domenica 18 novembre 2012

TERZA CORSIA AUTOSTRADA A4 VENEZIA-TRIESTE: UN PROGETTO TROPPO ONEROSO PER LE CASSE DELLA REGIONE ?


TERZA CORSIA
AUTOSTRADA A4
VENEZIA – TRIESTE

Un progetto
troppo oneroso
per le casse
della Regione?
 
----------

DOSSIER

---------------


 Eravamo il 25 giugno 2012

www.repubblica.it

 
Autostrade, ingorgo sui cantieri tassi alti, banche in fuga, lavori stop

DALLA BREBEMI ALLE DUE PEDEMONTANE FINO ALLA VENEZIA-TRIESTE: OPERE PER 20 MILIARDI RISCHIANO IL FERMO PERCHÉ LO SPREAD STA FACENDO SALTARE I PIANI FINANZIARI E I SOCI PUBBLICI NON HANNO LE RISORSE NECESSARIE. MOLTI PROGETTI ERANO CARENTI DALL’ORIGINE

di Paolo Possamai


Milano - E se pure i cantieri che hanno avuto la benedizione del parroco, il taglio del nastro come da cerimonia, la banda del paese e il ministro in ghingheri si fermassero? Ipotesi tutt’altro che fantasiosa, il blocco delle grandi opere in Italia. Per dirla con Fabrizio Palenzona, presidente dell’Aiscat, la grande crisi ha quasi eliminato la materia prima per le infrastrutture: i quattrini. (…)
Merita un capitolo a parte la vicenda del finanziamento per la terza corsia della A4 Venezia-Trieste, che vale oltre 2 miliardi. Il concessionario si chiama Autovie Venete, di proprietà all’84% della finanziaria Friulia, a sua volta all’80% della Regione Friuli Venezia Giulia e per la parte rimanente in capo a vari istituti di credito. Data al 5 ottobre 2010 la lettera con cui Autovie invitava 23 banche a partecipare alla gara per il finanziamento. Il 31 marzo 2011 un unico pool composto da Biis, Unicredit, Centro Banca, Credit Agricole, Mediobanca, Natixis, Mps, Deutsche Bank ha presentato un’offerta con scadenza 15 novembre 2011.

Da allora, buio totale. Salvo apprendere un paio di settimane fa dalle pagine del “ Piccolo” di Trieste, che le banche avevano posto una serie di condizioni ritenute evidentemente inaccettabili da chi governa la Regione Friuli Venezia Giulia.

Tra queste condizioni, a parte il pegno sulle azioni di Autovie, anche l’esclusione della distribuzione degli utili di Autovie fino al 2017, la disponibilità a ricapitalizzare in determinati casi e la necessità dell’assenso delle banche stesse a che Autovie possa partecipare alla gara per il rinnovo della concessione, in scadenza appunto nel 2017.

Peccato che tutta l’attività di Friulia, stramba merchant bank pubblica, sia storicamente stata sostenuta appunto dai profitti di Autovie.

Il governatore Renzo Tondo e il suo assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Riccardi, che è pure commissario ad acta per la terza corsia, giurano che i soldi saranno garantiti da Banca Europea degli Investimenti e Cassa Depositi e Prestiti. La prima ha dichiarato di poter garantire un miliardo. La seconda avrebbe disponibilità per 900 milioni.

Ma a quale tasso? Se l’erogazione di Cdp fosse agganciata al rendimento dei Btp decennali, il piano finanziario di Autovie potrebbe reggere?

Lapidario il commento di Federico Marescotti, fino a un anno fa amministratore delegato di Friulia e consigliere di Autovie: il piano finanziario della concessionaria poteva essere sostenibile fino a tassi del 6%, oggi siamo al 7% e oltre.

Attualmente sono in corso i lavori sul primo lotto, da Quarto d’Altino a San Donà, perché Autovie aveva da anni in cassa i 450 milioni per pagare. Sul resto, solo interrogativi. Un nuovo bando per il finanziamento rivolto alle banche sarà pubblicato a luglio. E nel frattempo, il crono-programma ha accumulato almeno due anni di ritardi. A lato, un cantiere per la realizzazione di una autostrada. Solo i lavori per la Venezia -Trieste valgono investimenti per 2 miliardi.

(25 giugno 2012)

LEGGI TUTTO L’ARTICOLO
SUL SITO INTERNET
ECONOMIA & FINANZIA
www.repubblica.it

-------------------

E OGGI ?

-----------

mercoledì  31 ottobre 2012
dal Messaggero Veneto - Ud


EPITAFFIO AL PROGETTO FARAONICO

da un editoriale a firma di

FULVIO MATTIONI


(…) E’ una favola, infatti, che lo Stato italiano mostri qualche interesse nei suoi confronti perché, in realtà, non ci investe un euro ed è una favola che sia indispensabile agli indigeni visto che siamo la minoranza degli utenti, meno del 27%. E’ un mistero la triplicazione dei suoi costi originari, è un mistero che un inquilino in affitto su un tratto autostradale – la Regione tramite Autovie Venete Spa – provi l’irrefrenabile desiderio di investire una cifra sbalorditiva a fronte di uno sfratto esecutivo nel 2017. E’ mistero profondo sul perché si siano avviati lavori della terza corsia faraonica senza le adeguate coperture finanziarie. E’ un mistero che non vi sia una folla di banche smaniose di fare un buon affare anticipando la liquidità necessaria a fronte dell’avvenuta acquisizione delle garanzie da parte della Bei e della Cassa depositi e prestiti e di un piano finanziario, si favoleggia, a prova di bomba. (…)  
(…) l'opacità dell'informazione istituzionale che grava sull'intero progetto. Era doveroso spiegare - dati alla mano - come stia in equilibrio un piano finanziario che dal 2007 al 2009 sconta un raddoppio dei costi delle opere e come mantenga l'equilibrio a fronte di tassi di interesse triplicati da applicare alla provvista finanziaria. Come possa realizzarsi l'obbligo di legge imposto ad Autovie Venete di restituire i capitali presi in prestito alimentandoli con i propri profitti i quando, in realtà, non sarebbe sufficiente allo scopo nemmeno il valore del suo fatturato nonostante sia 7 volte più grande degli utili.
E, ancora, spiegare come si concilia con l'equilibrio finanziario il calo patito dal flusso di traffico effettivo rispetto a quello ipotizzato nel piano finanziario, con un divario negativo pari all'8% nel solo 2011/2012. E con una tendenza al peggioramento da brivido: la crisi economica e lo scarso entusiasmo degli utenti per gli aumenti tariffari, infatti, hanno portato ad un calo del 9,3% del traffico nel periodo più recente, ovvero nel primo semestre del 2012 rispetto a quello del 2011.
Ma poiché le spiegazioni sarebbero oramai tardive e poiché la realtà ha sancito l'impossibilità di realizzare la terza corsia faraonica, concludo qui, serenamente, il suo epitaffio.
FULVIO MATTIONI
------------------
 
Chi pagherà

la terza corsia della A4?

Intanto non sprecare 80 milioni di euro in opere inutili come il collegamento Manzano - Palmanova
Legambiente FVG ritiene irrealistico pensare che possa essere la sola tariffa autostradale a finanziare il pagamento dei mutui e dei relativi interessi necessari per la costruzione della terza corsia autostradale, tanto più che non risulta sia mai stata resa nota una previsione delle tariffe applicabili a regime per i diversi utenti autostradali. Se il ricorso alla fiscalità generale diventerà necessario, questo non può ricadere sui soli cittadini-contribuenti del Friuli Venezia Giulia ma deve coinvolgere lo Stato vista la scala europea dell’opera.
In un momento economico come l’attuale, la Regione, insieme allo Stato, dovrebbe rivedere e selezionare investimenti e progetti di viabilità e concentrare gli stessi sulla terza corsia, anche per alleggerire l’impatto finanziario complessivo dell’opera.
Legambiente FVG ricorda che, sempre gestita direttamente dal Commissario straordinario per la A4, sta per partire, avendo concluso l’iter di approvazione, la costruzione di un secondo collegamento stradale tra l’area della sedia e l’autostrada, da Manzano a Palmanova, sostanzialmente inutile, se non per l’immagine pubblica ed il ruolo di alcuni Sindaci ed imprenditori dell’area, che costerà ben 80 milioni di euro.
Questa cifra equivale a più di un terzo del costo dell’attuale tratta in costruzione della terza corsia tra Quarto d’Altino e S. Donà di Piave (225 milioni circa per quasi 19 chilometri).
Chiediamo alla politica regionale, di governo e di opposizione, di ragionare come un “buon padre di famiglia” nei momenti di crisi, rinviare le spese superflue e di rappresentanza, concentrarsi sugli investimenti ritenuti essenziali: nel caso vuol dire chiedere allo Stato, che mette 65 degli 80 milioni, di ricontrattare l’oggetto dell’investimento dirottandolo sulla terza corsia.
LEGA AMBIENTE

2 commenti:

  1. I cittadini della regione Friuli - Venezia Giulia, dovranno rinunciare a servizi sociali essenziali come la scuola, la sanità e l'incentivazione alle attività imprenditoriali, per pagare "DA SOLI" un'opera faraonica come la terza corsia dell'autostrada A4? Un'opera che rischia di mettere la "camicia di forza" alle Finanziarie regionali future?

    Perchè, a suo tempo, non è stato chiesto il contributo finanziario dello Stato?

    RispondiElimina
  2. Un caffè pagato a chi indovina il nome di chi, successivamente al 2008 - rivestendo una importante carica istituzionale/politica regionale - si è vantato di realizzare la terza corsa A4 "di bessôi", essendo questo un grande segnale politico - secondo lui - di "autonomia responsabile".

    michi

    RispondiElimina