IL GAZZETTINO
Martedì 19 aprile 2011
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TRASPORTI
La Slovenia chiede che passi
da Vienna a Lubiana
anziché attraverso il Nord Est
BALTICO – ADRIATICO,
NO ALLA DEVIAZIONE
di Antonella Lanfrit
TRIESTE - «L'insistenza da parte della Slovenia c'è, inutile negarlo. Tuttavia, abbiamo elementi tecnici e politici tali per dire che siamo abbastanza tranquilli, anche a fronte di preoccupazioni giuste». L'europarlamentare Veneto del Pdl, Antonio Cancian, membro effettivo della commissione Trasporti al Parlamento europeo, guarda così alla notizia arrivata a Nordest come un macigno: la Commissione europea intende deviare il Corridoio Baltico-Adriatico, facendolo proseguire da Vienna verso la Slovenia, anziché lungo Carinzia, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna. Il che vorrebbe dire infliggere un colpo mortale per l'economia nordestina e lo sviluppo della portualità dell'Alto Adriatico, tanto che i governatori delle tre regioni italiane interessate hanno già scritto al ministro dei trasporti Altero Matteoli. «Di questo possibile cambio di rotta, al momento non c'è certezza - spiega Cancian - poiché la commissione governativa che sta lavorando al dossier per l'aggiornamento delle reti Ten sta operando in segreto e consegnerà il documento al Parlamento in giugno». Posto comunque che il cambio di direzione fosse vero, Cancian puntualizza: «Quel dossier dovrà arrivare in commissione e in Parlamento e lì noi saremo fermi sul pezzo». Di più di una semplice presa di posizione perché, come ricorda l'europarlamentare, «con il Trattato di Lisbona il Parlamento europeo è diventato colegislatore. In sede di commissione Trasporti, quindi, se fosse necessario - prosegue – è possibile una battaglia vera per cambiare il dossier». Una battaglia, aggiunge, in cui l'Italia non sarebbe da sola. «Confermo che, anche a seguito dei recentissimi contatti che ho avuto a Bruxelles, che resta solido e determinato l'appoggio dell'Austria affinchè il Corridoio Baltico-Adriatico attraversi le Alpi per intersecarsi con il Corridoio 5 nel Nordest italiano: è la via più breve, più utile e in parte già esistente». E questa è la «carta politica» che non è venuta meno. C'è poi il pacchetto dei dati tecnici, che secondo Cancian, continua ad avere la sua validità. «In Friuli Venezia Giulia c'è la ferrovia Pontebbana già fatta e c'è l'Interporto di Cervignano, valorizzabile senza spese aggiuntive».
Antonella Lanfrit
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