DICIAMO NO
ALLE ZONE
FRANCHE URBANE
DI TRIESTE
E GORIZIA!
……….
COMITATO PER L’AUTONOMIA
E IL RILANC IO DEL FRIULI
COMUNICATO STAMPA
Diciamo no
alle zone franche
urbane
di Trieste e Gorizia!
In un
periodo di piena delocalizzazione in Cina e Far East, com’è possibile far credere che la
concorrenza di Slovenia e Austria si limiti a una stretta fascia confinaria
comprensiva di Trieste, Gorizia, Tarvisio e Cividale del Friuli?
L'impressione,
piuttosto, è che ci si trovi di fronte ai soliti provvedimenti fiscali e
finanziari a favore di Gorizia e Trieste, oggi «camuffati» con l'estensione
alle cittadine di Tarvisio e Cividale del Friuli.
Già dal
1955 fino ai giorni nostri, le aree triestina e goriziana hanno goduto dei
generosissimi Fondo per Trieste (oltre 6.500 miliardi di lire!) e Fondo per
Gorizia, sommati ai notevoli vantaggi finanziari e fiscali che all’interno
della stessa regione hanno creato per decenni una gravosa concorrenza sleale e
uno svantaggio finanziario rilevantissimo a danno dei cittadini e
dell’imprenditoria delle province di Udine e Pordenone. Ciò nonostante, la
politica regionale ancora insiste?
La conseguenza della creazione delle zone franche urbane di Trieste, Gorizia, Tarvisio e Cividale del Friuli comporterà l'ulteriore delocalizzazione di imprese friulane delle province di Pordenone e Udine, aree oggi già pesantemente colpite dalla crisi economica e occupazionale. E' questo che si vuole?
La conseguenza della creazione delle zone franche urbane di Trieste, Gorizia, Tarvisio e Cividale del Friuli comporterà l'ulteriore delocalizzazione di imprese friulane delle province di Pordenone e Udine, aree oggi già pesantemente colpite dalla crisi economica e occupazionale. E' questo che si vuole?
Dov'è
la Confindustria della provincia di Udine e quella di Pordenone? Dove sono i
sindaci dei comuni friulani esclusi da questa “super-regalia” ai soliti
super-beneficiati? Perché non alzano tutti la loro voce per protestare contro
questa ulteriore pesantissima sperequazione all’interno della stessa regione?
Oltretutto,
va tenuto conto che in questo momento di pesantissima crisi economica in grave
difficoltà sono soprattutto le due province di Udine e Pordenone
che si trovano di fronte a una disoccupazione altissima, non calmierata dai
posti di lavoro nel settore pubblico come avviene invece a Trieste.
Quindi,
o il provvedimento va a beneficio di tutta la regione o non va attuato!
Udine, 25 gennaio 2015
Comitato per l’autonomia
e il rilancio del Friuli
e il rilancio del Friuli
Il Portavoce
Giancarlo Castellarin
Giancarlo Castellarin
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Il Comunicato Stampa è stato pubblicato sul quotidiano "Il Messaggero Veneto" di Udine in data venerdì 30 gennaio 2015 e sul settimanale dell'Arcidiocesi di Udine, "La Vita Cattolica", in data giovedì 5 febbraio 2015.
Trieste in Italia è nell'alta classifica delle statistiche del reddito pro-capite, è città di pensionati e dipendenti pubblici, e ancora si vuole ulteriormente "beneficiarla" con pesanti benefici fiscali, nel mentre la Slavia friulana, la montagna friulana delle Provincie di Udine e Pordenone, il manifatturiero friulano, sono in pesantissima crisi? Basta a privilegi al CAMPANILE di san Giusto!
RispondiEliminaPer quanto riguarda Gorizia, di quanti privilegi fiscali ancora gode? E che ne ha fatto del suo Fondo per Gorizia?
... e non si continui a raccontare che Gorizia e Trieste erano a ridosso di un confine "difficile" e ciò giustifica i Fondi per Trieste e Gorizia e i tanti altri benefici fiscali, perché tutto il Friuli per decenni è stato gravato da pesantissime "servitù militati" che ne hanno bloccato lo sviluppo economico..... eppure nessun Fondo per il Friuli è stato creato dallo Stato italiano a ricompensa del danno economico subito dal tessuto imprenditoriale friulano!
RispondiEliminaDal sito internet del MOVIMENTO FRIULI
RispondiEliminaManidestazioni in Friuli contro le “servitù militati” e un Friuli considerato da Roma la “caserma d'Italia”
http://www.movimentofriuli.it/it/comitat-cuintri-lis-sclavituts-militars/
Dal sito internet
RispondiEliminahttp://www.pmi.it/economia/finanziamenti/news/93058/fondo-trieste-per-laccesso-credito-delle-pmi.html
TITOLO - Fondo Trieste per l’accesso al credito delle PMI
SOTTOTITOLO - Più accesso al credito per le imprese della Provincia con il Fondo Trieste: domande fino al 31 marzo 2015.
"Le piccole imprese della Provincia di Trieste possono inviare le richieste per accedere al Fondo Trieste, secondo quanto stabilito dal Commissariato del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia. Il bando consiste nell’erogazione di contributi per l’accesso al credito delle aziende attive nella produzione industriale, settore edilizio compreso, e nei servizi connessi alle attività portuali ed i trasporti.
CONTRIBUTI
Sono previsti contributi in conto capitale in regime de minimis che possono arrivare a coprire fino al 30% degli investimenti, relativi alle spese sostenute e fatturate dal 31 marzo 2015 al 30 settembre 2016. I fondi possono essere utilizzati per promuovere la ristrutturazione di strutture dismesse come anche il cambiamento di prodotto o di processo.
DOMANDE
Le richieste di accesso al Fondo devono essere inviate entro il 31 marzo 2015 secondo quanto previsto dal bando, pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno
…...............
PUO' BASTARE COME ESEMPIO DI CONCORRENZA SLEALE ALL'INTERNO DELLA STESSA REGIONE? E IN AGGIUNTA A TUTTO CIO' VORREBBERO ANCHE ISTITUIRE PER TRIESTE UNA "ZONA FRANCA URBANA"?
condivido ci vuole l'indipendenza politica economica e sociale, cosa che chiediamo anche in Sardinya
RispondiEliminaVaturu
del blog sardo Sa Defenza
http://sadefenza.blogspot.com/
DAL QUOTIDIANO IL PICCOLO DI TRIESTE
RispondiEliminaTITOLO: Fondo Gorizia, distribuiti 7,9 milioni a 102 imprese
SOTTOTITOLO - La giunta integrata ha deliberato le nuove linee di intervento che prevedono liquidazioni anticipate per sostenere gli investimenti e far ripartire l’economia
di Francesco Fain
“ (...) Ricordiamo che dal 27 novembre 2013 (giorno in cui è iniziata la presidenza, alla Camera di commercio, di Gianluca Madriz) al 27 novembre 2014, il Fondo Gorizia ha stanziato 11 milioni 158mila 550 euro così suddivisi: 7.891.440 messi a disposizione di 102 imprese e i restanti 3.267.110 che hanno dato gambe a 27 progetti per il territorio. Di questi fondi, 8.100.411,11 sono stati attinti dal “tesoretto” del Fondo Gorizia che è composto, al netto, da 25 milioni. La cifra rimanente è costituita, invece, dai fondi di rotazione che permettono lunga vita al più importante “salvadanaio” dell'Isontino assieme alla Fondazione Carigo. (...)”
ht://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/02/21/news/fondo-gorizia-distribuiti-7-9-milioni-a-102-imprese-1.10903522
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DOMANDA:
E a Gorizia vorrebbero anche avere la “zona franca urbana”? Non bastano a questa provincia il Fondo per Gorizia e i tanti privilegi fiscali che ancora hanno?