UD)

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  2. "Il superamento di queste distorsioni è un obiettivo che deve accomunare tutti i Friulani, attuabile con la separazione amministrativa delle due entità storiche il Friuli e Trieste, relegando la Regione alla sola indicazione di obiettivi e linee generali."

    Come non essere d'accordo con questa affermazione di Giancarlo Castellarin?

    I parlamentari di estrazione triestina sono notoriamente anti-friulani, campanilisti e fanno sempre esclusivamente gli interessi della loro città, Trieste.

    E con le attuali liste elettoriali che vedono principalmente politici triestini in posizioni di "sicura eleggibilità", a discapito del milione di friulani che vivono in regione (oltre l'80% della popolazione regionale), quale forza avrà la "regione Friuli" in Parlamento? Chi sarà il portavoce dei problemi del Friuli?

    I problemi del Friuli saranno dunque ancora di più emarginati a livello centrale (ROMA), a favore del porto di Trieste, delle associazioni degli esuli istiani, dell'economia triestina, dei mille privilegi di cui già gode, in maniera straordinaria e da decenni, questa città...

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  3. UN ESERCITO DI TRIESTINI TRA GLI ONOREVOLI “SICURI”

    Il Porcellum consente di individuare sin d’ora molti dei futuri venti parlamentari Russo, Savino, Rosato, Blazina, Fedriga e due grillini hanno già le valigie pronte.

    di GIANPAOLO SARTI

    TRIESTE. Da Sandra Savino a Gianna Malisani, da Bernabò Bocca a Francesco Russo, a urne ancora chiuse, molti candidati sono già eletti.

    Ora che le liste sono depositate, infatti, basta abbinare i nomi ai posti blindati, e il gioco è quasi fatto. Colpa del Porcellum che produce un Parlamento di “nominati”: i partiti, decidendo la posizione degli aspiranti, stabiliscono a monte chi andrà sicuramente a Roma, chi ci andrà in caso di vittoria, chi dovrà soffrire sino in fondo, attendendo non solo il risultato del proprio partito ma anche quello del proprio avversario, sperando nel meccanismo infernale dei quozienti.

    In Friuli Venezia Giulia i seggi assegnati sono venti in totale. Tredici alla Camera di cui tre con il premio di maggioranza che va alla coalizione che vince a livello nazionale. Sette alla Camera di cui due con il premio di maggioranza che va, invece, alla coalizione che trionfa a livello regionale ed è per questo che il centrodestra “autoctono” spera ancora di farcela. Ma il centrosinistra, forte dei sondaggi, pregusta già il successo: Ettore Rosato parla di «4 senatori e 7 deputati per il centrosinistra, da distribuire tra Pd, Sel e centro-democratico» ma il Pd, il suo partito, potrebbe farne 10. Il centrodestra, sia chiaro, non si arrende: Sergio Dressi, rinfrancato dalla rimonta di Berlusconi, non si accontenta più nemmeno di «3 parlamentari e 2 senatori», perché «ora non mettiamo limiti alla provvidenza».

    PROVVIDENZA CHE, DI SICURO, SORRIDE ALLA COMPAGINE GIULIANA: BEN 6-7 TRIESTINI STANNO GIA’ STACCANDO IL BIGLIETTO PER LA CAPITALE. E SONO LO STESSO ROSATO, FRANCESCO RUSSO, TAMARA BLAZINA, MASSIMILIANO FEDRIGA, SAVINO E I GRILLINI PRODANI E BATTISTA.

    CON CAMBER E MENIA SAREBBERO 9.

    UN RECORD. (…)”

    22 gennaio 2013

    DAL QUOTIDIANO “IL PICCOLO” DI TRIESTE

    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/01/22/news/un-esercito-di-triestini-tra-gli-onorevoli-sicuri-1.6395647

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  4. TRIESTE (la più piccola provincia italiana e solo 200 mila abitanti) batte FRIULI (un milione di abitanti e il 90% del territorio regionale) 9 a 11 !

    La regione "Friuli", ossia la quasi totalità del territorio regionale, deve accontentarsi di soli 11 parlamentari, di cui però alcuni notoriamente e ferocemente anti-friulani!

    EVVIVA LA DEMOCRAZIA E IL RISPETTO DEI CITTADINI FRIULANI !

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  5. Sará una magra consolazione ma al Senato e alla Camera nella circoscrizione estero, il movimento di Oscar Giannino candida friulani come capolista...

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  6. E....negli UNDICI Parlamentari "non triestini" in "sicura" posizione nella lista elettorale, dobbiamo includere anche i VISITORS, ossia candidati imposti da Roma che non sanno neppure dov'è sulla carta geografica il Friuli e meno mai conoscono la sua realtà multilingue ed economica !

    PUAR FRIÛL !

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  7. La lettera a firma di Giancarlo Castellarin è stata pubblicata sul settimanale della Arcidiocesi di Udine, LA VITA CATTOLICA, giovedì 14 febbraio 2013, con il significativo titolo "LISTE ELETTORALI AD EGEMONIA TRIESTINA".

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