La lunga storia della
"Comunità
collinare del Friuli"
Colloredo di Monte Albano (Ud).
UN CONSORZIO
VOLONTARIO DI COMUNI
DI GRANDE SUCCESSO
VOLONTARIO DI COMUNI
DI GRANDE SUCCESSO
...........
Tratto
dal sito ufficiale
della
“Comunità collinare del Friuli”
“La
Comunità
Collinare del Friuli, organismo
consortile, ideato con lungimiranza dal suo primo presidente Titta
Metus, è
stato
costituito
il 16 aprile 1967, con
specifico atto notarile, sottoscritto presso l'ala ovest del Castello
di Colloredo di Monte Albano, gentilmente concesso per l'occasione
dal conte Alessandro Ricardi di Netro per rendere più solenne la
cerimonia della nascita dell'allora unica e originale realtà
amministrativa sovracomunale della Regione Friuli Venezia Giulia.
I primi
Comuni che avevano dato la loro adesione erano stati: Buja, Cassacco,
Colloredo di Monte Albano, Coseano, Dignano, Fagagna, Majano,
Martignacco, Moruzzo, Osoppo, Povoletto, Ragogna, Rive d'Arcano, San
Daniele del Friuli, San Vito di Fagagna e Treppo Grande.
Con
l'approvazione del primo statuto, si prevedeva la gestione in forma
associata di diversi compiti e servizi d'istituto che i singoli
Comuni, o non avevano ancora istituito o non erano nelle condizioni
economiche di gestire da soli; anticipando in tal modo di oltre venti
anni ciò che lo Stato sancirà con legge nel 1990.
Titta Metus in quel periodo era consigliere regionale e come tale cercò di informare e sensibilizzare la realtà istituzionale ed economico-produttiva del Friuli Venezia Giulia della necessità della consorziazione tra enti locali finalizzata alla creazione dell'auspicato quanto contrastato “Comprensorio”.
Titta Metus in quel periodo era consigliere regionale e come tale cercò di informare e sensibilizzare la realtà istituzionale ed economico-produttiva del Friuli Venezia Giulia della necessità della consorziazione tra enti locali finalizzata alla creazione dell'auspicato quanto contrastato “Comprensorio”.
Dopo alterne
vicende la
Regione concesse il riconoscimento giuridico con decreto n° 54 del
27 maggio 1970, istitutivo della “Comunità Collinare del Friuli”
quale consorzio
volontario
dei seguenti 13 Comuni:
Cassacco, Colloredo di Monte Albano, Dignano, Fagagna, Forgaria nel
Friuli, Majano, Moruzzo, Osoppo, Ragogna, Rive d'Arcano, San Daniele
del Friuli, San Vito di Fagagna e Treppo Grande. Buja e Coseano
aderirono successivamente.
La nuova realtà consortile si doterà di un più adeguato statuto con ampie previsioni di finalità e scopi, nonchè servizi sociali da gestire in forma associata. La nuova assemblea formata dai Sindaci e da due delegati per Comune, uno dei quali della minoranza, riunitasi nel Municipio di Colloredo, dove era stata fissata la sede legale, riconfermò alla presidenza Titta Metus e nominò due vicepresidenti: Ferruccio Munari, consigliere di Fagagna e Giovanni Melchior, Sindaco di Rive d'Arcano.
Dal 1970 al 1975 il consorzio diede vita a diverse iniziative, istituendo la segreteria, gli uffici amministrativi e l'ufficio tecnico-urbanistico che, dotati di personale, assistevano i Comuni privi di tecnico comunale, dando inizio alla progettazione di molte opere pubbliche: fognature, depuratori, cimiteri, ambulatori, ponti e strade ed altre opere di competenza comunale. Fu inoltre affrontato il problema della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e la costruzione del grande centro sociale-casa di riposo di Fagagna, progettato a servizio di tutto il territorio collinare. (...)"
La nuova realtà consortile si doterà di un più adeguato statuto con ampie previsioni di finalità e scopi, nonchè servizi sociali da gestire in forma associata. La nuova assemblea formata dai Sindaci e da due delegati per Comune, uno dei quali della minoranza, riunitasi nel Municipio di Colloredo, dove era stata fissata la sede legale, riconfermò alla presidenza Titta Metus e nominò due vicepresidenti: Ferruccio Munari, consigliere di Fagagna e Giovanni Melchior, Sindaco di Rive d'Arcano.
Dal 1970 al 1975 il consorzio diede vita a diverse iniziative, istituendo la segreteria, gli uffici amministrativi e l'ufficio tecnico-urbanistico che, dotati di personale, assistevano i Comuni privi di tecnico comunale, dando inizio alla progettazione di molte opere pubbliche: fognature, depuratori, cimiteri, ambulatori, ponti e strade ed altre opere di competenza comunale. Fu inoltre affrontato il problema della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e la costruzione del grande centro sociale-casa di riposo di Fagagna, progettato a servizio di tutto il territorio collinare. (...)"
CONTINUA
A LEGGERE
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E
OGGI, DOPO L'ISTITUZIONE OBBLIGATORIA DELL'UTI COLLINARE, QUALE LA REALTA' DI QUESTO GLORIOSO CONSORZIO?
Otto
Comuni soci della Comunità Collinare hanno deliberato la non trasformazione in UTI della
Comunità Collinare stante che quest'ultima - una realtà consortile di grande successo creata su base volontaria nel lontano 1967 - sarebbe stata cancellata
in forza dell'art. 40 della legge regionale 26/2014 di riforma enti
locali con tutti i problemi burocratici e finanziari che ne sarebbero seguiti oltre alle pesanti differenze statutarie - anche in termini di minore democrazia interna nelle Uti - imposte dalla legge regionale di riforma enti locali (Uti).
Oggi dunque coesistono sia la gloriosa Comunità Collinare che l'UTI Collinare: quest'ultima risulta formata solo da sette Comuni:
Legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26
Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative.
Oggi dunque coesistono sia la gloriosa Comunità Collinare che l'UTI Collinare: quest'ultima risulta formata solo da sette Comuni:
"dal 15 aprile 2016 è costituita l'Unione
Territoriale Intercomunale "COLLINARE" fra i Comuni di Coseano,
Fagagna, Flaibano, Majano, Moruzzo, Rive d'Arcano e Treppo Grande".
....................Legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26
Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative.
VEDI ART. 40
scioglimento di forme collaborative
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PERCHE' SI E' CANCELLATO
ANCHE CIO' CHE FUNZIONAVA
PERFETTAMENTE?
LA REDAZIONE DEL BLOG
Le UTI sono state IMPOSTE dalla Giunta regionale partendo dal presupposto che i Comuni spontaneamente non si sarebbero consorziati: ciò non corrisponde al vero e la "Comunità collinare del Friuli" ne è un esempio. Inoltre nelle UTI i Comuni - a causa del voto ponderale - non hanno lo stesso peso in Assemblea e i Comuni più piccoli sono emarginati e non contano nulla.
RispondiEliminaLa volontarietà della adesione dei comuni inoltre era un valore primario ora cancellato con la inelastica e rigidissima riforma enti locali targata Panontin-Serracchiani.
COME CANCELLATI SONO STATI I PRINCIPI COSTITUZIONALI DELLA "ADEGUATEZZA" E SUSSIDIARIETA'" SOSTITUITI DA UNA INACCETTABILE IMPOSIZIONE DALL'ALTO CHE NON LASCIA SPAZIO ALLA AUTONOMIA COMUNALE PREVISTA DALL'ART. 5 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.
La "Comunità Collinare del Friuli" è stata - e lo è ancora nei limiti che ora le sono stati IMPOSTI - un consorzio volontario di grande successo perchè si reggeva sulla base dei principi costituzionali della "SUSSIDIARIETA'" e "ADEGUATEZZA" e del rispetto dell'autonomia di ogni Comune.
RispondiEliminaPer la Giornata dei corregionali all'estero, nel sito della regione, in un comunicato stampa, hanno scritto "i fogolar furlan" senza neppure una S: si vede che per loro il friulano è addirittura una lingua straniera, e pertanto in quel caso non si trascrivono le flessioni dei plurali ...
RispondiEliminaAL SOLITO.... COME SEMPRE, NESSUNA ATTENZIONE ALLA GRAMMATICA DELLA LINGUA FRIULANA NEI SITI UFFICIALI DELLA REGIONE!
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