martedì 21 maggio 2013

UNIVERSITA' DEL FRIULI - L'AUTONOMIA NON E' NEGOZIABILE !






UNIVERSITA’
DEL FRIULI
L’AUTONOMIA
NON E’ NEGOZIABILE !


Alla cortese attenzione:

Prof. Alberto F. De Toni - Candidato a Rettore

Prof. Paolo Pascolo - Candidato a Rettore

Prof. Leonardo Alberto Sechi - Candidato a Rettore



Lettera aperta,

sull’Autonomia

 dell’Università del Friuli,

ai Candidati a Rettore


In questi giorni si sta svolgendo la campagna elettorale per l’elezione del nuovo Rettore dell’Università del Friuli. Non abbiamo titolo ad entrare nel merito delle libere scelte elettorali dell’Ateneo e non intendiamo farlo neppure per vie traverse. Tuttavia, come associazioni ed istituzioni friulane, ci sentiamo in diritto-dovere di ricordare ai professori Candidati a Rettore che vi sono principi e valori che appartengono ormai stabilmente e profondamente al comune sentire, oltre che alle concrete esigenze, della comunità friulana.

Bene ha fatto il prof. Sandro Fabbro, membro del Senato Accademico dell’Università, a richiamare, con una formale Lettera Aperta inviata all’intero Ateneo e riportata in alcuni suoi passaggi salienti dal Messaggero Veneto del 17/05, questi principi e valori che si richiamano alla legge istitutiva dell’Università di Udine (legge 8 agosto 1977 n. 546) ed in particolare all’art.26 dove si afferma che tale istituzione, richiesta dalla volontà popolare dopo il terremoto del ‘76, è fatta anche “allo scopo di contribuire al progresso civile, sociale e alla rinascita economica del Friuli e di divenire organico strumento di sviluppo e di rinnovamento dei filoni originali della cultura, della lingua, delle tradizioni e della storia del Friuli” concetto poi ripreso e sviluppato all’art. 1 del nuovo Statuto dell’Università dove si afferma che l’Università “è sede primaria di libera ricerca e libera formazione. Promuove lo sviluppo e il progresso della cultura e delle scienze attraverso la ricerca, la formazione, la collaborazione scientifica e culturale con istituzioni italiane ed estere, contribuendo con ciò allo sviluppo civile, culturale, sociale ed economico del Friuli.”

Il Patto Università- Friuli del 2008, sottoscritto da 32 istituzioni friulane, ha poi fissato operativamente una serie di obiettivi comuni che puntano ad una forte apertura ed internazionalizzazione dell’Università e del Friuli valorizzando ma altresì rispettando tali principi istitutivi che hanno, nell’Autonomia formale, decisionale ed amministrativa dell’Ateneo, la loro condizione imprescindibile.

La lettera del prof. Sandro Fabbro, che è stato anche coordinatore di quel patto nel 2008, contiene un appello, ai Candidati a Rettore, a dichiarare esplicitamente quale sarà la loro posizione, circa la “non negoziabilità” di tale Autonomia, qualora si trovassero domani nella condizione di Rettore dell’Università del Friuli.

Infatti, scelte difficili (in campo finanziario o di collaborazione con altri Atenei) che implicassero anche rinunce, più o meno marginali, a tali principi, verrebbero considerate come non rispettose della volontà popolare che è stata alla base della istituzione dell’Università del Friuli e della sua Autonomia. 

Nel condividere pienamente tale appello, rivolgiamo anche noi, a tutti gli autorevoli Candidati, la stessa domanda rivolta loro dal prof. Fabbro: “considerate l’Autonomia dell’Università del Friuli un bene non negoziabile?” Se si, come ci auguriamo, vi saremmo grati se lo poteste dichiarare, prima della elezione del nuovo Rettore, esplicitamente e pubblicamente facendovi garanti di tale posizione verso la comunità friulana tutta.

Cordiali saluti

Udine, 19 maggio 2013


ASSOCIAZIONE FRIULI-EUROPA
On.le Renzo Pascolat

COMITATO
PER L’UNIVERSITA’ FRIULANA
Dott. Notaio Marino Tremonti

COMITATO PER L’AUTONOMIA
E IL RILANCIO DEL FRIULI
Prof. Gianfranco D’Aronco

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DOCUMENTO DEI SINDACATI
AI CANDIDATI A RETTORE

maggio 2013

In questi giorni si terranno le elezioni del nuovo Rettore dell’Università di Udine. Non intendiamo entrare, né direttamente né indirettamente, nella contesa elettorale, che è e deve rimanere specifica prerogativa dell’Ateneo. E tuttavia, in qualità di firmatari del Patto Università-Territorio del Friuli del 2008, riteniamo opportuno, per valori ed intendimenti troppo profondi per non essere ancora attuali, aderire all’appello del Professor Sandro Fabbro, già coordinatore di quel Patto, affinché tutti i chiarissimi Candidati a Rettore si pronuncino subito e con chiarezza a favore dell’autonomia decisionale ed amministrativa dell’Università di Udine.
Crediamo infatti che quest’ultima, nata dalla spinta di una forte e tenace volontà popolare, sia oggi uno dei pochi asset strategici pubblici del territorio friulano. Ciò significa che la sua esistenza, il suo sviluppo ed il suo radicamento nel territorio costituiscono un bene imprescindibile per i processi di crescita e di internazionalizzazione che devono e dovranno sempre più caratterizzare la società e l’economia del Friuli.
L’autonomia dell’Università e del suo Rettorato sono, da questo punto di vista, garanzia di un legame profondo e duraturo dell’Università con il suo territorio e le sue esigenze. Sarebbe cosa nefasta se questo legame, per difficoltà attuali o per esigenze di futuro finanziamento, fosse messo a rischio da negoziati extra-locali, disposti a trattare l’autonomia e l’indipendenza dell’Università di Udine, magari intesa quale succursale di altri atenei.
Non ci sono venature localiste o di chiusura autoreferenziale in questa nostra preoccupazione, ma il chiaro convincimento che l’uscita dalla crisi pesante che questa terra sta attraversando può avvenire solo assieme ad una Università inscindibilmente legata al suo territorio.
Per questa ragione auspichiamo che il nuovo Rettore sia, al contempo, proiettato verso lo sviluppo del prestigio internazionale della nostra Università e garante della difesa assoluta della sua autonomia ed indipendenza.
L’università di Udine è fondamentale per costruire un futuro di progresso sociale e culturale delle nostre comunità, attraverso il rilancio di un Friuli capace di sviluppare economia e lavoro.

Roberto Muradore Segretario Generale CISL Comprensorio Udine
Ferdinando Ceschia Segretario Generale UIL Provinciale di Udine
Franco Colautti Segretario Generale CISL Comprensorio Alto Friuli

6 commenti:

  1. DOMANDA AI CANDIDATI A RETTORE

    1. Circa le possibili relazioni, in atto e future, con altre Università, al fine di giungere ad accordi di cooperazione, federazione o simili, vorrei che chiariste, in maniera inequivocabile, quali sono i punti negoziabili e quelli non negoziabili degli eventuali accordi. Considerate l’Autonomia dell’Università diUdine (istituita con l’art. 26 della legge 546/’77, recepita dall’art. 1 dello Statuto e sviluppata operativamente nel Patto Universita‐Territorio 2008), un punto non negoziabile? Potete dirlo con estrema chiarezza? E se sì, intendete battervi per la difesa e la valorizzazione di tale Autonomia?

    RISPOSTE PERVENUTE via e-mail al "Comitato per l'Autonomia e il Rilancio del Friuli"

    RISPOSTA del Prof. Paolo Pascolo - Candidato a Rettore:

    Io Paolo Pascolo,
    dichiaro che l’Autonomia dell’Università del Friuli è un bene non negoziabile!
    L'ho dichiarato fin dal primo atto formale -16 aprile 2013- che ha portato alla mia candidatura; essa, candidatura, è conseguente al fatto che gli altri candidati avevano chiaramente espresso interesse per le federazioni e avuto comportamenti in sintonia con le Federazioni stesse.
    Chiarisco che prima di essere un fatto ideologico l'Autonomia dell'Università ha un aspetto pratico.
    L'Università di Udine è territoriale e deve garantire laureati "utili" alla rinascita del territorio; la ricerca applicata dev'essere al servizio del tessuto locale, quella di base dev'essere internazionale e deve servire a garantire l'internazionalizzazione della Ns. Università e la sua credibilità.
    In fede
    Paolo Pascolo


    RISPOSTA del Prof. Leonardo Alberto Sechi - Candidato a Rettore

    (estratto dal documento di risposta alle domande poste dal Prof. Sandro Fabbro)

    Considero l’autonomia dell’Università di Udine un punto non negoziabile e ritengo doveroso da parte di qualsiasi componente della comunità valorizzarla e difenderla, nel rispetto della sua storia. Ed è proprio per difendere l’autonomia in un contesto di forte complessità che sarà necessario, come ho indicato nel mio programma, “sviluppare visioni nuove verso una maggiore internazionalizzazione sui temi centrali della ricerca e della formazione, ponendo in atto strategie ampie e sostenibili”. In ciò reputo il termine cooperazione più appropriato del termine federazione. I punti negoziabili sono quelli che, ove opportuno, permetteranno di mettere in condivisione informatica i servizi bibliotecari e tecnici di supporto; di accettare accordi con altre Università vicine solo al fine di garantire l’esistenza in loco o in sede vicina di attività didattiche di secondo (Laurea Magistrale) e terzo livello (Dottorati) che non troverebbero altrimenti coperture per gli effetti del mancato turnover, dovuto alle normative nazionali, e che comporterebbero la scelta inesorabile della chiusura di corsi di studio
    (…)
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  2. I candidati Sechi e Pascolo: «L’autonomia non si negozia»

    «L’autonomia dell’università di Udine non è negoziabile». Il candidato rettore, Leonardo Sechi, lo scrive nero su bianco nella risposta alla lettera aperta del promotore del patto per l’università Sandro Fabbro, che, l’altro giorno, ha sollevato il caso in Senato dopo aver analizzato alcune presunte irregolarità registrate nella campagna elettorale. La tutela dell’autonomia dell’ateneo friulano è un fatto fondamentale anche per il candidato, Paolo Pascolo, il quale si è sempre detto contrario alla federazione con Trieste (…)

    18 maggio 2013

    Dal quotidiano IL MESSAGGERO VENETO - Ud

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/05/18/news/i-candidati-sechi-e-pascolo-l-autonomia-non-si-negozia-1.7090898

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  3. Di seguito la risposta del Prof. Alberto Felice De Toni, pervenuta via e-mail al Prof. Gianfranco D’Aronco, Presidente del “Comitato per l’Autonomia e rilancio del Friuli”

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    Alla c.a.

    On.le Renzo Pascolat

    Dott. Notaio Marino Tremonti

    Prof. Gianfranco D’Aronco

    Loro indirizzi

    L’AUTONOMIA DELL'UNIVERSITA' DEL FRIULI

    E’ molto positivo, senza dubbio, che nel dibattito per l’elezione del nuovo Rettore intervengano anche le autorevoli voci dell’Associazione Friuli-Europa, del Comitato per l’Università friulana e del Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli.

    Si tratta di un segno tangibile, a fianco naturalmente di altri, della partecipazione che la nostra comunità regionale dimostra per questo appuntamento di rinnovo di una carica, quella di Rettore, così importante nell’economia dell’intero “sistema Friuli”. Vi ringrazio, quindi, per la lettera aperta che avete rivolto ai tre candidati ponendo una questione fondamentale, quella dell’Autonomia dell’Università del Friuli, sulla quale ben volentieri ritorno.

    Ci tengo, in primo luogo, a rispondere apertamente alla vostra domanda, come da voi formulata: ritengo l’Autonomia dell’Università del Friuli un bene non negoziabile.

    Il mio programma contiene chiari ed espliciti riferimenti non solo al valore dell’Autonomia del nostro Ateneo, ma si rifà anche, come si può facilmente verificare, a quella che deve restare la missione dell’Università friulana, espressamente stabilita dalla sua legge istitutiva (“contribuire al progresso civile, sociale e alla rinascita economica del Friuli e divenire organico strumento di sviluppo e di rinnovamento dei filoni originali della cultura, della lingua, delle tradizioni e della storia del Friuli”).

    In particolare, intendo ribadire che la nostra Università – istituita, come sappiamo, a seguito di una straordinaria mobilitazione popolare, caso unico nel nostro Paese, mobilitazione culminata con la raccolta delle famose 125.000 firme – deve continuare a fare da ponte ed allo stesso tempo essere incubatore della sintesi tra la dimensione globale del sapere e delle scienza e la comunità friulana. Si tratta di risposte impegnative e importanti, che riguardano, da una parte, la formazione delle nuove classi dirigenti e produttive, dall’altra il progresso della ricerca scientifica con il relativo trasferimento di conoscenze, in termini di innovazione, alle strutture economiche e sociali del nostro territorio.

    A ciò si aggiunge, elemento non secondario per un’Università che vuole guardare lontano, ma con la coscienza e l’orgoglio della propria origine, l’azione di promozione e di valorizzazione degli aspetti più peculiari e specifici della cultura, delle tradizioni, della lingua e della storia della nostra terra, una terra che felicemente si esprime in una pluralità di realtà e di sensibilità.

    Tra questi aspetti, come già scrivevo nel programma, vi è anche l’impegno a favore delle comunità linguistiche del Friuli, quella friulana, quella slovena e quella germanofona; per il friulano, in particolare, occorre adoperarsi per sviluppare politiche linguistiche adeguate ai tempi, con la formazione degli insegnanti del nostro territorio e la preparazione di una nuova generazione di giovani ricercatori.

    (prima parte)

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  4. Alla c.a.

    On.le Renzo Pascolat

    Dott. Notaio Marino Tremonti

    Prof. Gianfranco D’Aronco

    Loro indirizzi

    L’AUTONOMIA DELL'UNIVERSITA' DEL FRIULI

    (seconda e ultima parte)

    (...) Nel solco della sua alta tradizione storica, Il Friuli di domani continuerà ad essere in forme nuove una terra di incontro e di pacifica convivenza, una terra capace di nutrirsi del sapere dei suoi padri e dell’operosità dei suoi figli, una terra che continuerà a riconoscersi anche nella sua Università.

    Questo è il mio impegno per l’Università del Friuli, consapevole della necessità di moltiplicare gli sforzi per giungere a forme sempre più avanzate di collaborazione con tutte le componenti più vitali della nostra comunità regionale. La qualità dei risultati finora ottenuti è una garanzia, da questo punto di vista, come lo è la competenza e l’esperienza di quanti lavorano in Ateneo. Su queste basi guardo con fiducia al compito che ci attende.

    Grato dell’occasione di confronto, vi auguro buon lavoro e vi saluto con vive cordialità.

    Prof. Alberto Felice De Toni

    Udine, 21 maggio 2013

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  5. Dal sito internet del settimanale LA VITA CATTOLICA - UD

    http://www.lavitacattolica.it/stories/cronaca/510_al_voto_per_il_nuovo_rettore/


    "22.05.2013

    Domani si torna a votare per eleggere il nuovo rettore dell’Università di Udine. Rispetto alla prima votazione basterà il 40% delle preferenze per eleggere il candidato pari a 290 voti.

    Grande favorito è Alberto Felice De Toni che al primo turno ha ottenuto 327 voti contro i 166 di Leonardo Sechi ei 75 di Paolo Pascolo.

    Al centro del dibattito tra i candidati c’è la questione dell’autonomia dell’ateneo, rilanciata anche da un recente documento dei comitati autonomisti e di quello per l’Università friulana.

    Oggi Radio Spazio 103 ha ospitato i tre candidati nella trasmissione “Gjal e copasse”.

    De Toni ha ribadito che l’autonomia dell’Università non è negoziabile e, parlando della valorizzazione delle lingue locali ha manifestato il suo impegno per una formazione universitaria di insegnanti e sportellisti di lingua friulana coinvolgendo anche altre università in terre ladine.

    Sechi, da parte sua, ha confermato che la collaborazione con altri atenei da lui sostenuta non comprometterà l’autonomia.

    Paolo Pascolo, non chiude alle collaborazioni, ma chiede che non ci sia una struttura di coordinamento superiore che possa imporre la propria volontà ai singoli atenei."

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  6. 23 maggio 2013

    Oggi è stato eletto Magnifico Rettore il prof. Alberto F. De Toni con 345 voti.

    Prof. Sechi 143 voti
    Prof. Pascolo 39 voti
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