mercoledì 1 febbraio 2017

LA LEGGE ELETTORALE NON PENALIZZI IL FRIULI di ROBERTO MEROI


 


LA LEGGE ELETTORALE


NON PENALIZZI IL FRIULI
 
di
ROBERTO MEROI

Attualmente in Parlamento siedono quattro deputati di origine triestina, due nati a Roma, uno a Verona, uno a Lecce, uno a Monfalcone, due in provincia di Pordenone e uno solo nato a Udine. Dei sette senatori eletti in Friuli-Venezia Giulia nel 2013, uno è nato in Piemonte e risiede in Toscana, gli altri sono nati due a Trieste, due in provincia di Gorizia, uno in provincia di Pordenone e uno è originario del Belgio. La provincia di Udine, con oltre 530 mila abitanti, non ha a Roma nemmeno un senatore!

Trieste
, oltretutto, ha la straordinaria fortuna di avere attualmente a Roma ben 7 suoi parlamentari residenti in una città di circa 200 mila anime: una sproporzione se si considera che ne rimangono solo 11 a rappresentare il milione di abitanti del resto della regione.

A ciò va aggiunto che sia Ettore Rosato, capogruppo alla Camera per il Pd, sia Massimiliano Fedriga, capogruppo alla Camera per la Lega Nord (oltre ad essere segretario regionale), sia Sandra Savino, coordinatore regionale per Forza Italia, sono di Trieste.

Per l'elezione dei deputati del Friuli-Venezia Giulia, la riforma elettorale che era stata votata dal Governo Renzi («Italicum») prevedeva la suddivisione in due zone dell'intero territorio regionale. Quella ad est, dove avrebbero votato gli elettori della provincia di Trieste, gli elettori di quella di Gorizia e una consistente parte di quelli della provincia di Udine residenti in una fetta di territorio che va da Tarvisio a Latisana. Ovviamente, ad essere favoriti in quel collegio sarebbero stati i candidati della città più popolosa, quindi Trieste. Nella zona ad ovest invece avrebbero votato tutti gli elettori della provincia di Pordenone e solo la parte rimanente di quelli della provincia di Udine. Una simile ripartizione avrebbe condotto all'elezione di un numero di deputati triestini doppio rispetto a quelli eletti nell'intera provincia udinese, che ha più di due volte gli abitanti della provincia di Trieste!

Al Governo Gentiloni e ai partiti di opposizione spetta ora il compito di elaborare una nuova legge elettorale meno penalizzante per il Friuli.
 

Roberto Meroi

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La lettera a firma di Roberto Meroi è stata pubblicata sul settimanale della Arcidiocesi di Udine, LA VITA CATTOLICA, mercoledì 11 gennaio 2017, rubrica "Giornale aperto".

La Redazione del Blog ringrazia Roberto Meroi per averle concesso la pubblicazione di questo suo prezioso contributo al dibattito in corso sulla futura legge elettorale che andrà a sostituire l'incostituzionale  "Italicum". 

4 commenti:

  1. Crediamo che a questo punto sia chiaramente spiegato ( e documentato!!) il perché una città di 200 mila anime, Trieste, riesca ad ottenere "continuamente" finanziamenti a fondo perduto e benefici di ogni specie, mentre il resto ( un milione di cittadini!!) della regione Friuli - VG è totalmente dimenticato e privo di attenzioni politiche e parlamentari!

    "Forse" è il caso di prevedere una legge elettorale che permetta al Friuli e ai friulani (90% della popolazione regionale!) di essere rappresentati in Parlamento e soprattutto di poter SCEGLIERE i suoi rappresentanti senza ESSERE "OBBLIGATI" A VOTARI I SOLITI "TRIESTINI" NOMINATI DAI PARTITI.

    E' solo grazie ad una legge elettorale (ITALICUM) che prevede la "NOMINA" da parte del partito di appartenenza e non la scelta da parte dell'elettorato, che Trieste ha tanti parlamentari....

    Ci risulta inoltre che siano stati NOMINATI ed eletti in Parlamento perfino politici triestini che non avevano superato il vaglio delle PRIMARIE: bocciati alle primarie dai cittadini e messi ugualmente in lista in posizione "utile, dal PADRONE DEL PARTITO....

    CUMO' VONDE!!! ADESSO BASTA!!!

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  2. Che poi tra la stampa locale (non tutta per fortuna!)ci sia chi anche teorizza che il problema dei friulani è l'assenza di un partito locale friulano e che dunque la responsabilità sarebbe tutta del friulani se non riescono a essere centrali in regione, fa sorridere e arrabbiare contemporaneamente per l'incapacità di analisi di chi teorizza queste teorie sulla stampa.

    La divisione della regione in due collegi elettorali (ITALICUM) con la creazione di un collegio elettorale triestino extra-large (che obbligherà i friulani ad essere PORTATORI DI VOTI a favore del parlamentari triestini) è stata IMPOSTA da alcuni parlamentari TRIESTINI i cui nomi sono ben noti alla stampa locale (Russo e Rosato in primis) e a nulla sono valse le tante proteste friulane: l'avere un numero esagerato di parlamentari che riescono a farsi ascoltare a Roma e dalla Serracchiani, è la carta vincente di Trieste, una cittadina di 200 mila anime.

    Dove sono i parlamentari friulani? Semplicemente NON ESISTONO perché non NOMINATI dai CAPI PARTITO....e i Friulani non hanno potuto scegliere chi eleggere come loro rappresentanti visto che la "rappresentatività costituzionale" è ormai un optional in Italia...

    Una soluzione? Non votare più il partito di Russo e Rosato ma votare chi mette in lista candidati che rappresentino il Friuli e i friulani!!!

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  3. Facciamo un po' di conti?

    200.000 (gli abitanti di Trieste), diviso 7 parlamentari (tutti rigorosamente triestini e interessati SOLO a Trieste!!) = 28.571 . Ossia Trieste ha un parlamentare (rigorosamente triestino!) ogni 28.571 abitanti!

    1.000.000 ( gli abitanti delle tre provincie friulane di Gorizia, Udine e Pordenone), diviso 11 (oltretutto nemmeno tutti friulani, ma comprensivo anche di qualche "visitor"!) = 90.909.

    Ossia il Friuli ha un rappresentante in parlamento ogni 90.909 abitanti residenti nelle provincie di Udine, Pordenone e Gorizia...

    SERVONO COMMENTI? E' del tutto evidente la sproporzione tra Trieste che ha un rappresentante ogni 28.571 abitanti e il resto della regione che ha un rappresentate in parlamento ogni 90.9o9 abitanti.

    LA SPROPORZIONE E' DEL TUTTO EVIDENTE E VA SANATA PERMETTENDO AI FRIULANI DI SCEGLIERE I LORO RAPPRESENTANTI in quanto l'attuale situazione di gravissima discriminazione a danno del 90% della popolazione regionale e a vantaggio di una città di 200 mila anime, è il risultato delle liste bloccate e del fatto che i parlamentari sono NOMINATI dai PADRONI dei partiti e non scelti dagli elettori!!!

    Sicuramente i friulani non avrebbero mai scelto né Russo né Rosato, triestinocentrici e anti-friulani da far paura!

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  4. In questa regione viviamo praticamente in un regime paragonabile a quello dell'Apartheid che vigeva un tempo in Sudafrica, con una minoranza che pur costituendo a malapena un quinto (scarso) della popolazione totale, sta ai posti di comando.

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