venerdì 29 agosto 2014

PRIME VUERE MONDIÂL - "CUINTRISTORIE" SUL MENSÎL LA PATRIE DAL FRIÛL.




PRIME VUERE MONDIÂL

"CUINTRISTORIE"

SUL MENSÎL

LA PATRIE DAL FRIÛL



"Scomençade cul prin numar dal 2014, ve ca la nestre “cuintristorie” de prime vuere mondiâl memoreade chest an.
 

Une grande tragjedie che e à puartade la muart di tante puare int, e che in Friûl e à metût furlans cuintri furlans in non di decisions cjapadis parsore dal lôr cjâf. Nô o contarìn storiis e aspiets de cuistion che la retoriche dai Stâts nazionâi no à mai contât. ✒ Redazion (de Patrie del Friûl)"

LIS PONTADIS ZA PUBLICADIS

sul sît de “Patrie del Friûl”



Simpri de bande dai traditôrs


Març 2014

Cui aial copât Franz Ferdinand


Avrîl 2014

Sîs mil ombris


Mai 2014

Fusilâts par sentence di Tribunâl

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LA CUINTRI-STORIE

 E VA INDENANT  INTAL MENSÎL

"LA PATRIE DAL FRIÛL"


Ducj i articui a saran disponibii

 cul mês che al ven.


Buine leture.

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5 commenti:

  1. La Regjon? E finanzie lis inizitivis des “associazioni d’arma”.....

    http://www.albodorograndeguerra.it/

    Cheste iniziative nus risulte costâ ben 800 mil euros “nestris”.....

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  2. “GRANDE GUERRA NON PERDIAMO IL BUSINESS”

    Dal quotidiano IL PICCOLO di Trieste

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/03/29/news/le-400mila-medaglie-della-grande-guerra-1.8941453

    TITOLO: Coniate in Fvg 400mila medaglie della Grande Guerra

    SOTTOTITOLO: La Regione le donerà agli eredi di chi ha combattuto sull’Isonzo. Il costo stimato è di 800mila euro. Attesa per il bando

    di Roberto Covaz

    29 marzo 2014 -
    GORIZIA. La Prima guerra mondiale è costata la vita (tra morti e dispersi) ad oltre 500 mila militari italiani. Per ricordare ciascuno di essi la Regione Friuli Venezia Giulia, nell’ambito del centenario del conflitto ’14-’18, si appresta a stampare un numero imprecisato di medaglie, che saranno consegnate ai discendenti dei militari che hanno combattuto sul fronte dell’Isonzo inquadrati nella Terza armata e in parte nella Seconda. Di conseguenza si può stimare che verranno coniate almeno 400 mila medaglie.

    Ogni medaglia, dotata di cofanetto, costerà alla Regione due euro per una spesa totale che dovrebbe aggirarsi sui 800 mila euro. Un investimento giustificato dal ritorno turistico che il Friuli Venezia Giulia avrà da tale iniziativa.

    Infatti, la consegna di queste medaglie è prevista nell’ambito di 4200 eventi solenni, con tanto di onori militari, che si terranno a partire dal 24 maggio di quest’anno (un anno in anticipo rispetto all’entrata in guerra dell’Italia). Primi eventi a Pordenone, Cividale e Udine. La Regione però non ha ancora pubblicato il bando della gara relativa all’individuazione della ditta costruttrice. Su un lato della medaglia sarà riportata l’immagine ufficiale della Grande guerra scelta dal comitato nazionale del centenario, dall’altro la scheda del soldato e il logo del Fvg.

    L’iniziativa sta sollevando dubbi negli ambienti della politica regionale. Da un lato perché si sta procedendo con evidente ritardo, dall’altro per la spesa imponente da sostenere, senza trascurare l’aspetto celebrativo che rischia di prendere una deriva retorica non consona alla riflessione sull’orrore della guerra che il centenario vorrebbe stimolare.

    La Regione ha sposato l’idea del Military Historical Center, associazione regionale onslus presieduta dal tenente Roberto Machella. Si legge nel sito: «Nel Centenario della Grande guerra 2014-2018 nelle cerimonie delle associazioni d’Arma verranno citati tutti gli iscritti nell’albo d’oro, 529.025 caduti.
    La commemorazione nominativa dei caduti verrà eseguita con gli onori militari dal 2014 al 2018, iniziando dall’adunata degli alpini a Pordenone, con la consegna della medaglia ricordo Albo d’oro. Medaglia in ferro raffigurante da un lato il logo del Governo per il Centenario e dall’altra il Campo di Battaglia da Caporetto al Piave e dove verrà inciso il grado, il cognome e il nome del soldato».

    Per prenotare la medaglia i parenti dovranno accedere al link del sito www.turismofvg. Èd è questo il collante tra la parte commemorativa e la parte turistica dell’iniziativa.

    Non a caso nel sito dell’Mhc è riportato con evidenza lo slogan “Grande guerra non perdiamo il business”. Molti particolari di questa iniziativa devono ancora essere perfezionati. Soprattutto si attendono notizie ufficiali.

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  3. Per la difesa dei diritti linguistici di 600 mila friulanofoni, la Regione ha stanziato in tutto lo 0,02% del Bilancio regionale, pari a 2,4 euro a testa per ogni friulanofono.

    Ossia - in tutto - SOLO 1.586.000,00 euro perché, come sempre, non ci sono soldi per la tutela dei diritti linguistici dei Friulani.

    Ma per l'iniziativa delle associazioni d'arma - 400 mila medaglie commemorative della prima guerra mondiale - la regione non ha avuto alcuna difficoltà a trovare ben 800 mila euro (la metà di quanto stanzia IN TUTTO, SCUOLA INCLUSA, per la minoranza linguistica friulanofona).....

    Servono commenti?

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  4. Editoriale pubblicato sul settimanale dell'Arcidiocesi di Udine, LA VITA CATTOLICA, il 10 luglio 2014

    "(…) È riemersa, in questa occasione, con tutta la sua forza, quella deprecabile tendenza italica alla superficialità e alla totale mancanza di lettura critica delle pagine più difficili e meno onorevoli della nostra storia.

    Ma se vogliamo che il centenario della Grande Guerra non anneghi totalmente nella retorica e sia veramente un passo importante verso l’affermarsi di una memoria condivisa tra i popoli europei che si fronteggiarono nell’immane conflitto, occorre fare qualche passo in più.

    Innanzitutto non c’è riconciliazione senza pentimento. I 100 mila morti di Redipuglia non sono le vittime di una ineluttabile catastrofe naturale.

    Sono il risultato di processi politici, economici e sociali con i quali i governi dell’epoca condussero l’Europa oltre il baratro della guerra. Se, da ogni angolazione la si guardi, la prima guerra mondiale era e rimane una «inutile strage», quindi immotivata e insensata, e non una «vittoria» (o una sconfitta per altri Paesi) da celebrare, forse per primi gli Stati nazionali eredi dei protagonisti della Grande Guerra dovrebbero approfittare di questo centenario per chiedere perdono ai caduti militari e civili, i propri e anche quelli dei «nemici». Di questo, però, non vi è traccia. (...)

    Continueremo ora fino al 2018 con rievocazioni «politically correct», infarcite di generici inviti alla pace, che non aiutano ad andare più a fondo alla radice di quella tragedia? (...)

    Ben venga il Concerto di Redipuglia, ma solo se lo intendiamo come «incipit» inaugurale di un percorso ben più lungo e accidentato di autocoscienza storica del popolo italiano e del popolo friulano."

    Roberto Pensa

    LEGGI TUTTO L'EDITORIALE

    http://www.lavitacattolica.it/stories/opinione/5487_le_note_stonate_di_redipuglia/#.U8UgSWflr5p

    15.07.2014

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  5. La Contro-storia pubblicata dal mensile La Patria del Friuli, è una delle pochissime voci che si oppongono alla retorica nazionalista italiana che pare purtroppo imperare nei progetti fino ad ora finanziati dalla Regione Friuli - Venezia Giulia.

    Complimenti a tutta la Redazione del mensile "La Patria del Friuli" per questa sua iniziativa di approfondimento della realtà storica della Prima Guerra mondiale.

    Delle tante donne friulane morte a seguito degli stupri di gruppo (dei militari), del Friuli completamente distrutto sia sul piano economico che sul piano infrastrutturale (ponti, strade e ferrovie) non c'è spazio nella retorica nazionalista (italiana) delle iniziative finanziate dalla regione con i soldi di tutti i cittadini friulani.....

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