lunedì 3 giugno 2013

I PENDOLARI NON SONO CITTADINI DI SERIE B !


I PENDOLARI
 

 NON SONO

CITTADINI DI SERIE B  !


Dal sito di Lega Ambiente

Pendolari: 2,9 milioni di cittadini di serie B, meno risorse da Stato e Regioni, tagli e futuro incerto

(…) Sono infatti 2 milioni 903 mila le persone che, nel nostro paese, ogni mattina prendono il treno per andare a lavorare o a studiare. Ogni sera lo riprendono per tornare a casa. In 90.000 sulla Roma San Paolo-Ostia, in 75.000 sulla Roma Nord-Viterbo, 60.000 sulla Napoli-Torregaveta, 58.000 sulla Milano-Saronno-Lodi, 45.000 sulla Milano-Como-Chiasso, 30.000 sulla Padova-Venezia Mestre, per fare qualche esempio di linee frequentate da più passeggeri dell’Alta Velocità Roma-Milano.Passeggeri inesistenti, però, nel dibattito pubblico, come mette in evidenza Legambiente nel suo rapporto Pendolaria 2012. Cittadini di serie B per la politica nazionale dei trasporti, che da oltre dieci anni premia la strada a danno della ferrovia come ben dimostra la suddivisione dei finanziamenti della Legge Obiettivo 2002-2012: 71% delle risorse per strade e autostrade, 15% per le ferrovie e 14% per le reti metropolitane. Anche quest’anno, alla crescita costante del numero di pendolari in Italia governo e amministrazioni regionali hanno risposto con tagli ai servizi, aumenti del costo dei biglietti in tutte le regioni e incertezze sugli investimenti, con effetti rilevanti sulla qualità del servizio (…)
Da oltre dieci anni gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia. Sull’autotrasporto dal 2000 al 2011 sono piovuti a livello nazionale quasi 5 miliardi di euro (4.924,7 milioni) a cui vanno sommati 400 milioni di euro già stanziati per il 2013. Impressionante lo strabismo nel premiare i cantieri delle grandi opere a scapito della mobilità urbana e pendolare che ha accomunato in questi anni i ministri Lunardi, Di Pietro, Matteoli e Passera (…) 
18 dicembre 2012
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Tav - Appello al Governo: ristabilire le priorità

(…) In un periodo di crisi economica scegliere di intervenire sulle opere realmente prioritarie è quanto mai fondamentale. E il progetto della linea alta velocità/capacità Torino-Lione è stata pensata più di 20 anni fa. In questi anni è cambiato il mondo, sono entrati in campo nuovi giganti economici, che, ridando un nuovo ruolo al Mediterraneo, hanno spostato l’asse principale dei traffici di merci da sud a nord, riducendo di molto quelli da ovest ad est. Mentre per il trasporto passeggeri è diventato, sulle medie distanze, sempre più competitivo il trasporto aereo.
Diversi studi dimostrano che la Torino – Lione non si giustifica dal punto di vista della domanda di trasporto. Dal 2000 al 2010 il traffico totale (strada+ferrovia) di merci tra Francia e Italia è diminuito da 49,7 milioni di tonnellate/anno a 42,5, mentre quello con la Svizzera è cresciuto da 29,5 a 38,4, e quello con l’Austria da 58,3 a 66,4. Quello di transito, che più esplicitamente riguarda il corridoio 5, è sceso da 18,7 a 13,5 milioni di tonnellate/anno.
La nuova linea ferroviaria Torino-Lione, tra l’altro, attualmente percorsa da pochissimi treni passeggeri non sarebbe nemmeno ad Alta Velocità perché, essendo quasi interamente in galleria, la velocità massima di esercizio sarà di 220 km/h, con tratti a 160 e 120 km/h, come risulta dalla VIA presentata dalle Ferrovie Italiane. Per effetto del transito di treni passeggeri e merci, l’effettiva capacità della nuova linea ferroviaria Torino-Lione sarebbe praticamente identica a quella della linea storica, attualmente sottoutilizzata nonostante il suo ammodernamento terminato un anno fa e per il quale sono stati investiti da Italia e Francia circa 400 milioni di euro. La stessa Agenzia per l’Ambiente francese ha dichiarato che ammodernando l’attuale linea ferroviaria si potrebbe arrivare a gestire un traffico pari a 19 milioni di T/anno, a fronte oggi di circa 4 milioni di tonnellate (le Ferrovie dello Stato parlano addirittura di 32 milioni di tonn – Osservatorio Virano, Quaderno n.1, pag.32). (…)
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1 commento:

  1. Perchè nel dibattito politico al primo posto c'è il treno ad alta velocità che interessa un numero limitato di cittadini, mentre il treno locale che serve milioni di pendolari viene sistematicamente tagliato e definanziato?

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