domenica 27 maggio 2012

Elettrodotto Redipuglia-Udine ovest: il "Comitato per la Vita del Friuli Rurale" presenta una segnalazione alle Procure della Repubblica.


 

Elettrodotto

Redipuglia-Udine ovest

e dintorni


Riceviamo dal
"Comitato per
la Vita del Friuli Rurale",

e publichiamo.

La Redazione del Blog
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COMUNICATO STAMPA

 N. 112    24/5/2012

Elettrodotto

 Redipuglia-Udine ovest e dintorni


GLI INDUSTRIALI LO INVOCANO PER BATTERE CASSA, LA TERNA MINACCIA IL BLACK-OUT, CIRIANI LO RIANIMA E TONDO LO PROMETTE A GRAN VOCE

MA LUI

NON DA PIU’ SEGNI

DI VITA


PER IMPORRE L’ECOMOSTRO REDIPUGLIA-UDINE OVEST LE HANNO PROVATE TUTTE. SONO SCESI IN CAMPO I PARLAMENTARI E IL PARTITO DI MAGGIORANZA. E’ STATO PROMOSSO IL SILENZIO DEGLI AMBIENTALISTI E DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, POI, VISTO CHE NON SONO RIUSCITI A GABBARE I SINDACI E IL COMITATO, E’ STATA MESSA IN GIOCO UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA STRARIPANTE E, CON ESSA, IL GURU DELLE INDAGINI DEMOSCOPICHE, MA ANZICHE’ TACITARE IL DISSENSO HANNO FINITO PER SOLLEVARE UN POLVERONE, INASPRIRE IL CONFRONTO E DILATARE LA SENSIBILITA’ DELLA GENTE.

Poi, nel disperato tentativo di tappare la bocca al Comitato sono passati all’azione penale e, visto che non sono riusciti nell’intento, gli industriali di casa nostra hanno cominciato a strapparsi le vesti e ad attribuire, senza un nesso di causa, la patriottica volontà di andarsene al mancato realizzo della linea.

Allora, il presidente Tondo, che pure aveva benedetto la fuga in Serbia, ha promesso di accontentarli e Ciriani ha persino dato vita ad un paradossale tavolo tecnico che si è risolto in una mezza farsa, snobbata e screditata persino dalla stessa TERNA.

Così, mentre il ministro Clini benedice tutto ciò che ha favorito in dieci anni di direttore generale al Ministero dell’Ambiente, a Roma si accorgono che il tempo è scaduto, che dopo tre anni trascorsi dalla TERNA a fare muro contro le richieste di Regione, Comuni e Comitato, è saltato il vincolo della inedificabilità lungo il tracciato.

Quel vincolo frettolosamente imposto all’antivigilia di Natale del 2008 da uno zelante funzionario che, accogliendo senza battere ciglio il progetto dell’elettrodotto dichiarava, seduta stante, l’avvio del procedimento e quindi la sospensione di ogni edificabilità: sotto le feste, quando si conta sulla fisiologica distrazione della gente.

Oggi, quello stesso dirigente, sollecitato da chissà chi (!), in un rinnovato eccesso di zelo torna alla carica, e dovendo ammettere che il giocattolo si è rotto e che da cinque mesi sono scaduti i termini di legge, cerca di passare la patata bollente ai sindaci, e li spinge di andare oltre la legge e di estendere il divieto contro l’interesse della cittadinanza, già danneggiata da un congelamento dei propri immobili durato per più di tre anni. Ma per sua sfortuna il Comitato per la Vita del Friuli Rurale non dorme e, prontamente, segnala la cosa agli organi giudiziari affinché possano verificare il dolo e le complicità del caso!     

A maggior ragione stupisce l’ennesima esternazione (accolta sempre con grande dispiegamento mediatico) della ABS quando pretende l’elettrodotto, pena la sua fuga in Serbia o in Croazia, (Messaggero Veneto del 25 maggio) senza però spiegare quale sia il nesso fra quella linea elettrica, il ridotto uso delle centrali elettriche di casa nostra, la operatività dell’azienda e, tanto meno, il dichiarato crollo del portafoglio ordini.

Si è parlato di contribuzioni di denaro pubblico e, in proposito, lo zelo della Seganti esibito per l’occasione la dice lunga.

Così, mentre nulla impedisce che l’elettrodotto si possa costruire interrato e che i lavori possano iniziare seduta stante con grande beneficio per la qualità della nostra terra, nulla vieterebbe all’ABS di accedere a quelle facilitazioni deliberate dalla Comunità Europea a favore delle imprese energivore.

La Commissione europea ha infatti approvato un piano con cui si propone di sostenere gli impegni ambientali con misure rigorosamente paritarie tra gli stati affinché sia scoraggiata la delocalizzazione delle industrie e la altrettanto dannosa esportazione della anidride carbonica.

Non resta che scegliere fra il modello europeo o quello balcanico, dove la mano d’opera costa un quarto e l’ambiente è un lusso che non si vogliono permettere…….

Aldevis Tibaldi
Comitato per la Vita del Friuli Rurale
Via Volta 10 Porpetto UD cap 33050

ALLEGATO al Comunicato Stampa:
Elettrodotto a 380 kV in DT “Udine Ovest-Redipuglia”ed opere connesse.
Segnalazione alle Procure della Repubblica in relazione al sollecito emesso dal MISE, Rif DG-ENRE prot. n. 0009876-17/05/2012.


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