REGIONE
FRIULI - VENEZIA GIULIA
Comitato
per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
Udine
Comunicato
Stampa
Il
record della politica renziana
in
Regione
Tre
referendum abrogativi/propositivi presentati da comitati di tutto il
territorio regionale e di svariati orientamenti politici, dichiarati
contemporaneamente non ammissibili dalla Regione Friuli-Venezia
Giulia: non
si era mai visto prima!
Le
leggi sulla sanità e sugli enti locali e sull'ordinamento della
Regione si scontrano col sentire della parte più attenta della
cittadinanza regionale (per non parlare di quelle bocciate dai
tribunali come quella sulla caccia) e denunciano il
limite della politica del “partito leggero”, interpretato come
“partito dell'eletto”, della politica intesa come:
mi
avete eletto, adesso decido io.
Il
problema è che il voto dei cittadini era stato dato su altri
programmi, su altre promesse, su altre maggioranze, visto che anche
qui, come a Roma, si perdono pezzi a sinistra e se ne acquistano a
destra, in spregio all'elettorato.
Al
“modello Friuli”
- tanto citato nel quarantennale del terremoto - di ascolto dei
cittadini, di delega ai territori, di leggi condivise, si
è sostituito il “modello
giuliano” inteso
evidentemente come modo di decidere di Giulio Cesare. Il
decisionismo, nonché la paura del voto dei friulani (e dei
triestini) hanno fatto fare una pessima, antidemocratica e arrogante
scelta alla nuova maggioranza di piazza Oberdan.
Abbiamo
dovuto perfino sorbirci, con rammarico, il polpettone del consigliere
Vincenzo Martines
che ha riproposto la trita interpretazione unilaterale dell'unità
regionale per giustificare la bocciatura del referendum propositivo
che chiedeva un sistema con due Province autonome all'interno di
questa Regione.
Impedire
il voto sui referenda o manipolarlo nel risultato (come con la legge
elettorale nazionale detta Italicum forse in spregio alle minoranze
come quella friulana) sono scelte che sottraggono ai cittadini quella
“sovranita`
che appartiene al popolo”
affermata in Costituzione e vanno nel senso contrario al
citato “modello Friuli” soggiogando i territori ai poteri della
capitale di turno: Trieste o Roma o Bruxelles. Vedremo
i prossimi referenda, vedremo poi il voto, vedremo la memoria dei
friulani.
Intanto
potremmo predisporre
una targa con sopra impressi tutti i nomi della presidente, del
vicepresidente, degli assessori e di quei consiglieri regionali che,
tra UTI, interpretazioni limitative del diritto di voto, sostegno
all'Italicum, legge sull'acqua e quant'altro, stanno cancellando la
storia del Friuli.
Da
collocare su un muro di fronte ai palazzi regionali. A imperitura
memoria!
per
il Comitato per
l'Autonomia e il Rilancio del Friuli
il
presidente
dott.
Paolo Fontanelli
Udine,
6.7.2016
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Il
Comunicato Stampa è stato pubblicato sul settimanale della
Arcidiocesi di Udine - LA
VITA CATTOLICA
- mercoledì 13 luglio 2016 - Rubrica "Giornale aperto",
con il significativo titolo "Referendum
- modello giuliano".
Dal quotidiano FRIULISERA – nr. 95 del 6 luglio 2016
RispondiEliminahttp://friulisera.it/2016/07/friulisera-n-95/
“Marco Duriavig (Sel - Fvg) DIRE NO AL REFERENDUM È STATO UN GRAVE ERRORE
Marco Duriavig, Coordinatore Sel Fvg, definisce un errore politico la decisione del consiglio regionale di non approvare la richiesta del referendum sulla sanità: «Arroccarsi nella propria cittadella da parte della maggioranza regionale è un errore politico vero e proprio che non promette nulla di buono. Il clima intorno alle riforme introdotte, infatti, resterà molto teso ed i cittadini difficilmente dimenticheranno certe scelte. In questo momento in cui la fiducia dei cittadini nella politica, ed in particolare nell’operato dell’attuale maggioranza regionale, è venuta meno. NON SI PUO' DIRE CHE LA SCELTA E' DETERMINATA DA MOTIVAZIONI TECNICHE PERCHE' IL CONSIGLIO REGIONALE E' UNA SEDE DI DECISIONI POLITICHE.».”
Dal settimanale LA VITA CATTOLICA (Ud) - organo della Arcidiocesi di Udine - mercoledì 6 luglio 2016
RispondiEliminaPRIMA PAGINA:
Una fotografia grande un terzo di pagina dove si vedono molti cittadini che espongono un grandissimo manifesto con sopra scritto "SIAMO IN DEMOCRAZIA O DITTATURA?"
Titolo del servizio in prima pagina "REFERENDUM BOCCIATI - DEMOCRAZIA TRADITA"
Poi a pagina 6 e 7, a cura di Roberto Pensa (Direttore responsabile di LA VITA CATTOLICA) la pubblicazione di più articoli sul tema dei referendum bocciati.
Significativo il titolo a piena pagina, a pag. 7: "LA POLITICA ZITTISCE IL POPOLO"
A seguire il significativo SOTTOTITOLO:
"Verificate migliaia di firme su temi fondamentali per il futuro della Regione e della Specialità. Una decisione della Regione DAL SAPORE TUTTO POLITICO, PER METTERE IN UNA BOTTE DI FERRO LE RIFORME DELLA GIUNTA SERRACCHIANI RESPINGENDO IL CONFRONTO CON I CITTADINI. Doveva essere un giudizio tecnico giuridico, sostenuto dai pareri positivi di eminenti costituzionalisti, INVECE HA PREVALSO LA TATTICA POLITICA E L'INCAPACITA' DI CONFRONTARSI CON LA GENTE SUI GRANDI TEMI DEL FUTURO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA
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N.B. Il maiuscolo è della Redazione del Blog
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COMMENTO DELLA REDAZIONE DEL BLOG:
Non possiamo che essere "più che d'accordo" con Roberto Pensa, Direttore responsabile del settimanale LA VITA CATTOLICA e curatore del servizio giornalistico