martedì 18 settembre 2018

UNIVERSITA' DI UDINE E UNIVERSITA' DI TRIESTE - BASTA CON IL "MANTRA" DELLA FONDAZIONE!!






 
UNIVERSITA' DI UDINE

E UNIVERSITA' DI TRIESTE

BASTA CON IL “MANTRA”

DELLA FONDAZIONE!!

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Già nel 2010 l'allora Assessore regionale all'Università Alessia Rosolen, appoggiata dalla politica triestina, cercò di imporre una Fondazione tra gli atenei di Udine e Trieste e la Sissa. Contrari l'università di Udine e il suo Rettore, oltre che l'opinione pubblica friulana. Allora il suo intento, fortunatamente per l'università del Friuli, non andò a buon fine.

Ora di nuovo - sempre assessore regionale all'Università, Alessia Rosolen - rispunta il “mantra” della Fondazione regionale!! Di nuovo da Trieste rispuntano “i doppioni” da eliminare tra i due atenei di Udine e Trieste (ossia all'università del Friuli)!


Il magnifico rettore dell'Università di Udine, Prof. De Toni, a cui per altro va tutta la nostra stima, "pare" essere d'accordo sulla Fondazione con Trieste e la Sissa. In un articolo a firma di Mattia Pertoldi, pubblicato oggi martedì 18 settembre 2018 sul quotidiano il Messaggero Veneto, si legge virgolettato:

"(...) Possiamo fare di meglio? Certo, e penso alla creazione della Fondazione con Trieste e la Sissa per rafforzare ancora di più la collaborazione e, sul modello di quanto accade da decenni a Milano e Torino, riuscire a cooptare all'interno del sistema player fondamentali quali Fincantieri, Danieli, Generali oppure Electrolux (...)".

Ci permettiamo di non essere d'accordo con l'opinione espressa dal rettore De Toni, e ripeschiamo dall'archivio del nostro Blog un documento del 2010 a firma dell'on.le Prof.ssa Silvana Fachin Schiavi. Un documento del 2010, ma ancora attualissimo e che condividiamo, ieri come oggi.
 

venerdì 8 ottobre 2010

LETTERA APERTA

A ROBERTO MORELLI


Silvana Schiavi Fachin
già docente di Didattica delle Lingue Moderne, Università di Udine



"(…) Circa il terzo punto, l’Università di Udine ha già provveduto a razionalizzare il razionalizzabile ma, come Ella sa e non dice, soffre di un gravissimo, decennale sottofinanziamento mentre Trieste che certamente si trova in serie difficoltà, è tra quelle che in questi anni è stata sovrafinanziata. L’idea poi che Ella rilancia di dar vita ad una Fondazione quale panacea per il risanamento e lo sviluppo di un’alta formazione e di una ricerca di grande qualità, se guardiamo al clima politico e alla propensione della finanza e dell’industria ad investire nel settore, mi pare davvero ingenua, o peggio, strumentale. Analizzando le delibere regionali per il finanziamento alle università non mi pare che i criteri adottati siano lungimiranti e cioè quelli del merito, dell’eccellenza dei progetti congiunti, della valorizzazione dei giovani talenti. Mi pare che rispondano piuttosto alle logiche della ricerca del consenso e delle alleanze politiche. In quanto alle salutari iniezioni di risorse da parte del mondo imprenditoriale, sinora esse sono giunte col contagocce . Speriamo che in futuro vi siano maggiori investimenti senza che si debba necessariamente pensare alla creazione di un nuovo “contenitore” che finirebbe per condizionare gravemente la libertà della ricerca."

https://comitat-friul.blogspot.com/2010/10/lettera-aperta-roberto-morelli-silvana.html#more




7 commenti:

  1. Altrettanto infelice è l'idea di richiedere allo Stato la competenza della regione sul comparto Università. E' noto infatti che la regione è triestinocentrica e che Trieste ha sempre considerato l'Università friulana un furto e uno sgarro a Trieste. Consegnare a Trieste la competenza sulle università regionali equivale a cancellare l'università friulana….

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    1. "a cui per altro va tutta la nostra stima". Cosaaaaa? Ad un rettore filo veneto "mandato a dare il colpo di grazia alla friulanità dell'Università e che fa fare politica filo PD all'interno dei locali universitari violando lo statuto universitario? Ma ce lecade saressie che chì? Ma daiso di volte ancje vualtris? Ma che int chi a agjs cence pietât cuntre di nu e vualtris chi veis un ninin di podè mediatic, veis di fa altretant. Vonde diplomazìe e vonde jessi boins. Sin sul ôr di sparì etnicamenti e culturalmenti. Vedeit di scličà un pûc. E mandi.

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    2. Klaus 71, vioditu cualchi politic furlan che intai agns si sedi mot par risolvi il probleme dal sot-finanziament de nestre universitât? Probleme primari pe nestre universitât, une des plui sot-finanziadis in Italie!

      Al è dal 1993 che o sin daûr a protestâ pai font publics statâi dâts fûr su la base falade del cost storic fotografât intal 1993 e no cun criteris meritocratics! Ducj i retôrs de nestre universitât e àn simpri protestât e lu à fat ancje De Toni.

      Ma la politiche regjonâl si je simpri zirade di chê altre bande: si puedial meti in discussion i sore-finanziaments che e cjape di agns e agns l'universitât di Triest (15 milions di euros par an che no i spietin)? Al contrari e je simpri pronte a difindiju. Chest al è il probleme mari pe nestre universitât.

      A fuarce di vitis si jere rivâts intal 2011 a fâ aprovâ une leç regjonâl che e veve ancje la prevision di ridusi la sperecuazion finanziarie tra Udin e Triest cun bêçs regjonâi: dome intal 2017 la regjon e à dât ae nestre universitât la miserie di 300 mil euros cuant che intun dopomisdì e veve cjatât 20 milions di euros par salvâ il teatri liric Verdi di Triest.

      La grande bataie e je chê di tignî lis mans triestinis lontanis de nestre universitât e cu la Rosolen assessore regjonâl ae universitât e sarà ancjemò plui dure viodût ce che e à za cirût di fâ in passât CUINTRI la nestre universitât. mandi

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  2. La Universitât dal Friûl no si tocje!!
    (LUniversità del Friuli non si tocca!!)

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  3. PAR NO DISMENTEÂ! PER NON DIMENTICARE!

    Il Gazzettino (Udine) 24.07.2008

    TITOLO - Trieste becchina dell'Università del Friuli

    Trieste ci riprova di nuovo: cancellare l'onta della sconfitta di trent'anni fa quando l'odiato Friuli riuscì ad avere una sua università autonoma. Oddio, la nuova istituzione avrebbe dovuto chiamarsi "Università del Friuli", così infatti era previsto nella proposta di legge popolare sottoscritta da centinai di migliaia di friulani, ma a Trieste, grazie ai collaborazionisti friulani, riuscì di farla chiamare "Università di Udine". E gli riuscì anche di introdurre un principio assurdo: il principio della non concorrenzialità. Ossia un'università nuova e con pochissime facoltà non avrebbe potuto istituire facoltà già esistenti presso la facoltà di Trieste: un modo subdolo per impedire lo sviluppo della nuova istituzione friulana, per impedire di vedersi "sfilare" dal Friuli gli studenti friulani che in massa riempivano allora, siamo nel 1978, le camere delle case dello studente di Trieste.
    Per le famiglie triestine far studiare i propri figli all'università non ha mai creato alcun problema economico: i propri rampolli andavano, e continuano ad andare, a lezione in vespetta o in bus. Ma vuoi mettere se abiti in Carnia, a Cividale del Friuli o a Latisana? E infatti il Friuli allora, anno 1978, era una delle regioni (perché esiste una Regione Friuli anche se Trieste sta facendo di tutto per cancellarla!) con la più bassa percentuale di laureati. E nacque l'Università del Friuli: un doppione di Trieste? Così la pensavano i triestini e i loro collaborazionisti friulani. Che al contrario fosse un diritto dei friulani a loro non passava nemmeno per la testa: e chi sarebbe andato ancora a sfalciare il fieno, disse allora un rettore dell'Università di Trieste.

    (CONTINUA)

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  4. PAR NO DISMENTEÂ! PER NON DIMENTICARE!

    Il Gazzettino (Udine) 24.07.2008

    TITOLO - Trieste becchina dell'Università del Friuli

    (SECONDA PARTE)

    (…)Fortunatamente, Trieste violò immediatamente il vincolo di non concorrenza: Udine aveva pochissime facoltà e la principale era la facoltà di lingue straniere: che ti fa Trieste? Immediatamente istituisce una facoltà di lingue straniere. Un doppione? Certo, un doppione. Ma Trieste può istituire doppioni, sono gli altri che non possono istituire ciò che a Trieste esiste già! Vorrai mica scherzare? Trieste è Trieste! La grande Trieste, sempre molto cara ai cuori (e anche al portafoglio) degli italiani. Comunque, nonostante le previsioni nefaste dei detrattori della nuova istituzione, l'Università del Friuli è riuscita a farcela alla grande e oggi è una delle migliori università italiane con punte di eccellenza che tutti ci invidiano, Trieste compresa!
    Roma, purtroppo, continua a finanziare le università quasi totalmente in base al costo storico: ti faccio la fotografia in un certo anno (il 1993 per l'università friulana) e continuo a finanziarti in base alle necessità finanziarie di quell'anno. Ma se io ho duplicato gli iscritti? Cavoli tuoi, chi ti ha detto di essere così bravo? Te la devi cavare con un pesante sotto finanziamento! E le università poco virtuose che hanno modificato in peggio la famosa fotografia? Hai mai visto in Italia finanziare in base al merito? E poi pare che le poco virtuose siano la maggioranza e quindi si tengono ben stretto il loro "sovrafinanziamento": Trieste inclusa.

    (CONTINUA)

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  5. PAR NO DISMENTEÂ! PER NON DIMENTICARE!

    Il Gazzettino (Udine) 24.07.2008

    TITOLO - Trieste becchina dell'Università del Friuli

    (TERZA E ULTIMA PARTE)

    (…) Udine continua dunque ad essere finanziata in base ad una fotografia fatta tanti anni fa e così si becca un sotto finanziamento che oscilla, con segno meno, dal 18 al 20%: ossia 95 milioni di euro dal 2001 ad oggi. E Trieste? E' una delle università più fortunate, o meglio, privilegiate, d'Italia: la quinta nella classifica delle Università più sovrafinanziate (+ 19%). Ma nonostante questo sovrafinanziamento, Trieste pare abbia corsi di laurea privi dei requisiti minimi per rimanere attivi.
    Se poi ci aggiungi il ministro Tremonti che vuole diminuire i finanziamenti alle università
    Ma niente paura, ci pensa la neo-assessore regionale alla ricerca e alle Università, la triestina.doc, Alessia Rosolen (con l'aiuto dei collaborazionisti friulani Tondo e Saro), a mettere a posto tutto: una bella "FONDAZIONE regionale di diritto privato delle Università del Friuli Venezia Giulia" e ogni problema è risolto: per Trieste s'intende! Perché pare, che nonostante le alte grida di aiuto che si levavano, e continuano a levarsi, da Palazzo Florio a Udine, in tutti questi anni nessun parlamentare regionale si sia mai preoccupato del sotto-finanziamento dell'università friulana. Oddio, se si tratta di salvare il Fondo per Trieste, allora ci si fa in quattro, ma in regione qualcuno deve pure andare a fare il fieno: e poi quante pretese questo contado contadino!
    A dire il vero la "becchina" dell'università del Friuli ha anche altre strane idee: troppi doppioni tra le due università: perché non proviamo a chiuderne un bel po' a Udine? Oppure, dai, noi triestini siamo notoriamente generosi, facciamo come per i corsi infermieristici: i doppioni li attiviamo ad anni alterni. Ma le facoltà universitarie friulane non hanno problemi di requisiti minimi! Suvvia, friulani, qualche piccolo sacrificio per la grande Trieste lo potete ben fare.
    E la biblioteca della facoltà friulana di giurisprudenza? Per Alessia Rosolen non deve essere finanziata. Così pare aver dichiarato ai giornalisti in una intervista al Gazzettino. Mon Dieu! C'è già quella molto fornita della facoltà di giurisprudenza di Trieste, che bisogno c'è di sprecare così preziosi finanziamenti! Un consiglio all'assessore Molinaro: vuole risparmiare con le biblioteche comunali? Segua i suggerimenti della collega Rosolen: elimini tutte la biblioteche salvo una: quella di Trieste. E perché non mantenere in vita solo la biblioteca di Stato di Roma? Pensa che risparmio! Chi glielo suggerisce a Berlusconi?
    Pare di essere a "Scherzi a parte", ma purtroppo non è così: Alessia Rosalen, con la preziosa collaborazione di Tondo e Saro, ci sta confezionando un bel pacco dono: la cancellazione dell'Università autonoma del Friuli!.
    Michele Tuan
    Castions di Strada

    (FINE)

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