Maxi investimento
del gruppo Danieli in Serbia
Occasione persa per il Friuli !
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DANIELI IN SERBIA: RAMMARICO FIOM-CGIL FVG, TAVOLO A REGIONE
(AGI) - Udine, 2 apr. - Rammarico da parte di Fiom-Cgil del Fvg per la firma a Belgrado di un primo memorandum per il maxi investimento del gruppo Danieli in Serbia.
Il nuovo polo produttivo sorgerà su un'area di 1200 ettari ed impiegherà fino a 1.000 addetti per un investimento da 450 milioni di euro. L'impianto si concentrerà su acciai speciali per l'industria energetica, meccanica, automobilistica, diretta principalmente all'export verso i paesi dell'Europa centrale.
''In un momento di crisi come questo - afferma il segretario regionale Fiom-Cgil Gianpaolo Roccasalva - l'ipotesi di creare in Friuli 1.000 nuovi posti di lavoro sarebbe stato un segnale in controtendenza veramente rilevante. (…)
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Dai media risulterebbe che il Presidente della Regione Renzo Tondo si sia complimentato con il gruppo Danieli per questo accordo con la Serbia. Incredibile se vero! Lo sa Renzo Tondo che siamo in recessione e c'è una forte disoccupazione anche in Regione?
RispondiEliminaPer quanto riguarda le dichiarazioni di Luci - Presidente Coonfindustria Provincia di Udine - vorrei ricordargli che c'è una bella differenza tra l'elettrodotto Terna che costituisce per il Friuli mera servitù di passaggio senza alcuna ricaduta economica a favore del Friuli (è solo una linea che trasporterà "oltre" il Friuli energia elettrica lasciando a noi solamente pilastri di 70 metri!) e l'investimento che il gruppo Danieli farà in Serbia.
Pienamente condivisibile invece il rammarico di Luci e della FIOM nei confronti della assenza della Regione: si è persa una occasione di lavoro in Friuli in presenza di una grave crisi occupazionale.
Dalla stampa locale odierna risulta che la Giunta regionale di Renzo Tondo e la Camera di Commercio di Udine, appoggiano il finanziamento del Gruppo Danieli in Serbia.
RispondiEliminaLa considerano una forma di internazionalizzazione e non una forma di delocalizzazione. Incredibile!
Puâr Friûl!
Tutti gli "attori" della vicenda sparano a caso pur di difendere i propri privilegi.
RispondiEliminaSi abbia il coraggio di ammettere che le imprese fuggono dal Friuli per colpa dello stato italiano che ha una tassazione del 68% sulle imprese.
Si dica che è colpa del cartello dei monopolisti dell' energia che fanno cartello tra di loro ed aalterano i prezzi della borsa energetica se la corrente anche qui in Friuli costa tanto. Un elettrodotto farebbe transitare più corrente, ma i prezzi rimarrebbero comunque gli stessi.