sabato 2 febbraio 2013

50 ANNI DI STATUTO DI AUTONOMIA SPECIALE - INTERVISTA AL PROF. GIANFRANCO D'ARONCO

 
 
50 ANNI DI STATUTO


DI AUTONOMIA SPECIALE


Regione


FRIULI – VENEZIA GIULIA


Intervista

al Prof. Gianfranco D’Aronco



Cinquant’anni dopo, cosa resta del sogno (ammesso che di sogno si trattasse)? Possiamo dire che si sperava di più?


Non si trattava di un sogno. Dal 1945, in vista della riforma regionale, i friulani chiedevano con Tiziano Tessitori che il Friuli fosse riconosciuto come Regione a sé. La II Sottommissione dell’Assemblea costituente accoglieva la richiesta, inserendo tra le varie la “Regione Friulana” (era proprio chiamata così). Nel passaggio dalla Sottocommissione alla Costituente, fu inventata una nuova dizione, Friuli e Venezia Giulia. Inserendola tra le speciali, fu stabilito che fosse momentaneamente istituita insieme con quelle normali. Sennonché non si fece nulla fino al 1963. Episodi di destrezza politica.


Si sono fatti errori in fase di costruzione e in corso d’opera? Quali e perché?


Lo statuto approvato è il risultato di una serie di progetti iniziata del 1945, in cui l’impianto finale fu concepito in funzione centralistica. Il Friuli, che costituisce la parte maggiore della Regione (sia per superficie sia per popolazione), venne considerato come semplice retroterra di Trieste, dove tutto ma tutto fu accentrato. Il Friuli rimase a mani vuote, gestito a mezzadria e chiamato “contado”. Udine rimase non più che una provincia. Il torto fu degli esponenti friulani, abituati a condizione di “sotans”.


Lo sa che nel gennaio 1960 l’accoppiata Nenni-Segni (allora ancora presidente del Consiglio, non della Repubblica), si era pronunciata per il modello Trentino-Sudtirol?


Apriti cielo. Noi friulani non siamo abbastanza patrioti: altri sono gli italianissimi. Se la Regione è fatta da Friuli e da Venezia Giulia (la quale ultima è poi solo Trieste), e salvata Trieste dalla mani di Tito, la logica voleva che le due componenti rimanessero distinte anche istituzionalmente, essendo due distinte unità per storia, geografia, cultura, tradizioni. Tessitori si batté perché nella Regione Trieste avesse una sistemazione sua (il fondo di rotazione del resto se lo amministrava tutto lei). Niente da fare. Noi friulani siamo usi a obbedir tacendo.


L’impianto, per quanto riguarda la specialità, la facoltà legislativa, le competenze attribuite, era buono? Ci è stata attribuita abbastanza autonomia o no?


Certo. La Regione ha la potestà legislativa primaria per alcune materie e concorrente per alcune altre. Tutto sta nella realizzazione concreta, nell’ottica di una autonomia particolare. Ma direi che questa possibilità non è stata utilizzata a dovere, dalle varie amministrazioni che si sono succedute.


In chi o in cosa aveva riposto le maggiori speranze?


Lo ha già detto. Per mettersi d’accordo, occorre essere in due. Il matrimonio forzato tra Friuli e Trieste è stato un matrimonio d’interesse, ma chi ci ha guadagnato è stata solo la Giulia. Al Furlan le briciole. Ogni giorno si leggono proteste per favori alla Favorita: ne registra quotidianamente i termini questo stesso giornale. Si tagliano i fondi alla lingua friulana, perché la Regione deve mantenere il teatro Verdi. E il governo deve intervenire per il recupero delle aree dismesse delle caserme solo nella città redenta. Merito dei triestini e demerito dei friulani.


E da chi o cosa è stato maggiormente deluso?


Deluso dai friulani e da chi li rappresenta. Trieste ha una tradizione storica che la ha vista valorizzata prima da Vienna e poi da Roma. Da piccolo centro di pescatori è diventata sotto l’Austria il terzo porto del mediterraneo. Nel 1915-18 il Friuli invaso ha perso tutto, e Trieste ha tutto guadagnato. Occorre accontentarla anche oggi. Tanto i friulani sono buoni, specie gli alpini.


Si è parlato tanto di casta, slegata dalla base, e trasformatasi in elite attenta al mantenimento del potere. E' successo anche qui?


Come no. Si è creata una nuova professione: quella del politico. Il massimo del successo: stipendio generoso, premio di reinserimento, pensione o chiamatela come si vuole, per quel che si sa. In aggiunta, a chi più ha, più sarà dato come premio di consolazione. La legge regionale numero 1 e quella della formazione della Giunta: la numero 2 quella delle prebende a presidente, assessori e consiglieri.


Oggi si parla di rimodulare l’architettura istituzionale, con la soppressione delle specialità regionali e l’eliminazione delle province. Che ne pensa?


La Sicilia è praticamente uno stato federato all’Italia, e guai a chi la tocca. Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige sono legate a impegni internazionali. Le specialità come la nostra sono nella carta costituzionale. Quindi giù le mani. Quanto alle province, mi lasci dire. Monti non aveva finito il discorso sull’abolizione di alcune province, che Tondo da buon autonomista “pur mo’ nato” interveniva col dire: perché non le aboliamo tutte? Obbedienza cieca, pronta e assoluta al potere centrale, salvo poi inventarsi lo slogan “autonomia e responsabilità”, con cui correre alle prossime elezioni regionali. Immagini Lei cosa ne penso. Tondo aveva detto a suo tempo che la nostra autonomia non è un totem.


Come vede la storica antinomia Friuli-Trieste, all’odierno stato dei fatti? Non pensa che ci sia un rischio comune nella macroregione NordEst?


La macroregione è una spiritosa invenzione, direbbe il Goldoni. Saremo più forti, assicurano gli inventori. E perché, dico io, non aboliamo tutte le regioni? Facciamo una macroregione Nord-Est-Sud-Ovest. Torniamo a essere un Paese compatto, una vera grande potenza tutta accentrata a Roma, magari con aumento della burocrazia. I friulani non sanno alzare la testa.


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L’intervista concessa dal prof. Gianfranco D’aronco – Presidente del Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli –  è stata pubblicata sul quotidiano IL MESSAGGERO VENETO (Ud), giovedì 31 gennaio 2013, articolo a firma del giornalista Luciano Santin.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/01/31/news/d-aronco-celebriamo-il-giubileo-di-una-grande-occasione-mancata-1.6447247


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