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LA QUESTIONE FRIULANA - COMUNICATO STAMPA del 5 luglio 2018
COMITATO
PER L'AUTONOMIA
E
IL RILANCIO DEL FRIULI
COMUNICATO
STAMPA
5
luglio 2018
LA
QUESTIONE FRIULANA
Non si era mai visto che 19
consiglieri regionali giurassero in friulano. Un fatto trasversale
che possiamo interpretare come segno di una identità riscoperta, in
una fase storica in cui questo avviene un po' ovunque ma che è
particolarmente importante per il Friuli. Forse.
Forse, poichè nei primi mesi di
questa legislatura regionale appare evidente l'attenzione del
presidente Fedriga per l'area triestina, dove sembrano crescere idee
di una autonomia locale. Presidente che pare continuare per ora nel
solco della triestinocentrica Giunta Serracchiani.
Non una parola, per ora, su come
le risorse regionali, decurtate o rimpinguate che siano, debbano
venir ripartite tra Friuli e Trieste, permanendo gli attuali
evidentissimi squilibri.
Due esempi:
- la spesa sanitaria sulla base
dei "costi standard" non è stata rispettata nella capitale
regionale e Trieste ha ricevuto un rifinanziamento cospicuo per
ripianare lo sforamento mentre le altre Aziende sanitarie hanno
tirato la cinghia, o meglio l'hanno tirata i friulani (soprattutto
carnici, quelli di qua e di là “da l'aghe”, goriziani e Basso
Friuli!). Oltre al fatto che non un posto letto è stato tagliato a
Trieste! Forse sarà una idea alla friulana ma, oltre che -
giustamente - chiedere maggiori risorse bisognerebbe chiedere che
queste siano gestite in modo uniforme sul territorio e senza sprechi
(vedasi Corte dei Conti). I consiglieri friulani sapranno fare
"cartello" nei confronti dei colleghi triestini, in
particolare di quelli del rinnovato "fondo Trieste" ?
- l'università del Friuli ha
perso un po' di posizioni nella graduatoria nazionale perché,
secondo le cronache giornalistiche, è penalizzata rispetto a Trieste
per le poche borse di studio a disposizione. Strano. Strano poichè
l'Ente regionale per il diritto allo studio (ARDISS) che ha
sostituito il vecchio ERDISU dovrebbe distribuire equamente le
risorse. Dovrebbe, nel silenzio della politica friulana.
Emerge
quindi con forza il tema della questione friulana: non basta un
giuramento in friulano, serve la precisa volontà di rappresentare
quella minoranza, quel popolo con progetti di sviluppo, di crescita
economica e sociale, di difesa delle risorse in qualunque forza
politica ci si riconosca.
Ovvero servirebbe la volontà di
costituirsi in una forza di raccolta e rappresentanza del territorio,
come succede in Scozia, in Catalogna, in Sudtirolo o in Val d'Aosta,
non per una antistorica chiusura identitaria ma per il futuro del
Friuli.
Questo
si aspettano dalle forze politiche autonomiste votate recentemente i
tanti elettori friulani che le hanno sostenute.
Per
il Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli
il
Presidente - Dr. Paolo Fontanelli
Ci sarà qualche gruppo politico che si farà carico della "QUESTIONE FRIULANA"? O dopo la Giunta "TRIESTINOCENTRICA" alla ennesima potenza di Debora Serracchiani, dovremo aspettarci una Giunta Massimiliano Fedriga altrettanto TRIESTINOCENTRICA?
RispondiEliminaFavorire moltissimo Trieste non pare abbia portato gran fortuna (in termini elettorali!) alla ex-Presidente Debora Serracchiani…..
Il Comunicato stampa è stato pubblicato il 12 luglio 2018 sul settimanale "La Vita Cattolica" con il titolo "La questione friulana tra giuramento e decisioni", nella pagina delle lettere dei lettori.
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