IL
FRIULI
E'
UNA REGIONE STORICA E GEOGRAFICA
CON
MOLTISSIME ECCELLENZE
NON
E' IL RETROPORTO TRIESTINO!!
Da
un articolo a firma di Giorgio Cavallo
pubblicato
sul quotidiano FRIULISERA.IT
5 febbraio 2019
(…)
Una
logica da rivedere
Esiste
una logica perversa che, a mio parere, sembra attualmente prevalere.
Le potenzialità del porto di Trieste sono di per sé una opportunità
per tutta la Regione, e ciò può essere, e quindi sono le logiche
del porto di Trieste a dover dirigere il sistema logistico
complessivo e la organizzazione del territorio. Questa
conclusione è falsa e va contrastata. (…)
Da
alcuni anni la comunicazione del porto di Trieste propaganda
la sua leadership italiana in termini di tonnellaggio movimentato,
arrivato a 62 milioni di tonnellate nel 2018 (a cui vanno aggiunti i
4,5 milioni del porto di Monfalcone). I
2/3 dei movimenti di Trieste, 41-42 milioni di tonnellate, sono
relativi alle rinfuse liquide, cioè al petrolio sbarcato presso il
Terminal SIOT di Muggia. Questo petrolio rifornisce in
misura massiccia Austria, Germania e Repubblica Ceca. L’oleodotto
che lo trasporta va a Ingolstadt in Baviera, con una deviazione per
Vienna a Wurmlach (presso Mauthen) e attraversa
il F-VG per 145 Km, con 3 stazioni di pompaggio e un
impatto territoriale ben gestito ma importante.
Anche
i 10.000 treni annuali che attualmente il porto di Trieste ha
meritoriamente attivato, eliminando un bel po’ di camion su strada,
vanno verso “le Germanie” con la
ferrovia Pontebbana e attraversano l’intera Regione.
(…)
Il
bisogno assoluto di una “governance” regionale
La
Regione intera quindi è coinvolta dai diversi aspetti della
logistica delle merci e delle persone. Ne condivide le
difficoltà ed i vantaggi per l’economia.
Da
tutto questo ne deriva una domanda ed una conclusione:
chi tira le fila di questo sistema? L’interesse
generale dello Stato Italiano deve superare qualsiasi valutazione del
territorio? O forse ogni area interna alla Regione F-VG può giocare
le partite che ritiene più interessanti trascendendo dagli altri?
Non
esiste oggi una Trieste o una “Venezia Giulia” che si possano
auto organizzare con i loro porti per determinarne le radiose
prospettive future senza coinvolgere altri nelle conseguenze.
(...) Nel sistema logistico, compresi i porti, l’intera Regione
F-VG è coinvolta ed è necessario chiarire in quale luogo e con
quali strumenti si coordina e si decide l’interlocuzione e i quadri
di riferimento.
Non
rispondere a questa domanda e pensare che tutto vada bene e lasciare
che a decidere siano le “grandi famiglie” di Trieste nella loro
brillante alterigia municipale, può avere effetti devastanti.
Nulla ci assicura che il buon senso di D’Agostino possa bastare. La
Regione non è una nave che si possa guidare da una cabina di comando
e non
ci possono essere passeggeri di prima, seconda e terza classe. (…)
Giorgio
Cavallo
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No ise ore di finîle cuntune regjon triestinocentriche cuant il Friûl al è il 95% del teritori regjonâl e al rapresente ben un milion di abitants?
RispondiEliminaComplimenti a Giorgio Cavallo per la sua ottima analisi e corretta denuncia.
RispondiEliminaLa Redazione del Blog
Volendo sintetizzare l'ottimo articolo di Giorgio Cavallo:
RispondiElimina"sul funzionamento del Porto decide che governa il porto, ma se il Porto fa parte di un sistema logistico che riguarda tutta la regione (e coinvolge sistema industriale, strutture logistiche, infrastrutture energetiche, etc.) quel sistema deve essere governato a livello Regionale, non essere subalterno e rispondere unicamente alla logica del Porto."
Oggi pare che tutto debba essere subordinato agli interessi del porto di Trieste: NON SIAMO D'ACCORDO CON QUESTO ANDAZZO!!
Piero Mauro Zanin (Forza Italia), presidente del Consiglio F-VG: “penso alla Provincia di Trieste insieme a Monfalcone e, allo stesso tempo, a una Provincia del Friuli policentrico che possa unire Udine, Pordenone e Gorizia diventando, nei fatti, il retroporto naturale dell'area metropolitana giuliana”
RispondiElimina………….
"Friuli, retroporto naturale dell'area mnetropolitana di Trieste?"
E pensâ prime di fevelâ? Mai?
Po'ben, se o sin rivas che cualchi furlan al si augura che il Friul deventi il "retroporto di Triest", al voul dì che sin dongje de fin.
RispondiEliminaSe no si impensin che il Friul al viv de so industrie, Artesanat, agricolture, turism,..
e che pal svilup di chistis ativitats il puart di Triest al centre come lis verzis a gulizion.
Se non si capis che il puart e la logjstiche a son al servizi de produzion e dal comercio e no il contrari. Inalore sin pardabon dal gjat.
Ogni ben a ducj
Ben dite Ubaldo! Perfet il to coment.
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