REGIONE
"ZONE
FRANCHE URBANE"
LETTERA
APERTA
A
L'ON.LE
ISABELLA DE MONTE
Gent.ma
on.le Isabella De Monte
Le scriviamo pubblicamente questa lettera aperta in relazione alla sua proposta di legge al Senato n°1197 del 5 dicembre 2013 riguardo l'«Istituzione di una zona franca per lo sviluppo dell'economia nelle aree territoriali della regione Friuli-Venezia Giulia prossime all'Austria e alla Slovenia» che sarà presto in discussione a Palazzo Madama.
Il
nostro Comitato ha preso posizione contro la proposta della triestina
on.le Sandra Savino sulle "zone franche urbane" regionali
perché questa proposta considera zone svantaggiate anche territori
che non lo sono affatto.
Trieste in particolare, ma anche Gorizia, già hanno goduto per
parecchi decenni di notevoli vantaggi fiscali oltre che dei
sostanziosi Fondi per Trieste e per Gorizia.
La
prima città, in particolare, non è zona in difficoltà, posto che
presenta un reddito pro-capite tra i più alti d’Italia e il Fondo
nazionale per Trieste è ancora attivo e finanzia con contributi in
conto capitale (a fondo perduto!) il sistema economico triestino.
Creando oltretutto così una pesante sperequazione nei confronti del
resto del territorio regionale pesantemente colpito dalla crisi
economica in corso.
L'ultimo
bando del Fondo per Trieste, di cui abbiamo notizia scade il 31 marzo
2015, a favore delle “piccole media imprese” esclusivamente
triestine.
Se
in regione dobbiamo parlare di territori svantaggiati, è obbligo
fare riferimento alla montagna friulana, particolarmente la cosidetta
“Carinzia italiana”, cioè Tarvisio e Pontebba, le alte valli
alpine e prealpine e la Slavia friulana.
Inoltre
va considerato che il territorio friulano (in particolare le Province di Udine e
Pordenone) è pesantemente colpito dalla grave crisi del
manifatturiero con fabbriche che chiudono ogni giorno, cassa
integrazione ormai a livelli altissimi e disoccupazione che sta
gettando nella disperazione troppe famiglie.
Se
specifiche agevolazioni fiscali devono essere previste in regione,
queste devono andare ai territori effettivamente svantaggiati: con la
proposta dell’on.le Savino invece si continua a beneficiare chi ha
già avuto moltissimo (Trieste e Gorizia) da oltre 50 anni.
Udine,
14 febbraio 2015
Comitato
per l' autonomia e rilancio del Friuli
Il
portavoce
Giancarlo
Castellarin
La
lettera aperta è stata pubblicata sul settimanale della Arcidiocesi
di Udine - LA VITA CATTOLICA – il 19 febbraio 2015.
..................
Fondo
Gorizia
Dal
sito internet
del
quotidiano
IL
PICCOLO di Trieste
21
febbraio 2015
La
giunta integrata ha deliberato le nuove linee di intervento che
prevedono liquidazioni anticipate per sostenere gli investimenti e
far ripartire l’economia
di
Francesco Fain
“ (...)
Ricordiamo
che dal
27 novembre 2013
(giorno
in cui è iniziata la presidenza, alla Camera di commercio, di
Gianluca Madriz) al
27 novembre 2014, il Fondo Gorizia ha stanziato 11 milioni 158mila
550 euro così suddivisi:
7.891.440 messi a disposizione di 102 imprese e i restanti 3.267.110
che hanno dato gambe a 27 progetti per il territorio. Di questi
fondi, 8.100.411,11 sono stati attinti dal “tesoretto”
del Fondo Gorizia che è composto, al netto, da 25 milioni. La cifra
rimanente è costituita, invece, dai fondi di rotazione che
permettono lunga vita al più importante “salvadanaio”
dell'Isontino assieme alla Fondazione Carigo.
(...)”
…......................
FONDO
PER TRIESTE
Dal
quotidiano IL PICCOLO di Trieste
«Una
cifrona
enorme».
Fulvio Camerini non crede ai suoi occhi. Il medico cardiologo, 86
anni, senatore dal 1996 al 2001 per l’Ulivo, fatica a mettere in
fila i
6.200 miliardi erogati in 57 anni dal Fondo Trieste.
Saranno
anche vecchie lire, ma è un assegno enorme. Una pioggia di soldi.
Appunto. E la natura di pioggia è parte del problema. Camerini ne sa
più qualcosa. Nel 1999 riuscì, con un blitz in Parlamento dove era
in discussione la Finanziaria, a incrementare la quota annuale di 5
miliardi riportando
il Fondo Trieste alla quota storica di 60miliardi di lire.
L’obiettivo era finanziare il completamento della Grande viabilità
triestina per il tratto Padriciano-Cattinara. E sono solo 5 miliardi
su 6.200. (...)
"riportando il Fondo Trieste alla quota storica di 60miliardi di lire"
RispondiEliminaOvviamente....QUOTE ANNUALI!
Una fetta importante dei fondi statali per la ricostruzione del Friuli terremotato risulta essere andata a Trieste a titolo di PEREQUAZIONE TERRITORIALE (SIC!!).
RispondiEliminaDunque Trieste, che non ha avuto neppure un lampadario rotto a causa terremoto, oltre al Fondo per Trieste, all'epoca risulta aver goduto di circa il 27% dei fondi stanziati per la ricostruzione del Friuli.
Ma chissà perché, la perequazione territoriale a favore del Friuli.... non c'è mai!
Stupidi i Friulani che non protestano? O semplicemente disinformati perché nessuno li informa? Avete mai letto sulla stampa locale friulana una qualunque informazione sui molteplici privilegi fiscali di cui godono Gorizia e Trieste? Avete mai letto una relazione sui Fondi di Trieste e Gorizia con l'indicazione dei finanziamenti a "fondo perduto" concessi da questi due Fondi agli Enti culturali e alle imprese triestine e goriziane?
Zitti, zitti, goriziani e triestini incassano privilegi e "notevoli" finanziamenti a fondo perduto, salvo poi "piangere" perché in Slovenia la benzina costa meno che a Trieste e Gorizia: una volta che si rendessero conto che sono dei pluri-privilegiati e super-assistiti e avessero il pudore di non pretendere "ancora" privilegi!