LA MONT,
MARI DAL MONT !
Documento dei Comitati
di difesa territoriale
della montagna friulana
Gennaio 2013
dal sito internet
copia/incolla pagina 39-40 del documento:
Colonizzazione
culturale e linguistica
Nella maggior parte dei fenomeni coloniali, accanto ai processi socioeconomici, volti alla predazione delle risorse senza interesse alcuno per lo sviluppo autonomo di un territorio, se ne verifìcano altri, a livello socioculturale, non meno devastanti.
Così si assiste a quello che viene definito colonialismo culturale: la popolazione vittima dell'aggressione viene non solo privata dei propri beni e dei propri diritti, ma viene anche indotta ad assumere i valori dei colonizzatori, a giustificarne la prepotenza, ad autocolpevolizzarsi e a sviluppare un fortissimo senso di inferiorità.
Quanto sforzo è stato profuso per far vergognare i friulani, e in particolare i carnici e i montanari, della propria identità, ridotta al massimo a pietoso elemento folklorico.
Con quale capillarità è stata oggetto di discriminazione e sostituzione la lingua friulana, che in meno di un secolo, a causa della politica nazionalista italiana, ha perso fino alla metà dei propri parlanti.
La lingua è un collante identitario straordinario: per questo è stata attaccata.
Una comunità con un'identità forte, cementata da una lingua propria come è il friulano, è una comunità con cui si è costretti a fare i conti, una comunità difficilmente colonizzabile.
Per questo un interesse primario dei colonizzatori è la cancellazione delle particolarità linguistiche e l'omologazione culturale. Secondo questa strategia aggressiva:
1) la lingua friulana è stata esclusa da qualsiasi ambito ufficiale
2) ai genitori è stato raccomandato di parlare in italiano ai propri figli, raccontando loro la menzogna che altrimenti non avrebbero mai imparato l'italiano e sarebbero rimasti poveri e ignoranti
3) qualsiasi investimento sulla lingua friulana viene presentato come uno spreco
4) le poche norme di tutela ottenute faticosamente e con un grande sforzo democratico non vengono attuate.
Al contrario la lingua friulana, così come la tedesca e la slovena altresì presenti nella nostra montagna, sono un diritto e un valore fondamentale della nostra comunità:
1) ci legano con un rapporto affettivo al nostro territorio e alle nostre comunità
2) sono in grado di rafforzare enormemente dinamiche di solidarietà e collaborazione
3) ci proiettano verso la realtà del plurilinguismo europeo e globale
4) sono un'arma contro i nazionalismi e le prevaricazioni antidemocratiche
5) sono un'opportunità di occupazione e sviluppo
6) sono un patrimonio non solo di chi le parla, ma anche di chi non le parla, così come il bosco non è una ricchezza solo per i boscaioli, per i cacciatori e per i raccoglitori di funghi, ma è una ricchezza per tutti.
Perciò vanno rimossi tutti gli ostacoli alla piena tutela della lingua friulana e allo sviluppo del plurilinguismo.
Perciò tutti gli attacchi e le omissioni riguardo la lingua friulana, slovena e tedesca in Friuli vanno inquadrati in una strategia aggressiva che non minaccia solo gli aspetti linguistici, ma che è volta alla sottrazione complessiva di beni e diritti, in particolare al diritto inalienabile all'autogoverno e alla libertà. (…)
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(43 PAGINE)
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I colori e il grassetto
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