LA CJACARADE
La notizia che l’amministrazione comunale di Cinto Caomaggiore ha espresso tutto il suo rammarico per i ritardi con cui la Regione Friuli Vg sta svolgendo i suoi compiti istituzionali nei confronti della loro richiesta di far parte della Regione stessa, sembra non aver scaldato tanto il cuore dei palazzi triestini. E questo è più che comprensibile visto che i cintesi si sentono friulani e che di questo dunque sulle rive non gliene "può fregà de meno". Meno chiara la posizione del presidente Tondo e con lui di tutti i consiglieri friulani.
Si rendono conto che la decisione di voler lasciare il Veneto è stata sancita da un referendum popolare vinto, nonostante difficoltà enormi?
La stessa situazione è vissuta da Sappada. Anche qui le urne hanno parlato chiaro: siamo e vogliamo essere friulani.
La cosa può forse non piacere, timore di infastidire il forte vicino, ma esiste, o dovrebbe esistere, un senso di giustizia che va oltre i sentimenti personali e i calcoli politici.
La Regione può fare le sue mosse perchè l’iter della venuta in Friuli dei comuni che ne hanno fatto richiesta, sia accelerato.
Far finta di niente, o peggio "riconsegnarli", significherebbe perdere ogni credibilità.
Il Gazzettino, Domenica 16 Maggio 2010
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