venerdì 26 luglio 2013

NUOVI OSPEDALI, IL FRIULI ALZI LA VOCE




NUOVI OSPEDALI,
IL FRIULI ALZI LA VOCE

di

ROBERTO MEROI



Martedì 16 Luglio 2013
Nel vicino Veneto c'è chi non sta con le mani in mano. Il presidente della Regione Luca Zaia ha siglato recentemente un accordo con Comune, Provincia, Università, Azienda ospedaliera e sanitaria per la costruzione del nuovo ospedale di Padova. Un'opera, sulla carta, grandiosa, una struttura che sarà di caratura internazionale visto anche che sorgerà nella città che è sede di una delle più antiche università del mondo. Il costo del nuovo ospedale patavino è preventivato in 650 milioni di euro. E Zaia ha già detto che i soldi se li farà dare da Roma. In Veneto, a quanto pare, non scherzano in fatto di nuove strutture ospedaliere. Tra già cantierate o in fase di progettazione, ci sono opere per circa un miliardo e mezzo di euro. Si va dall'ampliamento del San Bortolo di Vicenza ai nuovi complessi ospedalieri di Monselice-Este, di Villafranca, di Asiago e di Arzignano. Ci sono poi i project financing di Treviso per la Cittadella della salute (investimento complessivo di 224 milioni di euro) e per l'ospedale della Mamma e del Bambino di Verona (100 milioni).

In Friuli-Venezia Giulia, invece, tutto tace. O quasi. In fase di stallo (anzi, probabilmente azzerata) la prevista riforma delle aziende sanitarie. Stoppato pure l'avvio del 118 unico regionale a Palmanova (perché non a Udine?). Il nuovo ospedale di Pordenone (per il quale la giunta Tondo aveva accantonato 116 milioni di euro) pare anch'esso destinato a rimanere soltanto sulle carte dei progettisti.

Diversa la situazione a Trieste, dove si è dato mano alla ristrutturazione di una parte del vecchio ospedale Maggiore (55 i milioni di euro impiegati, provenienti 43 dallo Stato e 12 dalla Regione). Agli ulteriori 60 milioni di euro provenienti da Roma, si sono aggiunti quelli della Regione (143 milioni) anche per la ristrutturazione delle due torri dell'ospedale di Cattinara, la costruzione di una terza torre e il trasferimento dell'ospedale infantile Burlo Garofolo.

Ma a trovarsi in brutte acque è Udine. Per l'edificazione dei primi due lotti del “Santa Maria della Misericordia” (inaugurati l'11 gennaio di quest'anno) sono stati investiti 225 milioni di euro: 93 sono arrivati dallo Stato, 101 da privati attraverso il project financing e soltanto 30 dalla Regione. Per realizzare il terzo e il quarto lotto - che comprendono il nuovo pronto soccorso, più alcuni gruppi operatori, degenze, l’area di day surgery e le demolizioni e le dismissioni di alcuni vecchi padiglioni ospedalieri, la ristrutturazione di altri e la creazione di un nuovo parcheggio - al “Misericordia” servono quantomeno 120 milioni di euro. Sotto elezioni, sembrava che lo Stato avesse garantito a Udine 43 milioni e 600 mila euro per il terzo lotto. Poi non se ne è saputo più nulla.

È giunta l'ora di accelerare i tempi. Tante sono le problematiche da risolvere, ma quello della salute è un tema di primaria importanza. La Regione deve attivarsi per Udine anche in considerazione del ruolo indiscusso di architrave della sanità regionale e del futuro di hub&spoke che ha il principale ospedale udinese.
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L’articolo, a firma di Roberto Meroi, è stato pubblicato il 16 luglio 2013 sul quotidiano IL GAZZETTINO (Ud) – prima pagina e poi seguito in pagina interna.

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